The advent of conversational artificial intelligence has introduced unprecedented developments in the realm of writing and its reception, prompting reflection on the transformations underway. This paper explores the impact of new conversational AI technologies, with a specific focus on the platform Character.AI. The analysis examines how users construct their own chatbots, paying particular attention to the process of transposing fictional characters from pre-existing works. To this end, the study investigates the schematic nature of these characters, drawing on Roman Ingarden’s theory presented in The Literary Work of Art, which posits that fictional characters are incomplete structures actively completed by the reader through interpretation. Furthermore, the ontological status of fictional characters is explored through Amie Thomasson’s artifact theory, alongside an analysis of the criteria for recognizing the same character across different media products. Finally, the paper examines the implications of conversational AI for authorship and co-creation, as well as its impact on reader communities, considering both its creative potential and emerging challenges.
L'avvento delle intelligenze artificiali conversazionali ha aperto scenari inediti nel panorama della scrittura e della sua fruizione, spingendo a interrogarsi sulle trasformazioni in atto. Il presente elaborato esplora l'impatto delle nuove tecnologie di intelligenza artificiale conversazionale, con un focus specifico sulla piattaforma character.ai. L'analisi si concentrerà sui metodi attraverso i quali gli utenti di character.ai costruiscono i propri chatbot, con un'attenzione particolare al processo di trasposizione di personaggi di finzione da opere preesistenti. A tal fine, viene esaminata la natura schematica di questi personaggi, facendo riferimento alla teoria di Roman Ingarden esposta in L'opera d'arte letteraria, secondo cui essi rappresentano strutture lacunose che il lettore completa attivamente attraverso l'interpretazione. Inoltre, si approfondisce lo statuto ontologico dei personaggi di finzione adottando la teoria artefattualista di Amie Thomasson e analizzando i criteri di riconoscibilità dello stesso personaggio in diversi prodotti mediali. Infine, l'elaborato indaga le implicazioni delle IA conversazionali per l'autorialità e la co-creazione, nonché il loro impatto sulle comunità di lettori, considerando sia le potenzialità creative che le problematiche emergenti.
Dalla pagina allo schermo: come i chatbot danno vita ai personaggi di finzione
MIGLIETTI, GIULIA
2023/2024
Abstract
L'avvento delle intelligenze artificiali conversazionali ha aperto scenari inediti nel panorama della scrittura e della sua fruizione, spingendo a interrogarsi sulle trasformazioni in atto. Il presente elaborato esplora l'impatto delle nuove tecnologie di intelligenza artificiale conversazionale, con un focus specifico sulla piattaforma character.ai. L'analisi si concentrerà sui metodi attraverso i quali gli utenti di character.ai costruiscono i propri chatbot, con un'attenzione particolare al processo di trasposizione di personaggi di finzione da opere preesistenti. A tal fine, viene esaminata la natura schematica di questi personaggi, facendo riferimento alla teoria di Roman Ingarden esposta in L'opera d'arte letteraria, secondo cui essi rappresentano strutture lacunose che il lettore completa attivamente attraverso l'interpretazione. Inoltre, si approfondisce lo statuto ontologico dei personaggi di finzione adottando la teoria artefattualista di Amie Thomasson e analizzando i criteri di riconoscibilità dello stesso personaggio in diversi prodotti mediali. Infine, l'elaborato indaga le implicazioni delle IA conversazionali per l'autorialità e la co-creazione, nonché il loro impatto sulle comunità di lettori, considerando sia le potenzialità creative che le problematiche emergenti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/165801