Introduction: The main difference between standard indirect technique and the “no-prep” or “prep-less” approach is basically the possibility to preserve the natural and original enamel, producing none or minimal tissue removal. However, bonding to the first layer of enamel, defined aprismatic enamel, is not easily achievable and predictable. To overcome this problem several pretreatment of the surface, prior to adhesive procedure, has been identified as a potential method to increase the adhesive strength in a non-invasive-way. Despite that, no defined protocols are available in literature, thus, the purposes of this study were to evaluate the effect of different micro-abrasive and polishing powder and bonding systems on shear bond strength of intact prismless enamel and to evaluate the effect of different pretreatment on the superficial enamel surface. The null hypothesis tested were that there were no differences in bond strength regardless 1) to the surface pretreatment; 2) to the adhesive system employed. Methods: Hundred-twenty intact human upper incisors were randomly assigned to five different groups and pretreated with five different methodologies: no treatment, glycine, sodium bicarbonate, aluminum oxide and extra fine bur. After pretreatment teeth were divided into three subgroups, according to the adhesive system applied: 3-step ER, ScotchBond Univ. ER and ScotchBond Univ. ER. All samples were subjected to shear bond strength test to measure the bond strength of composite resin to enamel. For SEM observation, other fifteen sound human molars were divided into five groups according to pretreatments. First half of the buccal surface was observed with SEM after pretreatment, while the second half of the sample was pretreated and etched with 37% orthophosphoric acid for 30s before observation. Results: For the variable pretreatment, Tukey post-hoc test, showed that aluminum oxide reached significantly higher MPa than all other groups considered. Conversely, no treatment, glycine powder, sodium bicarbonate powder and extra fine bur obtained comparable SBS values. For the variable adhesive system, Tukey post-hoc test, showed that the universal adhesive in ER mode performed better than ER 3-step adhesive and universal adhesive in SE mode. Additionally, ER 3-step performed significantly better than the universal adhesive in SE mode. The SEM observation showed several visible differences on enamel surface roughness for the different groups. Conclusions: Within the limitations of this in vitro study, it can be concluded that shear bond strength on aprismatic enamel is increased by surface sandblasting with aluminum oxide followed by etching with orthophosphoric acid. Furthermore, the combination of sandblasting with alumina powder followed by 15s of H3PO4 etching and application of ScotchBond universal adhesive revealed to be the more effective protocol for adhesion on superficial enamel.

Introduzione: La principale differenza tra la tecnica indiretta standard e l'approccio "no-prep" o "prep-less" è fondamentalmente la possibilità di preservare lo smalto naturale e originale, non rimuovendo o rimuovendo una minima parte di tessuto. Tuttavia, l'adesione al primo strato di smalto, definito smalto aprismatico, non è facilmente realizzabile e prevedibile. Per superare questo problema, diversi pretrattamenti della superficie, prima della procedura adesiva, sono stati identificati come un metodo potenziale per aumentare la forza adesiva in modo non invasivo. Nonostante ciò, nessun protocollo definito è disponibile in letteratura, quindi, gli scopi di questo studio erano di valutare l'effetto di diverse polveri micro-abrasive e lucidanti e dei sistemi adesivi sulla forza di adesione al taglio dello smalto intatto aprismatico e di valutare l'effetto dei diversi pretrattamenti sulla superficie superficiale dello smalto. Le ipotesi nulle testate erano che non ci fossero differenze nella forza di adesione indipendentemente 1) dal pretrattamento della superficie; 2) dal sistema adesivo impiegato. Metodi: Centoventi incisivi superiori umani intatti sono stati assegnati a caso a cinque diversi gruppi e pretrattati, con cinque diverse metodologie: nessun trattamento, glicina, bicarbonato di sodio, ossido di alluminio e fresa extra fine. Dopo il pretrattamento i denti sono stati divisi in tre sottogruppi, secondo il sistema adesivo applicato: 3-step ER, ScotchBond Univ. ER e ScotchBond Univ. ER. Tutti i campioni sono stati sottoposti al test di resistenza al taglio per misurare la forza di adesione della resina composita allo smalto. Per l'osservazione al SEM, altri quindici molari umani sani sono stati divisi in cinque gruppi secondo i pretrattamenti. La prima metà della superficie buccale è stata osservata al SEM dopo il pretrattamento, mentre la seconda metà del campione è stata pretrattata e mordenzata con acido ortofosforico al 37% per 30 secondi prima dell'osservazione. Risultati: Per la variabile pretrattamento, il test Tukey post-hoc, ha mostrato che l'ossido di alluminio ha raggiunto MPa significativamente più alti rispetto a tutti gli altri gruppi considerati. Al contrario, nessun trattamento, glicina, bicarbonato di sodio e fresa extra fine hanno ottenuto valori SBS comparabili. Per la variabile sistema adesivo, il test Tukey post-hoc ha mostrato che l'adesivo universale in modalità ER ha funzionato meglio dell'adesivo ER 3-step e dell'adesivo universale in modalità SE. Inoltre, ER 3-step si è comportato significativamente meglio dell'adesivo universale in modalità SE. L'osservazione al SEM ha mostrato diverse differenze visibili sulla rugosità della superficie dello smalto per i diversi gruppi. Conclusioni: Entro i limiti di questo studio in vitro, si può concludere che la forza di adesione al taglio sullo smalto aprismatico è aumentata dalla sabbiatura della superficie con ossido di alluminio, seguita dalla mordenzatura con acido ortofosforico. Inoltre, la combinazione di sabbiatura con polvere di allumina seguita da 15s di mordenzatura con H3PO4 e applicazione dell'adesivo universale ScotchBond si è rivelata il protocollo più efficace per l'adesione su smalto superficiale.

Influenza di diversi pre-trattamenti dello smalto aprismatico sulla forza di adesione e sulle modifiche di superficie

GARAVELLI, MARTINA
2019/2020

Abstract

Introduzione: La principale differenza tra la tecnica indiretta standard e l'approccio "no-prep" o "prep-less" è fondamentalmente la possibilità di preservare lo smalto naturale e originale, non rimuovendo o rimuovendo una minima parte di tessuto. Tuttavia, l'adesione al primo strato di smalto, definito smalto aprismatico, non è facilmente realizzabile e prevedibile. Per superare questo problema, diversi pretrattamenti della superficie, prima della procedura adesiva, sono stati identificati come un metodo potenziale per aumentare la forza adesiva in modo non invasivo. Nonostante ciò, nessun protocollo definito è disponibile in letteratura, quindi, gli scopi di questo studio erano di valutare l'effetto di diverse polveri micro-abrasive e lucidanti e dei sistemi adesivi sulla forza di adesione al taglio dello smalto intatto aprismatico e di valutare l'effetto dei diversi pretrattamenti sulla superficie superficiale dello smalto. Le ipotesi nulle testate erano che non ci fossero differenze nella forza di adesione indipendentemente 1) dal pretrattamento della superficie; 2) dal sistema adesivo impiegato. Metodi: Centoventi incisivi superiori umani intatti sono stati assegnati a caso a cinque diversi gruppi e pretrattati, con cinque diverse metodologie: nessun trattamento, glicina, bicarbonato di sodio, ossido di alluminio e fresa extra fine. Dopo il pretrattamento i denti sono stati divisi in tre sottogruppi, secondo il sistema adesivo applicato: 3-step ER, ScotchBond Univ. ER e ScotchBond Univ. ER. Tutti i campioni sono stati sottoposti al test di resistenza al taglio per misurare la forza di adesione della resina composita allo smalto. Per l'osservazione al SEM, altri quindici molari umani sani sono stati divisi in cinque gruppi secondo i pretrattamenti. La prima metà della superficie buccale è stata osservata al SEM dopo il pretrattamento, mentre la seconda metà del campione è stata pretrattata e mordenzata con acido ortofosforico al 37% per 30 secondi prima dell'osservazione. Risultati: Per la variabile pretrattamento, il test Tukey post-hoc, ha mostrato che l'ossido di alluminio ha raggiunto MPa significativamente più alti rispetto a tutti gli altri gruppi considerati. Al contrario, nessun trattamento, glicina, bicarbonato di sodio e fresa extra fine hanno ottenuto valori SBS comparabili. Per la variabile sistema adesivo, il test Tukey post-hoc ha mostrato che l'adesivo universale in modalità ER ha funzionato meglio dell'adesivo ER 3-step e dell'adesivo universale in modalità SE. Inoltre, ER 3-step si è comportato significativamente meglio dell'adesivo universale in modalità SE. L'osservazione al SEM ha mostrato diverse differenze visibili sulla rugosità della superficie dello smalto per i diversi gruppi. Conclusioni: Entro i limiti di questo studio in vitro, si può concludere che la forza di adesione al taglio sullo smalto aprismatico è aumentata dalla sabbiatura della superficie con ossido di alluminio, seguita dalla mordenzatura con acido ortofosforico. Inoltre, la combinazione di sabbiatura con polvere di allumina seguita da 15s di mordenzatura con H3PO4 e applicazione dell'adesivo universale ScotchBond si è rivelata il protocollo più efficace per l'adesione su smalto superficiale.
Influence of different aprismatic enamel pretreatments on bond strength and surface modifications
Introduction: The main difference between standard indirect technique and the “no-prep” or “prep-less” approach is basically the possibility to preserve the natural and original enamel, producing none or minimal tissue removal. However, bonding to the first layer of enamel, defined aprismatic enamel, is not easily achievable and predictable. To overcome this problem several pretreatment of the surface, prior to adhesive procedure, has been identified as a potential method to increase the adhesive strength in a non-invasive-way. Despite that, no defined protocols are available in literature, thus, the purposes of this study were to evaluate the effect of different micro-abrasive and polishing powder and bonding systems on shear bond strength of intact prismless enamel and to evaluate the effect of different pretreatment on the superficial enamel surface. The null hypothesis tested were that there were no differences in bond strength regardless 1) to the surface pretreatment; 2) to the adhesive system employed. Methods: Hundred-twenty intact human upper incisors were randomly assigned to five different groups and pretreated with five different methodologies: no treatment, glycine, sodium bicarbonate, aluminum oxide and extra fine bur. After pretreatment teeth were divided into three subgroups, according to the adhesive system applied: 3-step ER, ScotchBond Univ. ER and ScotchBond Univ. ER. All samples were subjected to shear bond strength test to measure the bond strength of composite resin to enamel. For SEM observation, other fifteen sound human molars were divided into five groups according to pretreatments. First half of the buccal surface was observed with SEM after pretreatment, while the second half of the sample was pretreated and etched with 37% orthophosphoric acid for 30s before observation. Results: For the variable pretreatment, Tukey post-hoc test, showed that aluminum oxide reached significantly higher MPa than all other groups considered. Conversely, no treatment, glycine powder, sodium bicarbonate powder and extra fine bur obtained comparable SBS values. For the variable adhesive system, Tukey post-hoc test, showed that the universal adhesive in ER mode performed better than ER 3-step adhesive and universal adhesive in SE mode. Additionally, ER 3-step performed significantly better than the universal adhesive in SE mode. The SEM observation showed several visible differences on enamel surface roughness for the different groups. Conclusions: Within the limitations of this in vitro study, it can be concluded that shear bond strength on aprismatic enamel is increased by surface sandblasting with aluminum oxide followed by etching with orthophosphoric acid. Furthermore, the combination of sandblasting with alumina powder followed by 15s of H3PO4 etching and application of ScotchBond universal adhesive revealed to be the more effective protocol for adhesion on superficial enamel.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/1658