Introduction: Genetic melanoma is a rare condition, but it is clinically significant due to its high recurrence rate, predisposition to the development of multiple primary melanomas and other tumors that are not easily preventable, as well as the inherent possibility of transmitting this risk to offspring. Materials and Methods: This study focused on analyzing rare genetic variants that have been associated with an increased predisposition to melanoma development. Specifically, we collected a sample of 67 patients carrying germline variants in the following genes: MC1R ("r", "R", either individually or in combination with CDKN2A and/or with each other), TERT, MITF, BRCA, BAP1, MLH1, POT1, TERF2IP, OCA2, TYR, SLC45A2, CHEK2, and NF1. We analyzed their medical history, phenotypic characteristics, and dermatoscopic features of nevi and melanomas. We then aimed to correlate the data from our cohort in Turin with findings reported in the literature to identify specific traits that could aid in the early diagnosis of patients carrying these variants. Results: The dermatoscopic analysis of nevi did not reveal statistically significant differences. However, the dermatoscopic evaluation of melanomas showed a higher prevalence of the multicomponent pattern in patients carrying MC1R "R" variants and MC1R "R" + MC1R "r" variants (p-value: 0.018). Regarding phenotypic analysis, we observed that the presence of specific germline variants influenced eye color (p-value: 0.023 – chi²: 59.744), the number of freckles (p-value: 0.035 – chi²: 47.9382), the presence of medium-sized congenital nevi (p-value: 0.001 – chi²: 39.7583), and clinically atypical nevi (p-value: 0.018 – chi²: 30.0569). Additionally, we found a statistically significant difference in the habit of using sunscreen during adolescence (p-value: 0.014 – chi²: 52.0674) and in the 10 years prior to melanoma diagnosis (p-value: 0.034 – chi²: 47.9870). Conclusions: Although our sample size is insufficient to establish a clear relationship between the rarer genetic variants and the clinical phenotype, our results are consistent with evidence reported in the literature. This suggests that a future multicenter study on a larger sample could confirm and further investigate our observations.
Introduzione: Il melanoma genetico è una patologia rara, ma rilevante dal punto di vista clinico in quanto caratterizzata da un alto tasso di recidiva, una predisposizione allo sviluppo di melanomi primitivi multipli e altri tumori non facilmente prevenibili, oltre che dalla possibilità intrinseca di trasmissione di tale rischio alla prole. Materiale e metodi: Questo studio si è concentrato sull’analisi delle varianti genetiche rare a cui è stato attribuito un ruolo nella predisposizione allo sviluppo del melanoma. In particolare, abbiamo raccolto un campione di 67 pazienti portatori di varianti germinali nei geni MC1R (“r”, “R”, singolarmente o in combinazione con CDKN2A e/o tra di loro), TERT, MITF, BRCA, BAP1, MLH1, POT1, TERF2IP, OCA2, TYR, SLC45A2, CHEK2 e NF1 e ne abbiamo analizzato le caratteristiche anamnestiche e fenotipiche oltre che la dermatoscopia di nevi e melanomi. Si è cercato quindi di correlare i dati della casistica torinese con quelli presenti in letteratura per individuare dei tratti specifici che possano essere utili per la diagnosi precoce nei pazienti portatori di tali varianti. Risultati: L’analisi della dermatoscopia dei nevi non ha mostrato differenze statisticamente significative, mentre quella della dermatoscopia dei melanomi ha mostrato una prevalenza del pattern multicomponente nei pazienti portatori di varianti MC1R “R” e MC1R “R” + MC1R “r” (p-value: 0,018). Per quanto riguarda l’analisi del fenotipo possiamo affermare che la presenza di specifiche varianti germinali influenzi il colore degli occhi (p-value: 0,023 – chi²: 59,744), il numero di efelidi (p-value: 0,035 – chi²: 47,9382), la presenza di nevi congeniti di medie dimensioni (p-value: 0,001 – chi²: 39,7583) e nevi clinicamente atipici (p-value: 0,018 – chi²: 30,0569). Infine, si è vista una differenza statisticamente significativa anche nell’abitudine all’uso di creme solari durante l’adolescenza (p-value: 0,014 – chi²: 52,0674) e nei 10 anni prima della diagnosi di melanoma (p-value: 0,034 – chi²:47,9870). Conclusioni: Sebbene il nostro campione non sia sufficiente a definire una relazione chiara tra le varianti genetiche più rare e il fenotipo clinico, i nostri risultati sono in linea con le evidenze riportate in letteratura. Ciò suggerisce che un futuro studio multicentrico su un campione più ampio potrebbe confermare e approfondire le nostre osservazioni.
Melanoma familiare e mutazioni germinali: analisi dei sottotipi rari della casistica torinese
CARBONE, ALICE
2024/2025
Abstract
Introduzione: Il melanoma genetico è una patologia rara, ma rilevante dal punto di vista clinico in quanto caratterizzata da un alto tasso di recidiva, una predisposizione allo sviluppo di melanomi primitivi multipli e altri tumori non facilmente prevenibili, oltre che dalla possibilità intrinseca di trasmissione di tale rischio alla prole. Materiale e metodi: Questo studio si è concentrato sull’analisi delle varianti genetiche rare a cui è stato attribuito un ruolo nella predisposizione allo sviluppo del melanoma. In particolare, abbiamo raccolto un campione di 67 pazienti portatori di varianti germinali nei geni MC1R (“r”, “R”, singolarmente o in combinazione con CDKN2A e/o tra di loro), TERT, MITF, BRCA, BAP1, MLH1, POT1, TERF2IP, OCA2, TYR, SLC45A2, CHEK2 e NF1 e ne abbiamo analizzato le caratteristiche anamnestiche e fenotipiche oltre che la dermatoscopia di nevi e melanomi. Si è cercato quindi di correlare i dati della casistica torinese con quelli presenti in letteratura per individuare dei tratti specifici che possano essere utili per la diagnosi precoce nei pazienti portatori di tali varianti. Risultati: L’analisi della dermatoscopia dei nevi non ha mostrato differenze statisticamente significative, mentre quella della dermatoscopia dei melanomi ha mostrato una prevalenza del pattern multicomponente nei pazienti portatori di varianti MC1R “R” e MC1R “R” + MC1R “r” (p-value: 0,018). Per quanto riguarda l’analisi del fenotipo possiamo affermare che la presenza di specifiche varianti germinali influenzi il colore degli occhi (p-value: 0,023 – chi²: 59,744), il numero di efelidi (p-value: 0,035 – chi²: 47,9382), la presenza di nevi congeniti di medie dimensioni (p-value: 0,001 – chi²: 39,7583) e nevi clinicamente atipici (p-value: 0,018 – chi²: 30,0569). Infine, si è vista una differenza statisticamente significativa anche nell’abitudine all’uso di creme solari durante l’adolescenza (p-value: 0,014 – chi²: 52,0674) e nei 10 anni prima della diagnosi di melanoma (p-value: 0,034 – chi²:47,9870). Conclusioni: Sebbene il nostro campione non sia sufficiente a definire una relazione chiara tra le varianti genetiche più rare e il fenotipo clinico, i nostri risultati sono in linea con le evidenze riportate in letteratura. Ciò suggerisce che un futuro studio multicentrico su un campione più ampio potrebbe confermare e approfondire le nostre osservazioni.File | Dimensione | Formato | |
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