INTRODUCTION. Physical restraint is a practice intentionally limiting patients' movements, often employed in emergency situations to prevent risks but associated with negative ethical and clinical consequences, such as physical and psychological trauma. Nurses play a crucial role in managing this practice and promoting alternative solutions. OBJECTIVE. To analyse nurses’ knowledge regarding the use of physical restraint and identify alternative strategies to reduce its application in medical settings. MATERIALS AND METHODS. A literature review was conducted using databases such as PubMed and CINAHL, supplemented by searches on Google Scholar and consultations of national sources, including the journal “Assistenza Infermieristica e Ricerca”. The search strategy employed keywords such as "physical restraint", "nurses", and "alternative strategies", combined with the Boolean operator AND to identify relevant articles. Filters for publication period (last 10 years) and target population (adult humans) were applied. MeSH terms and subheadings were also utilised to enhance the accuracy of the results. RESULTS. The studies reviewed indicate that physical restraint is often used in emergencies, but educational, organisational, and environmental interventions can significantly reduce its use. Effective strategies include improving care environments, employing non-pharmacological techniques, and engaging patients in meaningful activities. Educational programmes for nurses have been shown to enhance awareness of the risks of restraint and encourage a critical approach. DISCUSSION. The literature highlights the importance of continuous training for nursing staff and the development of an organisational culture that respects patient dignity and autonomy. Empathetic approaches and effective communication between healthcare providers and patients contribute to preventing aggressive behaviours and agitation, thereby reducing the need for coercive measures. CONCLUSIONS. Reducing physical restraint requires a multidisciplinary approach and active involvement of nurses, who play a key role in promoting alternatives that respect patient dignity. Continuous education, non-pharmacological interventions, and environmental modifications have proven effective but require broader practical implementation. Restraint should be reserved for exceptional cases, ensuring patientcentred care. KEYWORDS: "physical restraint", "nurses", "alternative strategies"
INTRODUZIONE. La contenzione fisica è una pratica che limita intenzionalmente i movimenti del paziente, spesso adottata in situazioni di emergenza per prevenire rischi, ma associata a conseguenze etiche e cliniche negative, come traumi fisici e psicologici. Gli infermieri hanno un ruolo cruciale nel gestirla e nel promuovere soluzioni alternative. OBIETTIVO. Analizzare le conoscenze degli infermieri sull’uso della contenzione fisica e identificare strategie alternative per ridurne l’impiego in area medica. MATERIALI E METODI. È stata condotta una revisione della letteratura utilizzando banche dati come PubMed e CINAHL, affiancate da ricerche su Google Scholar e dalla consultazione di fonti nazionali come la rivista "Assistenza Infermieristica e Ricerca". La strategia di ricerca ha impiegato termini (parole-chiave) come “physical restraint”, “nurses”, “alternative strategies” combinati tramite l’operatore booleano AND per identificare gli articoli pertinenti, applicando filtri relativi a periodo di pubblicazione (ultimi 10 anni) e popolazione di interesse (esseri umani adulti). Per ottimizzare l’accuratezza dei risultati, sono stati combinati termini meSH e subheanding. RISULTATI. Gli studi analizzati evidenziano che la contenzione fisica viene spesso adottata in situazioni di emergenza, ma interventi educativi, organizzativi e ambientali possono ridurne significativamente l’uso. Strategie efficaci includono il miglioramento dell’ambiente, tecniche non farmacologiche e attività significative per i pazienti. Programmi educativi per infermieri hanno dimostrato di migliorare la consapevolezza sui rischi della contenzione e di promuovere un approccio critico. DISCUSSIONE. La letteratura sottolinea l’importanza di una formazione continua per il personale infermieristico e di una cultura organizzativa basata sul rispetto della dignità e dell’autonomia del paziente. Approcci empatici e una comunicazione efficace tra operatori e pazienti contribuiscono a prevenire comportamenti aggressivi e situazioni di agitazione, riducendo la necessità di ricorrere a misure coercitive. CONCLUSIONI. La riduzione della contenzione fisica richiede un approccio multidisciplinare e il coinvolgimento attivo degli infermieri, che svolgono un ruolo chiave nella promozione di alternative rispettose della dignità del paziente. Formazione continua, interventi non farmacologici e modifiche ambientali si sono dimostrati efficaci, ma necessitano di maggiore applicazione pratica. È fondamentale riservare la contenzione a casi eccezionali, garantendo un’assistenza centrata sulla persona. PAROLE CHIAVE: “contenzione fisica”, “infermieri”, “strategie alternative”
La conoscenza degli infermieri rispetto al fenomeno della contenzione fisica in area medica: revisione della letteratura
VACCARA, ALESSANDRO
2023/2024
Abstract
INTRODUZIONE. La contenzione fisica è una pratica che limita intenzionalmente i movimenti del paziente, spesso adottata in situazioni di emergenza per prevenire rischi, ma associata a conseguenze etiche e cliniche negative, come traumi fisici e psicologici. Gli infermieri hanno un ruolo cruciale nel gestirla e nel promuovere soluzioni alternative. OBIETTIVO. Analizzare le conoscenze degli infermieri sull’uso della contenzione fisica e identificare strategie alternative per ridurne l’impiego in area medica. MATERIALI E METODI. È stata condotta una revisione della letteratura utilizzando banche dati come PubMed e CINAHL, affiancate da ricerche su Google Scholar e dalla consultazione di fonti nazionali come la rivista "Assistenza Infermieristica e Ricerca". La strategia di ricerca ha impiegato termini (parole-chiave) come “physical restraint”, “nurses”, “alternative strategies” combinati tramite l’operatore booleano AND per identificare gli articoli pertinenti, applicando filtri relativi a periodo di pubblicazione (ultimi 10 anni) e popolazione di interesse (esseri umani adulti). Per ottimizzare l’accuratezza dei risultati, sono stati combinati termini meSH e subheanding. RISULTATI. Gli studi analizzati evidenziano che la contenzione fisica viene spesso adottata in situazioni di emergenza, ma interventi educativi, organizzativi e ambientali possono ridurne significativamente l’uso. Strategie efficaci includono il miglioramento dell’ambiente, tecniche non farmacologiche e attività significative per i pazienti. Programmi educativi per infermieri hanno dimostrato di migliorare la consapevolezza sui rischi della contenzione e di promuovere un approccio critico. DISCUSSIONE. La letteratura sottolinea l’importanza di una formazione continua per il personale infermieristico e di una cultura organizzativa basata sul rispetto della dignità e dell’autonomia del paziente. Approcci empatici e una comunicazione efficace tra operatori e pazienti contribuiscono a prevenire comportamenti aggressivi e situazioni di agitazione, riducendo la necessità di ricorrere a misure coercitive. CONCLUSIONI. La riduzione della contenzione fisica richiede un approccio multidisciplinare e il coinvolgimento attivo degli infermieri, che svolgono un ruolo chiave nella promozione di alternative rispettose della dignità del paziente. Formazione continua, interventi non farmacologici e modifiche ambientali si sono dimostrati efficaci, ma necessitano di maggiore applicazione pratica. È fondamentale riservare la contenzione a casi eccezionali, garantendo un’assistenza centrata sulla persona. PAROLE CHIAVE: “contenzione fisica”, “infermieri”, “strategie alternative”File | Dimensione | Formato | |
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