Introduction. In recent years, the use of cannabis as a treatment for pain has sparked growing interest. This substance, along with other drugs, is frequently used recreationally. According to some data, at least once a year, 550,000 young people between the ages of 15 and 19 use cannabis—approximately 22% of the entire student population. The use of cannabis is often associated with stressful situations or periods of significant emotional distress. Although it is a substance that can lead to dependence, many studies have been conducted to introduce cannabis as an adjuvant component in the therapeutic management of cancer-related pain. Objective. The primary aim is to evaluate the effectiveness of a therapeutic treatment using medical cannabis compared to opioid-only therapy in managing terminal cancer pain. Materials and Methods. Using the University of Turin’s library, I was able to consult various scientific databases. The studies considered, identified through searches on PubMed and Embase, specifically address the formulated research question. However, the study was conducted by identifying certain English-language keywords, combined using Boolean operators: NOT, OR, and AND. Additionally, the PICO framework was applied, considering specific inclusion and exclusion criteria for the preparation of this paper. From the PubMed database search, only one study was included; on Embase, two searches were conducted, with the first leading to the selection of three articles and the second to one article. Results. The results suggest that therapeutic cannabis, particularly Nabiximols, provides modest relief from cancer-related pain compared to a placebo but does not reach the effectiveness of opioids. However, adding cannabis to opioid treatment appears to reduce the need for dose escalation. Discussion. Studies indicate that medical cannabis generally leads to a reduction in pain symptoms. When analyzing various articles, it is clear that cannabis may be more suitable as an adjunct therapy rather than a primary alternative to opioids. 7 The side effects of medical cannabis were generally mild, although some participants reported feelings of euphoria and confusion, highlighting the need for careful dosage management. Conclusions. Although therapeutic cannabis has shown benefits in the treatment of cancer pain, further studies with a larger number of participants are necessary to obtain statistically significant data.

Introduzione. Negli ultimi anni, l'uso della cannabis come trattamento per il dolore ha suscitato un crescente interesse. Questa sostanza, insieme ad altre droghe, viene frequentemente consumata a livello ricreativo, secondo alcuni dati, almeno una volta all’anno 550mila ragazzi tra i 15 e i 19 anni, fanno uso di cannabis; dunque circa il 22% dell’intera popolazione studentesca. L'utilizzo della cannabis molto spesso è associato ad una situazione stressante o ad un periodo di forti difficoltà emotive. Sebbene sia una sostanza che comporta una certa dipendenza, molte ricerche sono state condotte al fine di introdurre questa sostanza come componente adiuvante nel percorso terapeutico relativo al dolore oncologico. Obiettivo. Lo scopo principale è proprio quello di andare valutare l’efficacia di un trattamento terapeutico utilizzando la cannabis medica, rispetto ad una terapia con soli oppioidi nella gestione del dolore oncologico in fase terminale. Materiali e metodi. Utilizzando la biblioteca dell’università di Torino, ho potuto consultare diverse banche dati scientifiche. Gli studio considerati, emersi dalle ricerche su PubMed ed Emabase, rispondono in modo più specifico al quesito di ricerca formulato. Tuttavia, lo studio è stato condotto identificando alcune parole chiavi in lingua inglese, associate tra loro con gli indicatori boleani: NOT, OR e AND. Inoltre è stata effettuata la formulazione del PICO, considerando criteri di inclusione ed esclusione specifici per la stesura dell’elaborato. Dalla ricerca sulla banca dati Pubmed è stato preso in considerazione un solo studio; su Embase sono state effettuate due ricerche, la prima ha condotto alla selezione di 3 articoli e la seconda ad uno. Risultati. I risultati suggeriscono che la cannabis terapeutica, in particolare il Nabiximols, porta ad un sollievo modesto dal dolore oncologico rispetto al placebo, ma non raggiunge l'efficacia degli oppioidi. Tuttavia, l’aggiunta di cannabis agli oppioidi sembra ridurre la necessità di aumentare la dose di questi ultimi. Discussione. Gli studi indicano che la cannabis medica, in linea generale, porta ad una riduzione della sintomatologia dolorosa. Analizzando i vari articoli, va chiarito che questa sostanza potrebbe essere più adatta come terapia aggiuntiva piuttosto che come alternativa principale agli oppioidi. 5 Gli effetti collaterali dati dalla cannabis medica, sono stati generalmente lievi, ma alcuni partecipanti hanno riportato sensazioni di euforia e confusione, il che suggerisce la necessità di una gestione attenta dei dosaggi. Conclusioni. Sebbene la cannabis terapeutica abbia mostrato benefici nel trattamento del dolore oncologico, è necessario condurre ulteriori studi con un numero maggiore di partecipanti per ottenere dati statisticamente significativi.

Persona assistita in fine vita: gestione del dolore attraverso l’uso della cannabis

MASSIMINO, ALESSIA
2023/2024

Abstract

Introduzione. Negli ultimi anni, l'uso della cannabis come trattamento per il dolore ha suscitato un crescente interesse. Questa sostanza, insieme ad altre droghe, viene frequentemente consumata a livello ricreativo, secondo alcuni dati, almeno una volta all’anno 550mila ragazzi tra i 15 e i 19 anni, fanno uso di cannabis; dunque circa il 22% dell’intera popolazione studentesca. L'utilizzo della cannabis molto spesso è associato ad una situazione stressante o ad un periodo di forti difficoltà emotive. Sebbene sia una sostanza che comporta una certa dipendenza, molte ricerche sono state condotte al fine di introdurre questa sostanza come componente adiuvante nel percorso terapeutico relativo al dolore oncologico. Obiettivo. Lo scopo principale è proprio quello di andare valutare l’efficacia di un trattamento terapeutico utilizzando la cannabis medica, rispetto ad una terapia con soli oppioidi nella gestione del dolore oncologico in fase terminale. Materiali e metodi. Utilizzando la biblioteca dell’università di Torino, ho potuto consultare diverse banche dati scientifiche. Gli studio considerati, emersi dalle ricerche su PubMed ed Emabase, rispondono in modo più specifico al quesito di ricerca formulato. Tuttavia, lo studio è stato condotto identificando alcune parole chiavi in lingua inglese, associate tra loro con gli indicatori boleani: NOT, OR e AND. Inoltre è stata effettuata la formulazione del PICO, considerando criteri di inclusione ed esclusione specifici per la stesura dell’elaborato. Dalla ricerca sulla banca dati Pubmed è stato preso in considerazione un solo studio; su Embase sono state effettuate due ricerche, la prima ha condotto alla selezione di 3 articoli e la seconda ad uno. Risultati. I risultati suggeriscono che la cannabis terapeutica, in particolare il Nabiximols, porta ad un sollievo modesto dal dolore oncologico rispetto al placebo, ma non raggiunge l'efficacia degli oppioidi. Tuttavia, l’aggiunta di cannabis agli oppioidi sembra ridurre la necessità di aumentare la dose di questi ultimi. Discussione. Gli studi indicano che la cannabis medica, in linea generale, porta ad una riduzione della sintomatologia dolorosa. Analizzando i vari articoli, va chiarito che questa sostanza potrebbe essere più adatta come terapia aggiuntiva piuttosto che come alternativa principale agli oppioidi. 5 Gli effetti collaterali dati dalla cannabis medica, sono stati generalmente lievi, ma alcuni partecipanti hanno riportato sensazioni di euforia e confusione, il che suggerisce la necessità di una gestione attenta dei dosaggi. Conclusioni. Sebbene la cannabis terapeutica abbia mostrato benefici nel trattamento del dolore oncologico, è necessario condurre ulteriori studi con un numero maggiore di partecipanti per ottenere dati statisticamente significativi.
Patient at the end of life: pain management through the use of cannabis
Introduction. In recent years, the use of cannabis as a treatment for pain has sparked growing interest. This substance, along with other drugs, is frequently used recreationally. According to some data, at least once a year, 550,000 young people between the ages of 15 and 19 use cannabis—approximately 22% of the entire student population. The use of cannabis is often associated with stressful situations or periods of significant emotional distress. Although it is a substance that can lead to dependence, many studies have been conducted to introduce cannabis as an adjuvant component in the therapeutic management of cancer-related pain. Objective. The primary aim is to evaluate the effectiveness of a therapeutic treatment using medical cannabis compared to opioid-only therapy in managing terminal cancer pain. Materials and Methods. Using the University of Turin’s library, I was able to consult various scientific databases. The studies considered, identified through searches on PubMed and Embase, specifically address the formulated research question. However, the study was conducted by identifying certain English-language keywords, combined using Boolean operators: NOT, OR, and AND. Additionally, the PICO framework was applied, considering specific inclusion and exclusion criteria for the preparation of this paper. From the PubMed database search, only one study was included; on Embase, two searches were conducted, with the first leading to the selection of three articles and the second to one article. Results. The results suggest that therapeutic cannabis, particularly Nabiximols, provides modest relief from cancer-related pain compared to a placebo but does not reach the effectiveness of opioids. However, adding cannabis to opioid treatment appears to reduce the need for dose escalation. Discussion. Studies indicate that medical cannabis generally leads to a reduction in pain symptoms. When analyzing various articles, it is clear that cannabis may be more suitable as an adjunct therapy rather than a primary alternative to opioids. 7 The side effects of medical cannabis were generally mild, although some participants reported feelings of euphoria and confusion, highlighting the need for careful dosage management. Conclusions. Although therapeutic cannabis has shown benefits in the treatment of cancer pain, further studies with a larger number of participants are necessary to obtain statistically significant data.
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Descrizione: Sebbene la cannabis sia una sostanza che comporta una certa dipendenza, molte ricerche sono state condotte al fine di introdurre questa sostanza come componente adiuvante nel percorso terapeutico relativo al dolore oncologico.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/165612