Introduction: blood culture is the gold standard for microbiological diagnosis of bacteriaemia. Although evidence supports early sampling for microbiological testing in patients with sepsis and septic shock, However, the practice of blood culture sampling in the context of first aid may be burdened by adverse events such as positive testing for contaminating micro-organisms. Objective: The aim of the study is to analyze data on adult patients undergoing blood culture in the Department of Emergency and Acceptance (DEA) II level of the A.O. S. Croce and Carle di Cuneo in order to determine the overall contamination rate in relation to the reference context and identify micro-organisms potentially responsible for contamination. Materials and Methods: the study was conducted by examining blood culture data for a period of one year (from 1 January to 31 December 2024), processed in an aggregated and anonymous manner. The evaluation of the data followed the indications given by the literature, paying particular attention to differentiate in number of sets collected for each patient and the result obtained. Using this information, the average contamination rate was calculated. Results: data from 910 adult patients were collected and analyzed. Heterogeneous by sex and reason of entry, the sample is concentrated in the age group over 60 (M/F 554/357). Considering positive blood cultures with only one set collected as potentially contaminated, the overall contamination rate was 15%. It was possible to isolate with precision the bacteria from blood cultures which were considered in the study as potentially contaminated. Discussion and conclusion: In line with the literature, it has been observed that the most isolated bacteria are those commonly present on the skin. It was not possible to carry out a thorough analysis of the pre-analytical phase of the procedure due to the lack of data and the absence of company protocols or internal documents, making it difficult to make a full assessment, including strengths and criticalities. For the same reason, color-coded considerations are limited. These aspects, in accordance with the literature, have been identified as risk factors for contamination of blood cultures.
Introduzione: l’emocoltura rappresenta il Gold Standard per la diagnosi microbiologica di batteriemia. Sebbene le evidenze supportino il precoce campionamento per l’esecuzione di esami microbiologici in pazienti con sepsi e shock settico, tuttavia la pratica di eseguire i prelievi per emocolture nel contesto del pronto soccorso può essere gravata da eventi avversi quali la positività dell’esame per microrganismi contaminanti. Obbiettivo: L’obiettivo dello studio è analizzare i dati relativi ai pazienti adulti sottoposti a emocoltura nel Dipartimento di Emergenza e Accettazione (DEA) di II livello dell’A.O. S. Croce e Carle di Cuneo al fine di determinare il tasso di contaminazione complessivo in relazione al contesto di riferimento e identificare i microrganismi potenzialmente responsabili della contaminazione. Materiali e Metodi: lo studio è stato condotto prendendo in esame i dati delle emocolture relativi ad un periodo di un anno (dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024), trattati in maniera aggregata e anonima. La valutazione dei dati ha seguito le indicazioni fornite dalla letteratura, prestando particolare attenzione nel differenziare in numero di set raccolti per ogni paziente e il risultato ottenuto. Con queste informazioni è stato calcolato il tasso di contaminazione medio. Risultati: i dati di 910 pazienti adulti sono stati raccolti ed analizzati. Eterogeneo per sesso e motivo di ingresso, il campione si concentra nella fascia d’età over 60 (M/F 554/357). Considerando le emocolture positive con un solo set raccolto come potenzialmente contaminate, il tasso di contaminazione generale si è rivelato pari al 15%. È stato possibile isolare con precisione i batteri delle emocolture che nello studio sono state considerate con potenziale contaminazione. Discussione e conclusione: In linea con la letteratura, è stato osservato che i batteri maggiormente isolati sono quelli comunemente presenti sulla cute. Non è stato possibile effettuare un’analisi approfondita della fase pre-analitica della procedura a causa della carenza di dati e dell'assenza di protocolli aziendali o documenti interni, rendendo difficile una valutazione completa, inclusi punti di forza e criticità. Per lo stesso motivo, le considerazioni relative al codice colore assegnato risultano limitate. Questi aspetti, in accordo con la letteratura, sono stati identificati come fattori di rischio per la contaminazione delle emocolture.
Prevalenza e rilevanza della contaminazione delle emocolture nella S.S. Pronto Soccorso: uno studio quantitativo condotto all’azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo
BOSIO, ELENA
2023/2024
Abstract
Introduzione: l’emocoltura rappresenta il Gold Standard per la diagnosi microbiologica di batteriemia. Sebbene le evidenze supportino il precoce campionamento per l’esecuzione di esami microbiologici in pazienti con sepsi e shock settico, tuttavia la pratica di eseguire i prelievi per emocolture nel contesto del pronto soccorso può essere gravata da eventi avversi quali la positività dell’esame per microrganismi contaminanti. Obbiettivo: L’obiettivo dello studio è analizzare i dati relativi ai pazienti adulti sottoposti a emocoltura nel Dipartimento di Emergenza e Accettazione (DEA) di II livello dell’A.O. S. Croce e Carle di Cuneo al fine di determinare il tasso di contaminazione complessivo in relazione al contesto di riferimento e identificare i microrganismi potenzialmente responsabili della contaminazione. Materiali e Metodi: lo studio è stato condotto prendendo in esame i dati delle emocolture relativi ad un periodo di un anno (dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024), trattati in maniera aggregata e anonima. La valutazione dei dati ha seguito le indicazioni fornite dalla letteratura, prestando particolare attenzione nel differenziare in numero di set raccolti per ogni paziente e il risultato ottenuto. Con queste informazioni è stato calcolato il tasso di contaminazione medio. Risultati: i dati di 910 pazienti adulti sono stati raccolti ed analizzati. Eterogeneo per sesso e motivo di ingresso, il campione si concentra nella fascia d’età over 60 (M/F 554/357). Considerando le emocolture positive con un solo set raccolto come potenzialmente contaminate, il tasso di contaminazione generale si è rivelato pari al 15%. È stato possibile isolare con precisione i batteri delle emocolture che nello studio sono state considerate con potenziale contaminazione. Discussione e conclusione: In linea con la letteratura, è stato osservato che i batteri maggiormente isolati sono quelli comunemente presenti sulla cute. Non è stato possibile effettuare un’analisi approfondita della fase pre-analitica della procedura a causa della carenza di dati e dell'assenza di protocolli aziendali o documenti interni, rendendo difficile una valutazione completa, inclusi punti di forza e criticità. Per lo stesso motivo, le considerazioni relative al codice colore assegnato risultano limitate. Questi aspetti, in accordo con la letteratura, sono stati identificati come fattori di rischio per la contaminazione delle emocolture.File | Dimensione | Formato | |
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