BACKGROUND: Up to 60% of the population has at least one thyroid nodule; however, only 7-15% of these are malignant. Benign nodules often tend to grow progressively, causing cervical compressive symptoms and aesthetic discomfort. For about 20 years, ultrasound-guided thermal ablation with radiofrequency (RFA) has proven to be effective and safe in reducing the size and symptoms of these patients, achieving recognition in major guidelines as a first-line alternative, on par with surgery. However, literature reports a modest possibility of treatment failure and nodule regrowth. In recent years, the use of variable opening electrodes (ATN) has spread across several specialized centers. However, data on these devices remain scarce, especially in comparison with the standard technique using fixed exposure needles (FTN). OBJECTIVE: This retrospective, monocentric observational study aimed to evaluate the differences in volume reduction and therapeutic success between the use of ATN and FTN in the treatment of symptomatic benign thyroid nodules with an initially challenging volume (>20mL). MATERIALS AND METHODS: A total of 75 patients were enrolled, 38 in the FTN group and 37 in the ATN group, all with a baseline volume >20mL, and underwent RFA at AO Ordine Mauriziano Hospital in Turin between January 2018 and December 2023. The treated nodules had a median volume of 36.10 (31.6–51.25)cc. Follow-ups at 1, 6, and 12 months assessed the relative volumetric reduction percentage (VRR), the Compression and Aesthetic Score. At 6 months, thyroid function (TSH, fT4, fT3) was re-evaluated. Therapeutic success was defined as a VRR ≥ 50% at the 6- or 12-month follow-up. RESULTS: The use of ATN resulted in a consistently higher VRR at 6 and 12 months, as well as a lower final volume, both when evaluated longitudinally (with a significantly greater AUC) and in a single follow-up analysis. At 6 months post-treatment, the median VRR in the ATN group was higher than in the FTN group (51.62% vs 48.49%, p=0.047), and this difference persisted at 12 months (60.48% vs 52.44%, p=0.004). The ATN group also showed significantly lower volumes (14.10mL vs 18.40mL, p=0.012) and maximum diameters (37mm vs 41mm, p=0.014) compared to the FTN group. Additionally, the ATN group was associated with a higher probability of success (VRR >50%) [OR 4.18 (95% CI 1.42–12.35), p=0.015], independent of baseline volume, and a faster achievement of results, partially independent of baseline volume and incrementally increasing with larger initial volumes. Based on this experience, the use of ATN has made it possible to surpass the FTN efficacy volume limit (30mL), shifting it to 80mL. Furthermore, it was inferred that, with this technique, the energy required to optimize the probability of success is 1.513kJ/mL. Regarding symptomatic outcomes, no significant differences were observed. CONCLUSIONS: This study represents the first experience in the literature demonstrating the superior efficacy of RFA with ATN for benign thyroid nodules with a baseline volume >20mL compared to the FTN technique, in terms of volumetric reduction rate (VRR) and, particularly, in achieving the therapeutic success cutoff of 50%.
BACKGROUND: Fino al 60% della popolazione presenta almeno un nodo tiroideo, tuttavia, ma solo il 7-15% è maligno. I noduli benigni possono crescere progressivamente, causando sintomi compressivi cervicali e discomfort estetico. Da circa 20 anni, la termoablazione ecoguidata con radiofrequenza (RFA) si è dimostrata efficace e sicura, nella riduzione delle dimensioni e dei sintomi di questi pazienti, raggiungendo nelle principali linee guida sull’argomento, la dignità di alternativa di prima linea, al pari della chirurgia. In letteratura è stata tuttavia descritta una modesta possibilità di fallimento del trattamento e di ricrescita nodulare. In particolare, negli ultimi anni, si è diffuso in diversi centri di riferimento l’utilizzo di elettrodi ad apertura variabile (ATN). Scarsi, sono ad oggi i dati in letteratura circa questi dispositivi, soprattutto i confronti con la metodica standard gli aghi ad esposizione fissa (FTN). OBIETTIVO: In questo studio osservazionale, retrospettivo, monocentrico ci siamo posti l’obiettivo di valutare le differenze, in termini di riduzione volumetrica e successo terapeutico, tra l’impiego di ATN e FTN, nel trattamento dei nodi tiroidei benigni sintomatici con volume iniziale classicamente considerato ostico (>20mL). MATERIALE E METODI: Sono stati arruolati in totale 75 pazienti, 38 nel Gruppo FTN e 37 nel Gruppo ATN, con volume basale >20mL, sottoposti a RFA presso l’AO Ordine Mauriziano di Torino tra gennaio 2018 a dicembre 2023. I nodi trattati presentavano un volume mediano di 36.10(31.6 –51.25)cc. Ai follow-up a 1, 6 e 12 mesi sono stati indagati: la riduzione volumetrica relativa percentuale (VRR), lo Score Compressivo ed Estetico. A 6 mesi è stata effettuata una rivalutazione della funzione tiroidea (TSH, fT4, fT3). Il tasso di successo terapeutico è stato definito come un VRR ≥ 50% al follow-up di 6 o 12 mesi. RISULTATI: L’utilizzo degli ATN è risultato in un VRR stabilmente maggiore durante i follow up a 6 e 12 mesi, così come un volume finale inferiore, sia quando valutato in termini longitudinali (con AUC significativamente maggiore) sia ad un’analisi puntuale per singolo follow-up. Già a 6 mesi dal trattamento, il VRR mediano degli ATN si è dimostrato superiore al gruppo FTN (51.62% vs 48.49%, p=0.047) e tale differenza si è poi confermata a 12 mesi, quando i pazienti del gruppo ATN hanno dimostrato VRR (60.48% vs 52.44%, p=0.004) stabilmente maggiore, volumi (14.10mL vs 18.40mL, p=0.012) e diametro massimo (37mm vs 41mm, p=0.014) significativamente inferiori rispetto al gruppo FTN. Il Gruppo ATN si è inoltre associato sia ad una maggiore probabilità di successo (VRR > 50%) [OR. 4.18 (CI 95% 1.42 – 12.35), p = 0.015], in termini indipendenti dal volume basale, che, all’analisi di sopravvivenza, ad un più rapido ottenimento del risultato, in parte indipendente dal volume basale ed in parte incrementale con volumi iniziali crescenti. L’utilizzo degli ATN ha, sulla base di questa esperienza, permesso di superare il volume-limite di efficacia degli FTN (30mL), spostandolo a 80mL. È stato inoltre possibile inferire, che, con questa tecnica, l’energia erogata necessaria ad ottimizzare le probabilità di successo risulta 1.513kJ/mL. Riguardo gli outcomes sintomatologici, non si sono invece evidenziate differenze significative. CONCLUSIONI: La nostra risulta la prima esperienza in letteratura a dimostrare un’efficacia superiore dell’RFA con ATN per i noduli tiroidei benigni con volume basale >20 mL rispetto alla controparte con FTN, in termini di velocità di riduzione volumetrica relativa (VRR) e, in particolare, nel raggiungimento del cutoff di successo terapeutico del 50%.
OTTIMIZZAZIONE DEL TRATTAMENTO TERMOABLATIVO ECOGUIDATO CON RADIOFREQUENZA DEI NODI TIROIDEI BENIGNI : I VANTAGGI DELL'AGO CON APERTURA A PUNTA VARIABILE
VOENA, VITTORIO
2023/2024
Abstract
BACKGROUND: Fino al 60% della popolazione presenta almeno un nodo tiroideo, tuttavia, ma solo il 7-15% è maligno. I noduli benigni possono crescere progressivamente, causando sintomi compressivi cervicali e discomfort estetico. Da circa 20 anni, la termoablazione ecoguidata con radiofrequenza (RFA) si è dimostrata efficace e sicura, nella riduzione delle dimensioni e dei sintomi di questi pazienti, raggiungendo nelle principali linee guida sull’argomento, la dignità di alternativa di prima linea, al pari della chirurgia. In letteratura è stata tuttavia descritta una modesta possibilità di fallimento del trattamento e di ricrescita nodulare. In particolare, negli ultimi anni, si è diffuso in diversi centri di riferimento l’utilizzo di elettrodi ad apertura variabile (ATN). Scarsi, sono ad oggi i dati in letteratura circa questi dispositivi, soprattutto i confronti con la metodica standard gli aghi ad esposizione fissa (FTN). OBIETTIVO: In questo studio osservazionale, retrospettivo, monocentrico ci siamo posti l’obiettivo di valutare le differenze, in termini di riduzione volumetrica e successo terapeutico, tra l’impiego di ATN e FTN, nel trattamento dei nodi tiroidei benigni sintomatici con volume iniziale classicamente considerato ostico (>20mL). MATERIALE E METODI: Sono stati arruolati in totale 75 pazienti, 38 nel Gruppo FTN e 37 nel Gruppo ATN, con volume basale >20mL, sottoposti a RFA presso l’AO Ordine Mauriziano di Torino tra gennaio 2018 a dicembre 2023. I nodi trattati presentavano un volume mediano di 36.10(31.6 –51.25)cc. Ai follow-up a 1, 6 e 12 mesi sono stati indagati: la riduzione volumetrica relativa percentuale (VRR), lo Score Compressivo ed Estetico. A 6 mesi è stata effettuata una rivalutazione della funzione tiroidea (TSH, fT4, fT3). Il tasso di successo terapeutico è stato definito come un VRR ≥ 50% al follow-up di 6 o 12 mesi. RISULTATI: L’utilizzo degli ATN è risultato in un VRR stabilmente maggiore durante i follow up a 6 e 12 mesi, così come un volume finale inferiore, sia quando valutato in termini longitudinali (con AUC significativamente maggiore) sia ad un’analisi puntuale per singolo follow-up. Già a 6 mesi dal trattamento, il VRR mediano degli ATN si è dimostrato superiore al gruppo FTN (51.62% vs 48.49%, p=0.047) e tale differenza si è poi confermata a 12 mesi, quando i pazienti del gruppo ATN hanno dimostrato VRR (60.48% vs 52.44%, p=0.004) stabilmente maggiore, volumi (14.10mL vs 18.40mL, p=0.012) e diametro massimo (37mm vs 41mm, p=0.014) significativamente inferiori rispetto al gruppo FTN. Il Gruppo ATN si è inoltre associato sia ad una maggiore probabilità di successo (VRR > 50%) [OR. 4.18 (CI 95% 1.42 – 12.35), p = 0.015], in termini indipendenti dal volume basale, che, all’analisi di sopravvivenza, ad un più rapido ottenimento del risultato, in parte indipendente dal volume basale ed in parte incrementale con volumi iniziali crescenti. L’utilizzo degli ATN ha, sulla base di questa esperienza, permesso di superare il volume-limite di efficacia degli FTN (30mL), spostandolo a 80mL. È stato inoltre possibile inferire, che, con questa tecnica, l’energia erogata necessaria ad ottimizzare le probabilità di successo risulta 1.513kJ/mL. Riguardo gli outcomes sintomatologici, non si sono invece evidenziate differenze significative. CONCLUSIONI: La nostra risulta la prima esperienza in letteratura a dimostrare un’efficacia superiore dell’RFA con ATN per i noduli tiroidei benigni con volume basale >20 mL rispetto alla controparte con FTN, in termini di velocità di riduzione volumetrica relativa (VRR) e, in particolare, nel raggiungimento del cutoff di successo terapeutico del 50%.File | Dimensione | Formato | |
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