ABSTRACT Background Multiple sclerosis (MS) is an autoimmune and demyelinating disease affecting the central nervous system. An increasing number of monoclonal antibodies (mAbs) targeting CD20, a protein expressed on B lymphocytes (CD19+), are now available for the treatment of this condition. Ofatumumab, an anti-CD20 mAb, represents an effective therapeutic option as it can be administered subcutaneously once a month. Methods This study analyzed a cohort of patients with relapsing-remitting multiple sclerosis (RRMS) receiving treatment with ofatumumab (20 mg) at the Multiple Sclerosis Center of AOU Città della Salute e della Scienza di Torino. Disease progression was assessed using the NEDA-3 (No Evidence of Disease Activity) parameter, which includes the relapse rate since the initiation of ofatumumab, changes in the Expanded Disability Status Scale (EDSS), and disease activity on magnetic resonance imaging (MRI) during follow-up. The level of neurodegeneration was estimated by measuring serum concentrations of neurofilament light chains (NfL). Additionally, several parameters were monitored, including the incidence of infections, trends in the B lymphocyte (CD19+) subpopulation, and neutrophil count. Results A total of 71 patients receiving ofatumumab treatment were identified, with an average follow-up of 16.67 months. Among the 66 evaluated patients, 15.15% exhibited disease activity (EDA), whereas 84.84% showed no disease activity (NEDA-3). The EDSS score remained unchanged in 53 patients (74.64%) and improved in 7 (9.85%). Three relapses were reported among patients receiving ofatumumab, with an average of 0.04 episodes during the first 6 months of follow-up. During MRI follow-up of disease activity, with a minimum duration of 6 months, 94.12% of patients did not develop new T2 lesions, and no cases presented new T1 Gd+ lesions. A total of 22.54% of patients experienced at least one infectious episode, with only one patient (1.41%) requiring hospitalization. Mild to moderate adverse reactions were reported in 63.38% of patients, while severe adverse reactions occurred in 9.1%. Among patients with at least 12 months of follow-up, 72.41% maintained B lymphocyte counts consistently below 15 cells/mm³. Neutropenia was observed in 5 out of 71 patients (7.04%). The mean NfL values recorded in this population were: 8.91 pg/mL at 6 months, 9.67 pg/mL at 12 months, 12.45 pg/mL at 18 months, and 11.72 pg/mL at 24 months. Conclusions In alignment with the findings from the Phase III ASCLEPIOS clinical trial, this study highlights a low disability progression rate and limited disease activity in RRMS patients treated with ofatumumab.
ABSTRACT Background La sclerosi multipla (SM) è una patologia autoimmune e demielinizzante che colpisce il sistema nervoso centrale. Un numero sempre maggiore di anticorpi monoclonali (mAb) anti-CD20, una proteina espressa sui linfociti B (CD19+), è oggi disponibile per il trattamento di questa malattia. Ofatumumab, un mAb anti-CD20, rappresenta un’opzione terapeutica efficace, perché può essere somministrato una volta al mese per via sottocutanea. Metodi Lo studio ha analizzato la coorte di pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente (RRMS), seguita presso il Centro Sclerosi Multipla della AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, in trattamento con ofatumumab (20 mg). Nella popolazione analizzata è stato valutato l’andamento della malattia attraverso il parametro NEDA-3, che include il tasso di recidive dall’inizio di ofatumumab, la variazione dell’Expanded Disability Status Scale (EDSS) e l’attività di malattia alla risonanza magnetica (RM) durante il follow-up. Il livello di neurodegenerazione è stato stimato misurando le concentrazioni sieriche delle catene leggere dei neurofilamenti (Nfl). Inoltre, sono stati monitorati diversi parametri, tra cui l’incidenza delle infezioni, l’andamento della sottopopolazione di linfociti B (CD19+) e il numero di neutrofili. Risultati Sono stati identificati 71 pazienti in trattamento con ofatumumab, con un follow-up medio di 16,67 mesi. Dei 66 pazienti valutati, il 15,15% ha presentato attività di malattia (EDA), mentre l’84,84% non ha manifestato attività di malattia (NEDA-3). Il valore EDSS è rimasto invariato in 53 pazienti (74,64%) ed è migliorato in 7 (9,85%). Si sono verificati 3 casi di recidiva tra i pazienti in trattamento con ofatumumab, con una media di 0,04 episodi durante i primi 6 mesi di follow-up. Durante il follow-up dell’attività di malattia alla RM, con una durata di almeno 6 mesi, il 94,12% dei pazienti non ha sviluppato nuove lesioni T2 e nessun caso ha presentato nuove lesioni T1 Gd+. Il 22,54% dei pazienti ha manifestato almeno un episodio infettivo, dei quali un solo soggetto (1,41%) ha richiesto l’ospedalizzazione. Il 63,38% dei pazienti ha riportato reazioni avverse di lieve o moderata entità e il 9,1% di grado severo. Il 72,41% dei pazienti, con un follow-up di almeno 12 mesi, ha mantenuto un valore di linfociti B costantemente inferiore a 15 cellule/mm3. Sono stati osservati 5 casi di neutropenia su 71 pazienti (7,04%). Il valore medio dei Nfl rilevato in questa popolazione è stato: 8,91 pg/mL a 6 mesi, 9,67 pg/mL a 12 mesi, 12,45 pg/mL a 18 mesi e 11,72 pg/mL a 24 mesi. Conclusioni Il seguente studio, in accordo con il trial clinico di fase III ASCLEPIOS, evidenzia una bassa progressione della disabilità e un’attività di malattia limitata nei pazienti con RRMS trattati con ofatumumab.
Biomarcatori ematici e risposta terapeutica a Ofatumumab nella Sclerosi Multipla recidivante-remittente
VISCHIA, FILIPPO
2023/2024
Abstract
ABSTRACT Background La sclerosi multipla (SM) è una patologia autoimmune e demielinizzante che colpisce il sistema nervoso centrale. Un numero sempre maggiore di anticorpi monoclonali (mAb) anti-CD20, una proteina espressa sui linfociti B (CD19+), è oggi disponibile per il trattamento di questa malattia. Ofatumumab, un mAb anti-CD20, rappresenta un’opzione terapeutica efficace, perché può essere somministrato una volta al mese per via sottocutanea. Metodi Lo studio ha analizzato la coorte di pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente (RRMS), seguita presso il Centro Sclerosi Multipla della AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, in trattamento con ofatumumab (20 mg). Nella popolazione analizzata è stato valutato l’andamento della malattia attraverso il parametro NEDA-3, che include il tasso di recidive dall’inizio di ofatumumab, la variazione dell’Expanded Disability Status Scale (EDSS) e l’attività di malattia alla risonanza magnetica (RM) durante il follow-up. Il livello di neurodegenerazione è stato stimato misurando le concentrazioni sieriche delle catene leggere dei neurofilamenti (Nfl). Inoltre, sono stati monitorati diversi parametri, tra cui l’incidenza delle infezioni, l’andamento della sottopopolazione di linfociti B (CD19+) e il numero di neutrofili. Risultati Sono stati identificati 71 pazienti in trattamento con ofatumumab, con un follow-up medio di 16,67 mesi. Dei 66 pazienti valutati, il 15,15% ha presentato attività di malattia (EDA), mentre l’84,84% non ha manifestato attività di malattia (NEDA-3). Il valore EDSS è rimasto invariato in 53 pazienti (74,64%) ed è migliorato in 7 (9,85%). Si sono verificati 3 casi di recidiva tra i pazienti in trattamento con ofatumumab, con una media di 0,04 episodi durante i primi 6 mesi di follow-up. Durante il follow-up dell’attività di malattia alla RM, con una durata di almeno 6 mesi, il 94,12% dei pazienti non ha sviluppato nuove lesioni T2 e nessun caso ha presentato nuove lesioni T1 Gd+. Il 22,54% dei pazienti ha manifestato almeno un episodio infettivo, dei quali un solo soggetto (1,41%) ha richiesto l’ospedalizzazione. Il 63,38% dei pazienti ha riportato reazioni avverse di lieve o moderata entità e il 9,1% di grado severo. Il 72,41% dei pazienti, con un follow-up di almeno 12 mesi, ha mantenuto un valore di linfociti B costantemente inferiore a 15 cellule/mm3. Sono stati osservati 5 casi di neutropenia su 71 pazienti (7,04%). Il valore medio dei Nfl rilevato in questa popolazione è stato: 8,91 pg/mL a 6 mesi, 9,67 pg/mL a 12 mesi, 12,45 pg/mL a 18 mesi e 11,72 pg/mL a 24 mesi. Conclusioni Il seguente studio, in accordo con il trial clinico di fase III ASCLEPIOS, evidenzia una bassa progressione della disabilità e un’attività di malattia limitata nei pazienti con RRMS trattati con ofatumumab.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/165540