Background: The management of drug therapy in geriatric patients is an increasingly relevant aspect. The complex physiopathology of the elderly overlaps with the physiological process of aging. In the elderly population, the use of polytherapy is widespread. On a quantitative basis, polypharmacy usually means the intake of at least five drugs. Excessive polypharmacy instead means the regular intake of more than ten drugs. Polytherapy expresses a purely numerical concept and does not imply any evaluation of the appropriateness of prescription, which is instead assessed with other "qualitative" methods. In Europe, for this purpose, the STOPP/START criteria are mostly used. Within the geriatric population, institutionalized elderly patients are generally more fragile, with high levels of functional dependence, multiple comorbidities and a high use of drugs. Due to the complexity of their profile, the prevalence of polypharmacy and potentially inappropriate prescriptions (PIP) in these patients is higher, but little explored in the literature in terms of the extent of the phenomenon and clinical, healthcare and pharmacoeconomic implications. Objectives: The present work aimed to evaluate the prevalence of polypharmacy (at least 5 drugs) and hyperpolypharmacy (at least 10 drugs) and the related predictive factors in a population of subjects aged ≥ 65 years institutionalized in nursing homes in the city of Turin. In the same population, we also aimed to investigate the prevalence of inappropriate prescribing based on the STOPP/START v3 criteria. Patients and methods: the patients included were aged 65 or over, resident in Turin nursing home. The data collected included sex, date of birth, residence facility and date of admission, vital and blood parameters, bladder catheter, presence of MNCD; CIRS, ADL, IADL, MNA-SF, mobilization, presence of sarcopenia, CFS; number of drugs at admission to the facility, number of drugs at recruitment and detail based on ATC classification. Patient therapy was evaluated according to STOPP v3 criteria. Results: the sample consists of 354 institutionalized elderly subjects. It emerged that: the prevalence of polypharmacy was 87.3% and almost a third of the sample took more than 10 drugs (31.6%); the most frequently prescribed drugs include those for acidity-related disorders and neuroleptics (62.4%), followed by anticoagulants (191, 54.0%) and stomatological drugs (182, 52.8%); patients with excessive polypharmacy tend to be younger but have a worse profile in terms of comorbidity and renal function and, after multivariable analysis, these characteristics are independently associated with the number of drugs in chronic therapy; 80.4% of the sample presented at least one criterion of potential inappropriate prescription, mainly due to the generic absence of adequate clinical indication (58.2%), followed by the presence of at least one specific criterion relating to drugs of the nervous system (53.7%) and the cardiovascular system (30.8%). Conclusions: the study population presents an overall compromised profile of functional autonomy and general health, a high prevalence of polypharmacy and inappropriate prescription. Within this sample, the prescription of pharmacological therapy would appear to be more guided by the comorbidities , rather than by the more strictly geriatric characteristics of frailty, functional autonomy, nutritional status and sarcopenia.
Background: La gestione della terapia farmacologica nel paziente geriatrico è un aspetto sempre più rilevante. Al fisiologico processo di invecchiamento, si sovrappone la complessa fisiopatologia dell’anziano. Nella popolazione anziana l’uso di una politerapia è diffuso. Su base quantitativa per politerapia si intende solitamente l'assunzione di almeno cinque farmaci. Per “iperpoliterapia” si intende invece l'assunzione regolare di più di dieci farmaci. La politerapia esprime un concetto meramente numerico e non implica alcuna valutazione sull’appropriatezza prescrittiva, che viene invece valutata con altre metodiche “qualitative”. In Europa, a tal fine, ci si avvale per lo più dei criteri STOPP/START. All'interno della popolazione geriatrica, gli anziani istituzionalizzati sono generalmente pazienti più fragili, con elevati livelli di dipendenza funzionale, plurime comorbidità ed un elevato uso di farmaci. A causa della complessità del loro profilo, la prevalenza di polifarmacoterapia e prescrizioni potenzialmente inappropriate (PIP) in questi pazienti è più elevata, ma poco esplorata in letteratura in termini di estensione del fenomeno e implicazioni cliniche, assistenziali e farmacoeconomiche. Obiettivi: Con il presente lavoro di tesi si è inteso valutare la prevalenza di politerapia, (almeno 5 farmaci all’attivo) e di iperpoliterapia (almeno 10 farmaci all’attivo) ed i relativi fattori predittivi in una popolazione di soggetti di età ≥ 65 anni istituzionalizzati in RSA nella città di Torino. Nella medesima popolazione si è inoltre inteso indagare la prevalenza dell’inappropriatezza terapeutica sulla base dei criteri STOPP/START v3. Pazienti e metodi: i pazienti inclusi hanno un età uguale o superiore ai 65 anni, residenti in RSA torinesi. I dati raccolti comprendono sesso, data di nascita, struttura di residenza e data di ingresso, parametri vitali ed ematochimici, catetere vescicale, presenza di DNCM; CIRS, ADL, IADL, MNA-SF, mobilizzazione, presenza di sarcopenia, CFS; numero di principi attivi all’ingresso in Struttura, numero dei principi attivi al reclutamento e dettaglio in base alla classificazione ATC. è stata valutata la terapia dei pazienti secondo i criteri STOPP v3. Risultati: il campione è formato da 354 soggetti anziani istituzionalizzati. È emerso che: la prevalenza di politerapia è risultata pari all’87.3% e quasi un terzo del campione assumeva più di 10 farmaci (31.6%); tra i farmaci più frequentemente prescritti figurano quelli per i disturbi correlati all’acidità e i neurolettici (62.4%), seguiti da anticoagulanti (191, 54.0%) e stomatologici (182, 52.8%); i pazienti con iperpoliterapia tendono a essere più giovani ma a presentare un profilo peggiore in termini di comorbidità e funzionalità renale e, dopo analisi multivariabile, tali caratteristiche risultano indipendentemente associate al numero dei farmaci in terapia cronica; l’80.4% del campione presentava almeno un criterio di potenziale inappropriatezza prescrittiva, in prevalenza per generica assenza di adeguata indicazione clinica (58.2%), seguita dalla presenza di almeno un criterio specifico relativo ai farmaci del sistema nervoso (53.7%) e di quello cardiovascolare (30.8%). Conclusioni: la popolazione dello studio presenta un profilo di autonomia funzionale e salute generale complessivamente compromesso, una elevata prevalenza di politerapia e di inappropriatezza prescrittiva. All'interno di questo campione la prescrizione della terapia farmacologica apparirebbe maggiormente guidata dalle comorbidità presenti, anzichè dalle caratteristiche più prettamente geriatriche di fragilità, autonomia funzionale, stato nutrizionale e sarcopenia.
Polifarmacoterapia nei soggetti anziani istituzionalizzati: analisi preliminare di una casistica regionale
PIOVANO, ALESSANDRO
2023/2024
Abstract
Background: La gestione della terapia farmacologica nel paziente geriatrico è un aspetto sempre più rilevante. Al fisiologico processo di invecchiamento, si sovrappone la complessa fisiopatologia dell’anziano. Nella popolazione anziana l’uso di una politerapia è diffuso. Su base quantitativa per politerapia si intende solitamente l'assunzione di almeno cinque farmaci. Per “iperpoliterapia” si intende invece l'assunzione regolare di più di dieci farmaci. La politerapia esprime un concetto meramente numerico e non implica alcuna valutazione sull’appropriatezza prescrittiva, che viene invece valutata con altre metodiche “qualitative”. In Europa, a tal fine, ci si avvale per lo più dei criteri STOPP/START. All'interno della popolazione geriatrica, gli anziani istituzionalizzati sono generalmente pazienti più fragili, con elevati livelli di dipendenza funzionale, plurime comorbidità ed un elevato uso di farmaci. A causa della complessità del loro profilo, la prevalenza di polifarmacoterapia e prescrizioni potenzialmente inappropriate (PIP) in questi pazienti è più elevata, ma poco esplorata in letteratura in termini di estensione del fenomeno e implicazioni cliniche, assistenziali e farmacoeconomiche. Obiettivi: Con il presente lavoro di tesi si è inteso valutare la prevalenza di politerapia, (almeno 5 farmaci all’attivo) e di iperpoliterapia (almeno 10 farmaci all’attivo) ed i relativi fattori predittivi in una popolazione di soggetti di età ≥ 65 anni istituzionalizzati in RSA nella città di Torino. Nella medesima popolazione si è inoltre inteso indagare la prevalenza dell’inappropriatezza terapeutica sulla base dei criteri STOPP/START v3. Pazienti e metodi: i pazienti inclusi hanno un età uguale o superiore ai 65 anni, residenti in RSA torinesi. I dati raccolti comprendono sesso, data di nascita, struttura di residenza e data di ingresso, parametri vitali ed ematochimici, catetere vescicale, presenza di DNCM; CIRS, ADL, IADL, MNA-SF, mobilizzazione, presenza di sarcopenia, CFS; numero di principi attivi all’ingresso in Struttura, numero dei principi attivi al reclutamento e dettaglio in base alla classificazione ATC. è stata valutata la terapia dei pazienti secondo i criteri STOPP v3. Risultati: il campione è formato da 354 soggetti anziani istituzionalizzati. È emerso che: la prevalenza di politerapia è risultata pari all’87.3% e quasi un terzo del campione assumeva più di 10 farmaci (31.6%); tra i farmaci più frequentemente prescritti figurano quelli per i disturbi correlati all’acidità e i neurolettici (62.4%), seguiti da anticoagulanti (191, 54.0%) e stomatologici (182, 52.8%); i pazienti con iperpoliterapia tendono a essere più giovani ma a presentare un profilo peggiore in termini di comorbidità e funzionalità renale e, dopo analisi multivariabile, tali caratteristiche risultano indipendentemente associate al numero dei farmaci in terapia cronica; l’80.4% del campione presentava almeno un criterio di potenziale inappropriatezza prescrittiva, in prevalenza per generica assenza di adeguata indicazione clinica (58.2%), seguita dalla presenza di almeno un criterio specifico relativo ai farmaci del sistema nervoso (53.7%) e di quello cardiovascolare (30.8%). Conclusioni: la popolazione dello studio presenta un profilo di autonomia funzionale e salute generale complessivamente compromesso, una elevata prevalenza di politerapia e di inappropriatezza prescrittiva. All'interno di questo campione la prescrizione della terapia farmacologica apparirebbe maggiormente guidata dalle comorbidità presenti, anzichè dalle caratteristiche più prettamente geriatriche di fragilità, autonomia funzionale, stato nutrizionale e sarcopenia.File | Dimensione | Formato | |
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