Background Heart transplantation significantly improves patient survival and quality of life, but occupational reintegration remains challenging for many recipients. Existing scientific literature indicates considerable variability in post-transplant employment rates, influenced by demographic, clinical, and socio-economic factors. However, detailed data on specific predictors and existing barriers within the Italian healthcare context are limited, and to date, there are no specific guidelines available regarding post-transplant occupational reintegration. Purpose The aim of this study was to investigate factors affecting return-to-work outcomes among heart transplant recipients, identifying key predictors, barriers, and facilitators in their occupational reintegration process. Particular attention was given to the effectiveness of current occupational support systems and adherence to medical recommendations in the workplace. Methods Participants were recruited from patients undergoing follow-up visits after heart transplantation. Inclusion criteria comprised an age range between 18 and 68 years and a transplantation date between 2015 and 2023, excluding patients who had retired from employment. Eligible subjects completed two standardized assessment tools— the World Health Organization Disability Assessment Schedule 2.0 (WHODAS 2.0) and the Work Ability Index (WAI)—alongside a specifically developed questionnaire addressing occupational medicine issues. Additional clinical information was collected from the participants' medical records. Results Among surveyed participants, 67.2% successfully returned to work post-transplant. Primary positive predictors included pre-transplant employment, younger age at transplantation, higher educational levels, fewer comorbidities, and higher self-rated work ability. Nevertheless, significant shortcomings were identified regarding workplace reintegration measures, compliance with prescribed medical recommendations, and adequate occupational health support. Specifically, most workplaces lacked updated risk and stress-related assessments, and nearly half of the participants did not receive regular health surveillance. Conclusions This study highlights critical factors influencing occupational reintegration among heart transplant recipients and underscores existing gaps in workplace support measures and health surveillance. To enhance employment reintegration and patient quality of life, it is essential to develop comprehensive, evidence-based guidelines tailored to the specific needs of this population. Future interventions should prioritize personalized occupational support, rigorous adherence to medical recommendations, systematic updating of workplace risk assessments, and mandatory, regular health surveillance.

Introduzione Il trapianto cardiaco migliora significativamente la sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti, ma il reinserimento lavorativo rimane ancora una sfida importante per molti di loro. La letteratura scientifica esistente riporta una grande variabilità nelle percentuali di ritorno al lavoro dopo il trapianto, influenzata da fattori demografici, clinici e socioeconomici. Tuttavia, mancano dati dettagliati sui fattori predittivi specifici e sulle barriere esistenti nel contesto sanitario italiano e ad oggi non esistono linee guida specifiche sul reinserimento lavorativo dopo il trapianto. Obiettivo Lo scopo di questo studio è stato analizzare i fattori che influenzano il rientro al lavoro nei pazienti trapiantati di cuore, identificando predittori chiave, barriere e facilitatori nel loro processo di reinserimento lavorativo. Un’attenzione particolare è stata rivolta all’efficacia dei sistemi di supporto occupazionale attualmente disponibili e al grado di aderenza alle raccomandazioni mediche nei luoghi di lavoro. Metodi I partecipanti a questo studio sono stati reclutati tra i pazienti sottoposti a visite di controllo dopo il trapianto cardiaco. I criteri di inclusione hanno previsto un'età compresa tra 18 e 68 anni e una data di trapianto avvenuta tra il 2015 e il 2023, escludendo coloro che risultavano essere in pensione lavorativa. Ai soggetti idonei sono stati somministrati due strumenti di valutazione standardizzati—il World Health Organization Disability Assessment Schedule 2.0 (WHODAS 2.0) e il Work Ability Index (WAI)—oltre a un questionario appositamente elaborato che affronta tematiche relative alla medicina del lavoro. Ulteriori informazioni cliniche sono state raccolte dalla documentazione medica dei partecipanti. Risultati: Tra i partecipanti intervistati, il 67,2% è tornato con successo all’attività lavorativa dopo il trapianto. I principali fattori predittivi positivi sono risultati essere l’occupazione precedente al trapianto, l’età più giovane al momento del trapianto, un livello di istruzione più alto, un minor numero di comorbilità e una migliore autovalutazione della capacità lavorativa. Tuttavia, sono emerse significative criticità riguardo alle misure aziendali di reinserimento, al rispetto delle raccomandazioni mediche prescritte e al supporto adeguato da parte della medicina del lavoro. In particolare, la maggior parte degli ambienti lavorativi non disponeva di valutazioni aggiornate sui rischi e sullo stress lavoro-correlato, e quasi la metà dei partecipanti non ha ricevuto una sorveglianza sanitaria regolare. Conclusioni Questo studio evidenzia i fattori cruciali che influenzano il reinserimento lavorativo nei pazienti sottoposti a trapianto cardiaco e sottolinea le attuali lacune presenti nelle misure di supporto aziendale e nella sorveglianza sanitaria. Per migliorare il ritorno all'attività lavorativa e aumentare la qualità di vita dei pazienti, è essenziale elaborare linee guida complete e basate su evidenze scientifiche, adattate alle specifiche esigenze di questa popolazione. Gli interventi futuri dovrebbero concentrarsi sul supporto occupazionale personalizzato, garantire una rigorosa aderenza alle raccomandazioni mediche, aggiornare sistematicamente la valutazione dei rischi sul lavoro e implementare una sorveglianza sanitaria obbligatoria e regolare.

Il reinserimento lavorativo dei soggetti sottoposti a trapianto di cuore: dati analizzati per il periodo 2015-2023 in una grande A.O.U. piemontese

LOUKA LOUKOPOULOU, THEODORA
2023/2024

Abstract

Introduzione Il trapianto cardiaco migliora significativamente la sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti, ma il reinserimento lavorativo rimane ancora una sfida importante per molti di loro. La letteratura scientifica esistente riporta una grande variabilità nelle percentuali di ritorno al lavoro dopo il trapianto, influenzata da fattori demografici, clinici e socioeconomici. Tuttavia, mancano dati dettagliati sui fattori predittivi specifici e sulle barriere esistenti nel contesto sanitario italiano e ad oggi non esistono linee guida specifiche sul reinserimento lavorativo dopo il trapianto. Obiettivo Lo scopo di questo studio è stato analizzare i fattori che influenzano il rientro al lavoro nei pazienti trapiantati di cuore, identificando predittori chiave, barriere e facilitatori nel loro processo di reinserimento lavorativo. Un’attenzione particolare è stata rivolta all’efficacia dei sistemi di supporto occupazionale attualmente disponibili e al grado di aderenza alle raccomandazioni mediche nei luoghi di lavoro. Metodi I partecipanti a questo studio sono stati reclutati tra i pazienti sottoposti a visite di controllo dopo il trapianto cardiaco. I criteri di inclusione hanno previsto un'età compresa tra 18 e 68 anni e una data di trapianto avvenuta tra il 2015 e il 2023, escludendo coloro che risultavano essere in pensione lavorativa. Ai soggetti idonei sono stati somministrati due strumenti di valutazione standardizzati—il World Health Organization Disability Assessment Schedule 2.0 (WHODAS 2.0) e il Work Ability Index (WAI)—oltre a un questionario appositamente elaborato che affronta tematiche relative alla medicina del lavoro. Ulteriori informazioni cliniche sono state raccolte dalla documentazione medica dei partecipanti. Risultati: Tra i partecipanti intervistati, il 67,2% è tornato con successo all’attività lavorativa dopo il trapianto. I principali fattori predittivi positivi sono risultati essere l’occupazione precedente al trapianto, l’età più giovane al momento del trapianto, un livello di istruzione più alto, un minor numero di comorbilità e una migliore autovalutazione della capacità lavorativa. Tuttavia, sono emerse significative criticità riguardo alle misure aziendali di reinserimento, al rispetto delle raccomandazioni mediche prescritte e al supporto adeguato da parte della medicina del lavoro. In particolare, la maggior parte degli ambienti lavorativi non disponeva di valutazioni aggiornate sui rischi e sullo stress lavoro-correlato, e quasi la metà dei partecipanti non ha ricevuto una sorveglianza sanitaria regolare. Conclusioni Questo studio evidenzia i fattori cruciali che influenzano il reinserimento lavorativo nei pazienti sottoposti a trapianto cardiaco e sottolinea le attuali lacune presenti nelle misure di supporto aziendale e nella sorveglianza sanitaria. Per migliorare il ritorno all'attività lavorativa e aumentare la qualità di vita dei pazienti, è essenziale elaborare linee guida complete e basate su evidenze scientifiche, adattate alle specifiche esigenze di questa popolazione. Gli interventi futuri dovrebbero concentrarsi sul supporto occupazionale personalizzato, garantire una rigorosa aderenza alle raccomandazioni mediche, aggiornare sistematicamente la valutazione dei rischi sul lavoro e implementare una sorveglianza sanitaria obbligatoria e regolare.
Employment reintegration of heart transplant recipients: data analysis for the period 2015-2023 in a large Piedmontese A.O.U. (University Hospital Trust)
Background Heart transplantation significantly improves patient survival and quality of life, but occupational reintegration remains challenging for many recipients. Existing scientific literature indicates considerable variability in post-transplant employment rates, influenced by demographic, clinical, and socio-economic factors. However, detailed data on specific predictors and existing barriers within the Italian healthcare context are limited, and to date, there are no specific guidelines available regarding post-transplant occupational reintegration. Purpose The aim of this study was to investigate factors affecting return-to-work outcomes among heart transplant recipients, identifying key predictors, barriers, and facilitators in their occupational reintegration process. Particular attention was given to the effectiveness of current occupational support systems and adherence to medical recommendations in the workplace. Methods Participants were recruited from patients undergoing follow-up visits after heart transplantation. Inclusion criteria comprised an age range between 18 and 68 years and a transplantation date between 2015 and 2023, excluding patients who had retired from employment. Eligible subjects completed two standardized assessment tools— the World Health Organization Disability Assessment Schedule 2.0 (WHODAS 2.0) and the Work Ability Index (WAI)—alongside a specifically developed questionnaire addressing occupational medicine issues. Additional clinical information was collected from the participants' medical records. Results Among surveyed participants, 67.2% successfully returned to work post-transplant. Primary positive predictors included pre-transplant employment, younger age at transplantation, higher educational levels, fewer comorbidities, and higher self-rated work ability. Nevertheless, significant shortcomings were identified regarding workplace reintegration measures, compliance with prescribed medical recommendations, and adequate occupational health support. Specifically, most workplaces lacked updated risk and stress-related assessments, and nearly half of the participants did not receive regular health surveillance. Conclusions This study highlights critical factors influencing occupational reintegration among heart transplant recipients and underscores existing gaps in workplace support measures and health surveillance. To enhance employment reintegration and patient quality of life, it is essential to develop comprehensive, evidence-based guidelines tailored to the specific needs of this population. Future interventions should prioritize personalized occupational support, rigorous adherence to medical recommendations, systematic updating of workplace risk assessments, and mandatory, regular health surveillance.
RIBALDONE, DAVIDE GIUSEPPE
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