Autoimmune diseases during pregnancy increase the risk of obstetric complications, and comorbidities and are associated with hemodynamic disorders. As there is very few data regarding hemodynamics of pregnant women with ADs, the objective of our study is to analyze the evolution of the hemodynamic profile in this category of patients. In this case-control-study non obese patients with positive antibody titer and autoimmune diseases ( SLE, APS, RA, MCTD, Behcet Disease, Sjogren’s Syndrome and Ankylosing spondylitis and UCDT) have been recruited at Turin’s Sant’Anna Hospital as cases. Meanwhile, the control group has been obtained by cross sectional study concerning non obese pregnant patients without autoantibodies or clinically significant Ads. During the course of pregnancy, patients with ADs underwent three measurements, at three different times, before the 20th week of gestational age (I measurement), between the 20th and 32nd week (II) and after the 32nd week (III). While control population was evaluated transversally. USCOM 1A® non-invasive device was used to assess the main hemodynamic parameters (heart rate HR, cardiac output CO, stroke volume SV, systemic vascular resistance SVR) and corrected for body surface area (CI, SVI, RVSI, Smith Madigan inotropic index).T test was used at every measurement to compare every parameter between cases and controls. 25 pregnant women with ADs were assessed. For measurement I 49 pregnant women were tested, 51 for measurement II and 50 for measurement III. There were no significant differences in hemodynamic parameters between the two groups, regarding MAP (p=0,16 e p=0,23 e p=0,14), HR (p=0,079 e p=0,94 e p=0,80), SV (p=0,10 e p=0,92 e p=0,42), CO (p=0,08 e p=0,70 e p=1). In cases RCSI always resulted higher than controls in the first measurement (p=0,05). In the first two measurements significant differences were found between the two groups for the BMI parameter (p=0,04 and p≤0,001) and in corrected parameters for BSA, SVV resulted superior to the control group in measurement II (p≤0,001), while SMI was higher in all three measurements (p≤0,001). No significant differences were highlighted between the two groups concerning CI (p=0,15, p=0,81 and p=0,46), SVI (p=0,51, p=0,50 and p=0,20), e RVSI (p=0,25, p=0,31 and p=0,44). In regards to the pre-pregnancy weight there is a significant difference between the two groups in measurement II (p≤0,001).. Interesting considerations emerged when observing differences in the hemodynamic evolution in the two groups. Infact, a decline of RVS values in cases was observed in the second trimester, with a consequent increase during the third trimester, as opposed to controls in which the trend is continuously increasing. Alternatively, during the second trimester, HR increases significantly, later increasing slightly during the third trimester. Differently, in controls the increase is gradual and constant. MAP results almost constant with a mild increase during the third trimester, as observable in controls. Diversely, in cases, CO increases in the second trimester, subsequently slightly decreasing in the third trimester, as opposed to controls in which it results constant in the first two trimester with a decline in the last trimester. 16% of cases developed PROM compared to 10% of the general population. The results of this study suggests cardiovascular maladaptation of ADs pregnant women. These discoveries are an encouraging starting point for future studies with a wider group of patients.
La presenza di patologie autoimmuni in gravidanza aumenta il rischio di complicanze e comorbilità ostetriche e si associa a disordini emodinamici. Dal momento che sono disponibili pochi dati sull’emodinamica in donne gravide con patologie AI, questo studio ha l’obiettivo di analizzare l’evoluzione del profilo emodinamico in tale categoria di pazienti. In questo studio caso-controllo sono state reclutate all’Ospedale Sant’Anna di Torino come casi, pazienti con patologie AI (LES, APS, AR, MCTD, Bechet, Sjogren, SPA, UCDT) con Ab positivi, non affette da obesità, mentre il gruppo dei controlli è stato ottenuto da misurazioni trasversali relative a pazienti gravide non obese, senza Ab positivi e patologie AI clinicamente significative. Le gestanti AI si sono sottoposte a tre misurazioni seriate nel corso della gravidanza, mentre i controlli sono stati valutati in modo trasversale; le misurazioni sono avvenute rispettivamente prima della 20a sett. di gestazione (misurazione I), tra la 20a e la 32a sett. (II) e dopo la 32a sett. (III). La valutazione emodinamica non invasiva è stata effettuata attraverso USCOM 1A®, registrando i principali parametri emodinamici (frequenza cardiaca HR, gittata cardiaca CO, gittata sistolica SV, resistenze vascolari sistemiche RVS) e indicizzati per superficie corporea (CI, SVI, RVSI, indice di inotropismo Smith Madigan SMII). Il test T è stato utilizzato per confrontare, ad ogni misurazione, i parametri sopracitati tra casi e controlli. Sono state valutate 25 donne gravide con patologie AI e 49 controlli per la I mis., 51 per la II mis. e 50 per la III mis. Per quanto concerne i parametri emodinamici, nelle prime tre misurazioni non sono state riscontrate differenze significative tra i due gruppi per quanto riguarda PAM (p=0,15 e p=0,22 e p=0,14), HR (p=0,079 e p=0,94 e p=0,79), SV (p=0,51 e p=0,91 e p=0,41), CO (p=0,08 e p=0,69 e p=0,78). RVS, invece, nei casi è risultata superiore a quella dei controlli (p=0,04) in I mis. Nella II mis. sono state riscontrate differenze significative tra i due gruppi per il parametro BMI (p=0,02), mentre nei parametri indicizzati per BSA, SMII è risultato inferiore ai controlli (p=0,002) in I misurazione. Non si sono evidenziate differenzeignificative tra i due gruppo per CI (p=0,07 e p=0,69 e p=0,45), SVI (p=0,10 e p=0,50 e p=0,20), RVSI (p=0,24 e p=0,30 e p=0,44). Nella I misurazione l’età materna dei casi è risultata superiore ai controlli (p=0,01). Le considerazioni più interessanti sono state formulate per quanto riguarda la diversa evoluzione del profilo emodinamico nei due gruppi. Nei casi infatti, si osserva un calo dei valori di RVS durante il II trimestre, con successiva crescita durante il III trimestre, a differenza dei controlli in cui il trend è in costante aumento.Per quanto riguarda SV si assiste a un incremento nel II trimestre, con successiva riduzione nell’ultimo trimestre: nei controlli si evidenzia, invece, un trend in costante riduzione. HR presenta un trend in aumento costante sia nei casi che nei controlli. MAP, invece, risulta pressoché costante, con un lieve aumento nel III trimestre, come osservabile nei controlli. Sia nei casi che nei controlli si osserva un aumento di CO tra il primo e il secondo trimestre, con un calo nel terzo. Tra i parametri indicizzati, risulta significativo l’incremento di SMII in nel secondo trimestre, e la sua discesa nell’ultimo trimestre, mentre nei controlli si evidenzia un trend costante in riduzione. Inoltre, il 16,6% dei casi ha sviluppato PROM rispetto al 10% della popolazione generale. I risultati di questo studio suggeriscono un possibile disadattamento cardiovascolare della gestante con patologia AI nell’evoluzione del profilo emodinamico durante i tre trimestri di gravidanza rispetto alla popolazione generale. Queste osservazioni sono un punto di partenza incoraggiante per potenziali futuri studi con una numerosità campionaria più cospicua.
Monitoraggio non invasivo mediante sistema USCOM dell'emodinamica materna in gravidanze a rischio complicate da patologie autoimmuni: studio caso-controllo
COLOMBO, CLAUDIA
2023/2024
Abstract
La presenza di patologie autoimmuni in gravidanza aumenta il rischio di complicanze e comorbilità ostetriche e si associa a disordini emodinamici. Dal momento che sono disponibili pochi dati sull’emodinamica in donne gravide con patologie AI, questo studio ha l’obiettivo di analizzare l’evoluzione del profilo emodinamico in tale categoria di pazienti. In questo studio caso-controllo sono state reclutate all’Ospedale Sant’Anna di Torino come casi, pazienti con patologie AI (LES, APS, AR, MCTD, Bechet, Sjogren, SPA, UCDT) con Ab positivi, non affette da obesità, mentre il gruppo dei controlli è stato ottenuto da misurazioni trasversali relative a pazienti gravide non obese, senza Ab positivi e patologie AI clinicamente significative. Le gestanti AI si sono sottoposte a tre misurazioni seriate nel corso della gravidanza, mentre i controlli sono stati valutati in modo trasversale; le misurazioni sono avvenute rispettivamente prima della 20a sett. di gestazione (misurazione I), tra la 20a e la 32a sett. (II) e dopo la 32a sett. (III). La valutazione emodinamica non invasiva è stata effettuata attraverso USCOM 1A®, registrando i principali parametri emodinamici (frequenza cardiaca HR, gittata cardiaca CO, gittata sistolica SV, resistenze vascolari sistemiche RVS) e indicizzati per superficie corporea (CI, SVI, RVSI, indice di inotropismo Smith Madigan SMII). Il test T è stato utilizzato per confrontare, ad ogni misurazione, i parametri sopracitati tra casi e controlli. Sono state valutate 25 donne gravide con patologie AI e 49 controlli per la I mis., 51 per la II mis. e 50 per la III mis. Per quanto concerne i parametri emodinamici, nelle prime tre misurazioni non sono state riscontrate differenze significative tra i due gruppi per quanto riguarda PAM (p=0,15 e p=0,22 e p=0,14), HR (p=0,079 e p=0,94 e p=0,79), SV (p=0,51 e p=0,91 e p=0,41), CO (p=0,08 e p=0,69 e p=0,78). RVS, invece, nei casi è risultata superiore a quella dei controlli (p=0,04) in I mis. Nella II mis. sono state riscontrate differenze significative tra i due gruppi per il parametro BMI (p=0,02), mentre nei parametri indicizzati per BSA, SMII è risultato inferiore ai controlli (p=0,002) in I misurazione. Non si sono evidenziate differenzeignificative tra i due gruppo per CI (p=0,07 e p=0,69 e p=0,45), SVI (p=0,10 e p=0,50 e p=0,20), RVSI (p=0,24 e p=0,30 e p=0,44). Nella I misurazione l’età materna dei casi è risultata superiore ai controlli (p=0,01). Le considerazioni più interessanti sono state formulate per quanto riguarda la diversa evoluzione del profilo emodinamico nei due gruppi. Nei casi infatti, si osserva un calo dei valori di RVS durante il II trimestre, con successiva crescita durante il III trimestre, a differenza dei controlli in cui il trend è in costante aumento.Per quanto riguarda SV si assiste a un incremento nel II trimestre, con successiva riduzione nell’ultimo trimestre: nei controlli si evidenzia, invece, un trend in costante riduzione. HR presenta un trend in aumento costante sia nei casi che nei controlli. MAP, invece, risulta pressoché costante, con un lieve aumento nel III trimestre, come osservabile nei controlli. Sia nei casi che nei controlli si osserva un aumento di CO tra il primo e il secondo trimestre, con un calo nel terzo. Tra i parametri indicizzati, risulta significativo l’incremento di SMII in nel secondo trimestre, e la sua discesa nell’ultimo trimestre, mentre nei controlli si evidenzia un trend costante in riduzione. Inoltre, il 16,6% dei casi ha sviluppato PROM rispetto al 10% della popolazione generale. I risultati di questo studio suggeriscono un possibile disadattamento cardiovascolare della gestante con patologia AI nell’evoluzione del profilo emodinamico durante i tre trimestri di gravidanza rispetto alla popolazione generale. Queste osservazioni sono un punto di partenza incoraggiante per potenziali futuri studi con una numerosità campionaria più cospicua.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/165498