The thesis examines the history and role of the Società Toscana di Orticultura from its foundation in 1854 to the early decades of the 20th century, highlighting its impact on the development of horticulture in Tuscany and Italy. Born from the initiative of the Accademia dei Georgofili, the Society transformed agronomic theories into concrete initiatives, structuring itself around three pillars: horticultural exhibitions, the experimental garden, and the Bullettino. The exhibitions promoted the dissemination of innovations and comparison with foreign models; the experimental garden became a center for research and training; and the Bullettino ensured scientific dissemination and dialogue between scholars and cultivators.
La tesi analizza la storia e il ruolo della Società Toscana di Orticultura dalla sua fondazione nel 1854 ai primi decenni del XX secolo, evidenziandone l’impatto nello sviluppo dell’orticoltura in Toscana e in Italia. Nata dall’impulso dell’Accademia dei Georgofili, la Società trasformò le teorie agronomiche in iniziative concrete, strutturandosi attorno a tre pilastri: le esposizioni orticole, il giardino sperimentale e il Bullettino. Le esposizioni favorirono la diffusione di innovazioni e il confronto con modelli esteri; il giardino sperimentale divenne un centro di ricerca e formazione; il Bullettino garantì la divulgazione scientifica e il dialogo tra studiosi e coltivatori.
Cultura come innovazione. La Società Toscana di Orticultura, con un'appendice di documenti (1852-1896).
TOSI, MARA
2023/2024
Abstract
La tesi analizza la storia e il ruolo della Società Toscana di Orticultura dalla sua fondazione nel 1854 ai primi decenni del XX secolo, evidenziandone l’impatto nello sviluppo dell’orticoltura in Toscana e in Italia. Nata dall’impulso dell’Accademia dei Georgofili, la Società trasformò le teorie agronomiche in iniziative concrete, strutturandosi attorno a tre pilastri: le esposizioni orticole, il giardino sperimentale e il Bullettino. Le esposizioni favorirono la diffusione di innovazioni e il confronto con modelli esteri; il giardino sperimentale divenne un centro di ricerca e formazione; il Bullettino garantì la divulgazione scientifica e il dialogo tra studiosi e coltivatori.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/165481