The work carried out focuses on the analysis of solitude, a leitmotif identifiable in various authors of Catalan literature, influenced by historical and cultural movements such as the Renaixença and Modernism. The research analysis shows how solitude encompasses a wide range of complex human experiences, from the simple absence of companionship to a profound physical, emotional, and spiritual isolation. It is essential to identify the historical and social context in which the examined Catalan literature develops in order to fully understand how the theme of solitude and the search for identity are approached and portrayed. The region of Catalonia has been the backdrop for numerous political clashes, conflicts, and major transformations that have had a significant impact on literature and the artistic world in general. In this context, solitude is not merely treated as an individual psychological state – the simple feeling of being alone – but rather as a social and political condition reflecting the struggles faced by Catalonia at the time. Consider, for instance, the Francoist period: under the regime of dictator Francisco Franco, there was an atmosphere of enforced isolation. The Catalan language and culture were marginalized and reduced to a private, if not clandestine, dimension. In this case, solitude became an obligatory condition for many authors who were forced into exile or silenced by the regime’s censorship. Writers such as Victor Català, who was compelled to use a male pseudonym to conceal her identity as a woman, or Mercè Rodoreda, who was exiled for expressing affinity with republican values, symbolize resistance and the search for identity. They stood ready to fight for their rights. In the contemporary period, the theme of solitude remains relevant, although it has evolved. While in Victor Català and Mercè Rodoreda’s works, solitude is associated with a harsh, painful, and deeply distressing psychological condition, with Irene Solà, this feeling acquires a lighter and more positive connotation, closely connected to profound relationships with nature. Viewed as a moment of deep introspection, isolation is no longer perceived as a forced or traumatic condition but rather as an opportunity for personal reflection and connection with the surrounding environment. However, it is necessary to clarify the choice of solitude as the central theme of this thesis and the reasons behind making it the main focus. Often, in novels as well as in contemporary society, only emotions such as joy, carefreeness, or sadness are analyzed, emotions considered in a one-dimensional way as either positive or negative. Solitude, on the other hand, is an ambiguous and mysterious feeling, open to dual interpretations and carrying different nuances. It can be understood as a negative condition when associated with suffering and isolation, but equally as a positive experience when linked to freedom, lightness, and introspection. It is an emotion that fluctuates, and it is also interesting to note how it is treated as a kind of taboo: while happiness is celebrated, exalted, and obsessively pursued and idealized, solitude is feared and almost shamefully hidden. I have wondered why. Personally, I consider it a necessary and comforting dimension, a delicate and bittersweet condition to be handled with great care and to be praised. One could think that solitude should not be seen as a punishment or a dramatic consequence but rather as a refuge, a regenerative oasis where one can find rest and renewal.

Il lavoro effettuato consiste nell’ analisi della solitudine, un leitmotiv individuabile in diversi autori della letteratura Catalana, influenzata dai movimenti storici e culturali come la Renaixença ed il Modernismo. L’analisi della ricerca mostra come la solitudine racchiuda in sé un'intera varietà di complesse esperienze umane, dalla semplice assenza di compagnia ad un vero e proprio isolamento fisico, emotivo e spirituale. Ovviamente, è necessario individuare il contesto storico e sociale in cui si sviluppa la letteratura catalana presa in esame per comprendere al meglio il modo in cui il tema della solitudine e la ricerca di identità è affrontato e trattato. La regione della Catalogna ha fatto da sfondo a numerosi scontri politici, conflitti ed enormi trasformazioni che hanno avuto un impatto sulla letteratura e sul mondo artistico in generale. La solitudine, in questo contesto, non viene trattata solo ed esclusivamente come un tema riferito al singolo individuo a livello psicologico, dunque al banale “sentirsi soli”, ma è soprattutto una condizione sociale e politica, che rispecchia le difficoltà che stava vivendo la regione della Catalogna al tempo. Basti pensare al periodo franchista: sotto il regime del dittatore Francisco Franco vigeva un clima di isolamento forzato, la lingua e la stessa cultura catalana furono marginalizzate e ridotte ad una dimensione privata, se non clandestina. La solitudine, in questo caso, diventava una condizione obbligata per molti autori, costretti all’esilio o al silenzio imposto dalla censura del regime. Autrici come Victor Català, forzata ad usare uno pseudonimo maschile per celare la propria identità di donna, o Mercè Rodoreda, costretta all’esilio, per aver manifestato affinità e vicinanza verso i valori repubblicani, sono il simbolo di resistenza e di ricerca d’identità per eccellenza, pronte a battersi per rivendicare i proprio diritti. Nel periodo contemporaneo, il tema della solitudine continua ad essere una tematica rilevante, seppur evolvendosi. Se in Victor Català e Mercè Rodoreda la solitudine è legata ad una condizione psicologica più dura, sofferente ed assolutamente dolorosa, con Irene Solà si può notare come questo sentimento acquisisca più leggerezza e sicuramente una connotazione più positiva, maggiormente collegato a connessioni profonde con la natura. Vivendolo come un momento di profonda introspezione, non si considera più l’isolamento come una condizione forzata e traumatica quanto più come un momento dedito alla riflessione individuale ed alla connessione con l’ambiente circostante. Tuttavia, è necessario fare una precisazione in merito alla scelta della solitudine come argomento cardine della tesi e sul motivo per il quale si è deciso di renderlo il focus principale. Molto spesso, nei romanzi ma anche nell’attualità, si analizzano solo e soltanto sentimenti come gioia, spensieratezza o tristezza, considerati in modo univoco come stati positivi o negativi. La solitudine, invece, è un sentimento ambiguo, misterioso, di duplice lettura e che porta con sé differenti sfumature. Può essere intesa come condizione negativa, se rivolta a sofferenza ed isolamento, quanto altrettanto a sfere positive, se si riferisce a concetti come libertà, leggerezza ed introspezione. È un’emozione che oscilla ed è anche interessante il fatto che sia vista come una sorta di tabù: se la felicità è celebrata, esaltata, spasmodicamente ricercata e idealizzata, la solitudine è temuta, quasi vergognosamente nascosta. Mi sono domandata il perché. Personalmente, la considero come una mia dimensione necessaria e confortevole, una condizione delicata e dolceamara, da maneggiare con profonda cura e da elogiare. Si potrebbe pensare che la solitudine non sia da vedere come castigo o drammatica conseguenza quanto più come rifugio, oasi rigenerante dove trovare ristoro e rifocillarsi.

La solitudine in Victor Català, Mercè Rodoreda ed Irene Solà.

ROSSI, FRANCESCA
2023/2024

Abstract

Il lavoro effettuato consiste nell’ analisi della solitudine, un leitmotiv individuabile in diversi autori della letteratura Catalana, influenzata dai movimenti storici e culturali come la Renaixença ed il Modernismo. L’analisi della ricerca mostra come la solitudine racchiuda in sé un'intera varietà di complesse esperienze umane, dalla semplice assenza di compagnia ad un vero e proprio isolamento fisico, emotivo e spirituale. Ovviamente, è necessario individuare il contesto storico e sociale in cui si sviluppa la letteratura catalana presa in esame per comprendere al meglio il modo in cui il tema della solitudine e la ricerca di identità è affrontato e trattato. La regione della Catalogna ha fatto da sfondo a numerosi scontri politici, conflitti ed enormi trasformazioni che hanno avuto un impatto sulla letteratura e sul mondo artistico in generale. La solitudine, in questo contesto, non viene trattata solo ed esclusivamente come un tema riferito al singolo individuo a livello psicologico, dunque al banale “sentirsi soli”, ma è soprattutto una condizione sociale e politica, che rispecchia le difficoltà che stava vivendo la regione della Catalogna al tempo. Basti pensare al periodo franchista: sotto il regime del dittatore Francisco Franco vigeva un clima di isolamento forzato, la lingua e la stessa cultura catalana furono marginalizzate e ridotte ad una dimensione privata, se non clandestina. La solitudine, in questo caso, diventava una condizione obbligata per molti autori, costretti all’esilio o al silenzio imposto dalla censura del regime. Autrici come Victor Català, forzata ad usare uno pseudonimo maschile per celare la propria identità di donna, o Mercè Rodoreda, costretta all’esilio, per aver manifestato affinità e vicinanza verso i valori repubblicani, sono il simbolo di resistenza e di ricerca d’identità per eccellenza, pronte a battersi per rivendicare i proprio diritti. Nel periodo contemporaneo, il tema della solitudine continua ad essere una tematica rilevante, seppur evolvendosi. Se in Victor Català e Mercè Rodoreda la solitudine è legata ad una condizione psicologica più dura, sofferente ed assolutamente dolorosa, con Irene Solà si può notare come questo sentimento acquisisca più leggerezza e sicuramente una connotazione più positiva, maggiormente collegato a connessioni profonde con la natura. Vivendolo come un momento di profonda introspezione, non si considera più l’isolamento come una condizione forzata e traumatica quanto più come un momento dedito alla riflessione individuale ed alla connessione con l’ambiente circostante. Tuttavia, è necessario fare una precisazione in merito alla scelta della solitudine come argomento cardine della tesi e sul motivo per il quale si è deciso di renderlo il focus principale. Molto spesso, nei romanzi ma anche nell’attualità, si analizzano solo e soltanto sentimenti come gioia, spensieratezza o tristezza, considerati in modo univoco come stati positivi o negativi. La solitudine, invece, è un sentimento ambiguo, misterioso, di duplice lettura e che porta con sé differenti sfumature. Può essere intesa come condizione negativa, se rivolta a sofferenza ed isolamento, quanto altrettanto a sfere positive, se si riferisce a concetti come libertà, leggerezza ed introspezione. È un’emozione che oscilla ed è anche interessante il fatto che sia vista come una sorta di tabù: se la felicità è celebrata, esaltata, spasmodicamente ricercata e idealizzata, la solitudine è temuta, quasi vergognosamente nascosta. Mi sono domandata il perché. Personalmente, la considero come una mia dimensione necessaria e confortevole, una condizione delicata e dolceamara, da maneggiare con profonda cura e da elogiare. Si potrebbe pensare che la solitudine non sia da vedere come castigo o drammatica conseguenza quanto più come rifugio, oasi rigenerante dove trovare ristoro e rifocillarsi.
The Solitude in Victor Català, Mercè Rodoreda and Irene Solà
The work carried out focuses on the analysis of solitude, a leitmotif identifiable in various authors of Catalan literature, influenced by historical and cultural movements such as the Renaixença and Modernism. The research analysis shows how solitude encompasses a wide range of complex human experiences, from the simple absence of companionship to a profound physical, emotional, and spiritual isolation. It is essential to identify the historical and social context in which the examined Catalan literature develops in order to fully understand how the theme of solitude and the search for identity are approached and portrayed. The region of Catalonia has been the backdrop for numerous political clashes, conflicts, and major transformations that have had a significant impact on literature and the artistic world in general. In this context, solitude is not merely treated as an individual psychological state – the simple feeling of being alone – but rather as a social and political condition reflecting the struggles faced by Catalonia at the time. Consider, for instance, the Francoist period: under the regime of dictator Francisco Franco, there was an atmosphere of enforced isolation. The Catalan language and culture were marginalized and reduced to a private, if not clandestine, dimension. In this case, solitude became an obligatory condition for many authors who were forced into exile or silenced by the regime’s censorship. Writers such as Victor Català, who was compelled to use a male pseudonym to conceal her identity as a woman, or Mercè Rodoreda, who was exiled for expressing affinity with republican values, symbolize resistance and the search for identity. They stood ready to fight for their rights. In the contemporary period, the theme of solitude remains relevant, although it has evolved. While in Victor Català and Mercè Rodoreda’s works, solitude is associated with a harsh, painful, and deeply distressing psychological condition, with Irene Solà, this feeling acquires a lighter and more positive connotation, closely connected to profound relationships with nature. Viewed as a moment of deep introspection, isolation is no longer perceived as a forced or traumatic condition but rather as an opportunity for personal reflection and connection with the surrounding environment. However, it is necessary to clarify the choice of solitude as the central theme of this thesis and the reasons behind making it the main focus. Often, in novels as well as in contemporary society, only emotions such as joy, carefreeness, or sadness are analyzed, emotions considered in a one-dimensional way as either positive or negative. Solitude, on the other hand, is an ambiguous and mysterious feeling, open to dual interpretations and carrying different nuances. It can be understood as a negative condition when associated with suffering and isolation, but equally as a positive experience when linked to freedom, lightness, and introspection. It is an emotion that fluctuates, and it is also interesting to note how it is treated as a kind of taboo: while happiness is celebrated, exalted, and obsessively pursued and idealized, solitude is feared and almost shamefully hidden. I have wondered why. Personally, I consider it a necessary and comforting dimension, a delicate and bittersweet condition to be handled with great care and to be praised. One could think that solitude should not be seen as a punishment or a dramatic consequence but rather as a refuge, a regenerative oasis where one can find rest and renewal.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/165446