This thesis aims to analyze and translate Das Schädliche, a short story by Marie von Ebner-Eschenbach, a 19th-century Austrian writer who, despite being a prominent figure in Austro-German realism, remains relatively unknown in Italy. I chose this work not only for its literary value but also for the depth of its psychological analysis of the characters and its ability to address universal themes such as family destiny, the relationship between love and possession, and the conflict between the individual and social conventions. In the first chapter, I focused on the figure of Marie von Ebner-Eschenbach and the historical-literary context in which she worked. I considered it essential to delve into the historical background of the Austro-Hungarian Empire to better understand the influences that shaped her writing. The author stands out for her keen attention to psychological and social dynamics, characteristics that clearly emerge in Das Schädliche. In the second chapter, I outlined my approach to translation, based on the Skopos theory. I chose to adopt a functional perspective, which allowed me to consider not only linguistic fidelity but also the cultural context and the target audience. In my view, translation should not be limited to a literal transposition but should preserve the tone, irony, and stylistic nuances of the original while ensuring a natural reading experience in the target language. The third chapter is dedicated to the textual and stylistic analysis of the short story. I examined how the first-person narration contributes to creating a strong emotional engagement and shaping the protagonist’s psychology. I focused on the use of irony and evocative language, highlighting how these elements enhance the narrative tension and the moral complexity of the work. In the fourth chapter, I discussed the translation process and the choices I had to make. I worked carefully on rendering the author's intricate language, striving to balance fidelity and readability. One of the most challenging aspects was the transposition of irony and the psychological depth of the text, for which I adopted solutions that maintained the rhythm and emotional intensity of the original. This experience allowed me to put into practice the knowledge acquired during my studies and to reflect on the challenges of literary translation. I hope that my work will contribute to introducing Das Schädliche to the Italian public and demonstrating how translation is not merely a linguistic act but also a creative and interpretative process that enhances the original text.
Questa tesi si propone di analizzare e tradurre Das Schädliche, un racconto di Marie von Ebner-Eschenbach, scrittrice austriaca del XIX secolo che, pur essendo stata una figura di spicco del realismo austro-tedesco, è ancora poco conosciuta in Italia. Ho scelto quest’opera non solo per il suo valore letterario, ma anche per la profondità dell’analisi psicologica dei personaggi e per la sua capacità di affrontare temi universali come il destino familiare, il rapporto tra amore e possesso e il conflitto tra individuo e convenzioni sociali. Nel primo capitolo, mi sono concentrata sulla figura di Marie von Ebner-Eschenbach e sul contesto storico-letterario in cui ha operato. Ho ritenuto essenziale approfondire il quadro storico dell’Impero Austro-Ungarico per comprendere meglio le influenze che hanno plasmato la sua scrittura. L’autrice si distingue per una narrazione attenta alle dinamiche psicologiche e sociali, caratteristiche che emergono chiaramente in Das Schädliche. Nel secondo capitolo, ho illustrato il mio approccio alla traduzione, basandomi sulla teoria dello Skopos. Ho scelto di adottare una prospettiva funzionale, che mi ha permesso di considerare non solo la fedeltà linguistica, ma anche il contesto culturale e il pubblico di destinazione. La traduzione, a mio avviso, non deve limitarsi a una trasposizione letterale, ma deve preservare il tono, l’ironia e le sfumature stilistiche dell’originale, assicurando al contempo una lettura naturale nella lingua di arrivo. Il terzo capitolo è dedicato all’analisi testuale e stilistica del racconto. Ho esaminato come la narrazione in prima persona contribuisca a creare un forte coinvolgimento emotivo e a delineare la psicologia del protagonista. Mi sono soffermata sull’uso dell’ironia e del linguaggio evocativo, evidenziando come questi elementi rafforzino la tensione narrativa e la complessità morale dell’opera. Nel quarto capitolo, ho discusso il processo traduttivo e le scelte che ho dovuto affrontare. Ho lavorato con attenzione sulla resa del linguaggio elaborato dell’autrice, cercando di bilanciare fedeltà e leggibilità. Una delle sfide più complesse è stata la trasposizione dell’ironia e della profondità psicologica del testo, per la quale ho adottato soluzioni che mantenessero il ritmo e l’intensità emotiva dell’originale. Questa esperienza mi ha permesso di mettere in pratica le conoscenze acquisite durante il mio percorso di studi e di riflettere sulle sfide della traduzione letteraria. Spero che il mio lavoro possa contribuire a far conoscere Das Schädliche al pubblico italiano e a dimostrare come la traduzione sia non solo un atto linguistico, ma anche un processo creativo e interpretativo che valorizza il testo originale.
"Das Schädliche" di Marie von Ebner-Eschenbach: Proposta di traduzione
BIASIATO, ARIANNA
2023/2024
Abstract
Questa tesi si propone di analizzare e tradurre Das Schädliche, un racconto di Marie von Ebner-Eschenbach, scrittrice austriaca del XIX secolo che, pur essendo stata una figura di spicco del realismo austro-tedesco, è ancora poco conosciuta in Italia. Ho scelto quest’opera non solo per il suo valore letterario, ma anche per la profondità dell’analisi psicologica dei personaggi e per la sua capacità di affrontare temi universali come il destino familiare, il rapporto tra amore e possesso e il conflitto tra individuo e convenzioni sociali. Nel primo capitolo, mi sono concentrata sulla figura di Marie von Ebner-Eschenbach e sul contesto storico-letterario in cui ha operato. Ho ritenuto essenziale approfondire il quadro storico dell’Impero Austro-Ungarico per comprendere meglio le influenze che hanno plasmato la sua scrittura. L’autrice si distingue per una narrazione attenta alle dinamiche psicologiche e sociali, caratteristiche che emergono chiaramente in Das Schädliche. Nel secondo capitolo, ho illustrato il mio approccio alla traduzione, basandomi sulla teoria dello Skopos. Ho scelto di adottare una prospettiva funzionale, che mi ha permesso di considerare non solo la fedeltà linguistica, ma anche il contesto culturale e il pubblico di destinazione. La traduzione, a mio avviso, non deve limitarsi a una trasposizione letterale, ma deve preservare il tono, l’ironia e le sfumature stilistiche dell’originale, assicurando al contempo una lettura naturale nella lingua di arrivo. Il terzo capitolo è dedicato all’analisi testuale e stilistica del racconto. Ho esaminato come la narrazione in prima persona contribuisca a creare un forte coinvolgimento emotivo e a delineare la psicologia del protagonista. Mi sono soffermata sull’uso dell’ironia e del linguaggio evocativo, evidenziando come questi elementi rafforzino la tensione narrativa e la complessità morale dell’opera. Nel quarto capitolo, ho discusso il processo traduttivo e le scelte che ho dovuto affrontare. Ho lavorato con attenzione sulla resa del linguaggio elaborato dell’autrice, cercando di bilanciare fedeltà e leggibilità. Una delle sfide più complesse è stata la trasposizione dell’ironia e della profondità psicologica del testo, per la quale ho adottato soluzioni che mantenessero il ritmo e l’intensità emotiva dell’originale. Questa esperienza mi ha permesso di mettere in pratica le conoscenze acquisite durante il mio percorso di studi e di riflettere sulle sfide della traduzione letteraria. Spero che il mio lavoro possa contribuire a far conoscere Das Schädliche al pubblico italiano e a dimostrare come la traduzione sia non solo un atto linguistico, ma anche un processo creativo e interpretativo che valorizza il testo originale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/165408