The thesis explores the semiotic functioning of cultural and knowledge reappropriation by a subordinated component of culture, adopting a socio-semiotic perspective. Specifically, the analysis focuses on the feminist movement in its struggle for reproductive rights, highlighting the power dynamics that run through dominant discourses. Culture is a dynamic and stratified system in which, viewed through the concept of the semiosphere proposed by Lotman, tensions exist between the dominant center and subordinated peripheries. This model allows us to interpret patriarchal culture as a hegemonic center that regulates and controls the representation of the female body, defining norms, meanings, and roles related to sexuality, motherhood, and reproductive health. This control, expressed through the logic of power-knowledge described by Foucault, manifests itself in discursive, symbolic, and institutional practices that seek to naturalize and universalize these meanings, making alternative forms of signification invisible. This thesis will analyze, using semiotic tools for textual analysis aimed at studying power dynamics, how certain contemporary phenomena perpetuate a patriarchal discourse that prevents women's self-determination as subjects through the objectification of their bodies. Through the analysis of texts expressing both normative and moral discourses on the body, such as the text of Law 194/78, and counter-narratives, such as the concept of medicine proposed by the feminist self-help movement, the thesis aims to highlight how cultural reappropriation goes beyond simply overturning dominant meanings. Instead, it is seen as a creative act of cultural production capable of generating new horizons of meaning. In particular, the analysis delves into practices of semiotic détournement, through which signs interpreted by the dominant culture are extracted from their original context, reinterpreted, and imbued with new meanings. In conclusion, the thesis seeks to demonstrate that cultural reappropriation is not merely an act of resistance, but a transformative semiotic practice that redefines cultural power dynamics, shedding light on the workings of cultural change and social emancipation processes.

L’elaborato esplora il funzionamento semiotico della riappropriazione culturale e del sapere da parte di una componente dominata della cultura, adottando una prospettiva sociosemiotica. In particolare, l’analisi si concentra sul movimento femminista nella sua lotta per i diritti riproduttivi, evidenziando le dinamiche di potere che percorrono i discorsi dominanti. La cultura è un sistema dinamico e stratificato in cui, leggendola attraverso il concetto di semiosfera proposto da Lotman, esistono tensioni tra il centro dominante e le periferie subordinate. Questo modello consente di interpretare la cultura patriarcale come un centro egemonico che regola e controlla la rappresentazione del corpo femminile, definendo norme, significati e ruoli legati alla sessualità, alla maternità e alla salute riproduttiva. Tale controllo, che si esprime attraverso la logica del sapere-potere descritta da Foucault, si manifesta in pratiche discorsive, simboliche e istituzionali che cercano di naturalizzare e universalizzare tali significati, rendendo invisibili le alternative di significazione. In questo elaborato verrà analizzato, attraverso l’uso di strumenti semiotici dell’analisi testuale volti allo studio delle dinamiche di potere, come alcuni fenomeni contemporanei perpetuino un discorso di matrice patriarcale impedendo l’autodeterminazione della donna in quanto soggetto attraverso l’oggettificazione del corpo. Mediante l’analisi di testi che esprimono un discorso sia normativo che morale sul corpo, come il testo della Legge 194/78, e le contro-narrazioni, come l’idea di medicina proposta dal movimento femminista del self-help, l’elaborato intende evidenziare come la riappropriazione culturale superi il semplice rovesciamento dei significati dominanti. Essa si configura, invece, come un atto creativo di produzione culturale, capace di generare nuovi orizzonti di senso. In particolare, l’analisi approfondisce le pratiche di détournement semiotico, mediante le quali i segni interpretati dalla cultura dominante vengono estrapolati dal loro contesto originario, reinterpretati e investiti di nuovi significati. Concludendo, l’elaborato vuole dimostrare come la riappropriazione culturale non sia un semplice atto di resistenza, ma una pratica semiotica trasformativa che ridefinisce le dinamiche di potere culturale evidenziando il funzionamento dei processi di cambiamento culturale e di emancipazione sociale.

"Le streghe sono tornate". Sociosemiotica della riappropriazione per una giustizia riproduttiva

PERRUCHON, GIULIA
2023/2024

Abstract

L’elaborato esplora il funzionamento semiotico della riappropriazione culturale e del sapere da parte di una componente dominata della cultura, adottando una prospettiva sociosemiotica. In particolare, l’analisi si concentra sul movimento femminista nella sua lotta per i diritti riproduttivi, evidenziando le dinamiche di potere che percorrono i discorsi dominanti. La cultura è un sistema dinamico e stratificato in cui, leggendola attraverso il concetto di semiosfera proposto da Lotman, esistono tensioni tra il centro dominante e le periferie subordinate. Questo modello consente di interpretare la cultura patriarcale come un centro egemonico che regola e controlla la rappresentazione del corpo femminile, definendo norme, significati e ruoli legati alla sessualità, alla maternità e alla salute riproduttiva. Tale controllo, che si esprime attraverso la logica del sapere-potere descritta da Foucault, si manifesta in pratiche discorsive, simboliche e istituzionali che cercano di naturalizzare e universalizzare tali significati, rendendo invisibili le alternative di significazione. In questo elaborato verrà analizzato, attraverso l’uso di strumenti semiotici dell’analisi testuale volti allo studio delle dinamiche di potere, come alcuni fenomeni contemporanei perpetuino un discorso di matrice patriarcale impedendo l’autodeterminazione della donna in quanto soggetto attraverso l’oggettificazione del corpo. Mediante l’analisi di testi che esprimono un discorso sia normativo che morale sul corpo, come il testo della Legge 194/78, e le contro-narrazioni, come l’idea di medicina proposta dal movimento femminista del self-help, l’elaborato intende evidenziare come la riappropriazione culturale superi il semplice rovesciamento dei significati dominanti. Essa si configura, invece, come un atto creativo di produzione culturale, capace di generare nuovi orizzonti di senso. In particolare, l’analisi approfondisce le pratiche di détournement semiotico, mediante le quali i segni interpretati dalla cultura dominante vengono estrapolati dal loro contesto originario, reinterpretati e investiti di nuovi significati. Concludendo, l’elaborato vuole dimostrare come la riappropriazione culturale non sia un semplice atto di resistenza, ma una pratica semiotica trasformativa che ridefinisce le dinamiche di potere culturale evidenziando il funzionamento dei processi di cambiamento culturale e di emancipazione sociale.
"The Witches Are Back": Sociosemiotics of Reappropriation for Reproductive Justice
The thesis explores the semiotic functioning of cultural and knowledge reappropriation by a subordinated component of culture, adopting a socio-semiotic perspective. Specifically, the analysis focuses on the feminist movement in its struggle for reproductive rights, highlighting the power dynamics that run through dominant discourses. Culture is a dynamic and stratified system in which, viewed through the concept of the semiosphere proposed by Lotman, tensions exist between the dominant center and subordinated peripheries. This model allows us to interpret patriarchal culture as a hegemonic center that regulates and controls the representation of the female body, defining norms, meanings, and roles related to sexuality, motherhood, and reproductive health. This control, expressed through the logic of power-knowledge described by Foucault, manifests itself in discursive, symbolic, and institutional practices that seek to naturalize and universalize these meanings, making alternative forms of signification invisible. This thesis will analyze, using semiotic tools for textual analysis aimed at studying power dynamics, how certain contemporary phenomena perpetuate a patriarchal discourse that prevents women's self-determination as subjects through the objectification of their bodies. Through the analysis of texts expressing both normative and moral discourses on the body, such as the text of Law 194/78, and counter-narratives, such as the concept of medicine proposed by the feminist self-help movement, the thesis aims to highlight how cultural reappropriation goes beyond simply overturning dominant meanings. Instead, it is seen as a creative act of cultural production capable of generating new horizons of meaning. In particular, the analysis delves into practices of semiotic détournement, through which signs interpreted by the dominant culture are extracted from their original context, reinterpreted, and imbued with new meanings. In conclusion, the thesis seeks to demonstrate that cultural reappropriation is not merely an act of resistance, but a transformative semiotic practice that redefines cultural power dynamics, shedding light on the workings of cultural change and social emancipation processes.
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