The dissertation begins with a brief historical analysis of fairytale’s origin: as a popular narrative, it has very ancient roots, and over time it has undergone changes, reaching the modern era, during which these stories have been transformed into other forms: paintings and works of art, feature films and animated content, songs and music, different products that either adhere to the original stories or criticize certain aspects of them. From this perspective, the changes in this literary genre have been explored, particularly those related to the figure of the storytellers, the function, and the way these tales are consumed. At a later stage, attention is focused on the folkloric heritage of Piedmont, which is rich in tales that once accompanied families during evening vigils. From the analyzed texts, several characteristic elements were identified, such as the rural and simple setting, both in terms of locations and characters, and the ethical foundation that is expressed through rewards and punishments. In particular, the analyzed texts concern the origins of certain places still existing today, animals, both real and legendary, or stories related to the supernatural, such as the masche (witches) or the devil. In some cases, it was possible to compare different versions of the same story, attempting to find an explanation for the differences encountered. Starting with the premise that nowadays the opportunities for telling traditional folk tales are rare, the section moves on to the interviews conducted with local people, aiming to identify whether and which of these stories are still circulating orally. Similarities and differences with the corresponding literary versions are examined. The analysis of these interviews reveals that the context in which the stories are told has certainly changed, and although they are circulating to a lesser extent than in the past, they have not been lost. Finally, the discussion concludes with two proposals for educational units aimed at Kindergarten and Primary school students, with the goal of rediscovering Piedmontese folk tales. Kindergarten children will be introduced through listening to stories, preferably told by external narrators, while Primary school children will engage more actively by researching the folk repertoire and selecting the stories that resonate with them the most. Furthermore, to ensure that this part of local tradition is not forgotten, it will be connected with the realm of technology and new media, which, through a change in form and mode of consumption, can provide the stories with greater longevity, taking on a more modern and familiar shape for new generations.
La trattazione inizia con una breve analisi storica circa la nascita della fiaba: proprio in qualità di racconto popolare, ha origini molto antiche, e con il passare del tempo ha subito dei cambiamenti, fino ad arrivare all’epoca moderna, in cui si assiste alla trasposizione di questi racconti in altre forme: dipinti e opere artistiche, lungometraggi e contenuti di animazione, canzoni e musiche, prodotti diversi che si attengono alle storie originali o che ne criticano alcuni aspetti. In quest’ottica, si sono indagati i mutamenti di questo genere letterario e in particolare quelli riguardanti la figura dei narratori, la funzione e il modo di fruire di questi racconti. In un secondo momento, l’attenzione viene rivolta al patrimonio folcloristico piemontese, ricco di racconti che, un tempo, accompagnavano le famiglie nelle occasioni delle veglie serali. Dai testi analizzati, sono stati evinti alcuni elementi caratteristici, quali l’ambientazione rurale e semplice, sia dei luoghi che dei personaggi, e la fondatezza etica che si manifesta in premi e punizioni. In particolare, i testi analizzati riguardano l’origine di alcuni luoghi ancora oggi esistenti, animali, sia reali che leggendari, o racconti in merito al soprannaturale, come le masche, o il diavolo: in alcune occasioni è stato possibile confrontare diverse versioni di uno stesso racconto, tentando di trovare una spiegazione alle differenze riscontrate. Partendo dalla premessa che al giorno d’oggi le occasioni in cui i racconti della tradizione popolare vengono narrati scarseggiano, si procede con la sezione delle interviste, svolte con persone del luogo, con lo scopo di individuare se e quali di questi ancora circolano in forma orale: si ricercano somiglianze e differenze rispetto alle corrispondenti versioni in letteratura. Dall’analisi di queste interviste emerge che è certamente cambiato il contesto in cui i racconti vengono narrati, e seppure circolino in misura inferiore rispetto a un tempo, non sono andati perduti. Infine, si conclude la trattazione con due proposte di unità didattiche, rivolte alle scuole dell’infanzia e primaria, che hanno l’obiettivo di far riscoprire i racconti folcloristici piemontesi: i bambini dell’infanzia verranno introdotti tramite l’ascolto di racconti, possibilmente narrati loro da persone esterne, mentre i bambini della primaria vi si immergeranno in maniera attiva, ricercando nel vasto repertorio folcloristico i testi che più li colpiscono. Inoltre, per evitare che questa parte di tradizione locale vada dimenticata, verrà messa in relazione con l’ambito delle tecnologie e dei nuovi media, che, con un cambio di forma e di modalità di fruizione, possono conferire ai racconti una maggiore longevità, assumendo una forma più moderna e comune per le nuove generazioni.
Le fiabe e i racconti della tradizione popolare: il patrimonio folkloristico piemontese
GARIS, AMBRA
2023/2024
Abstract
La trattazione inizia con una breve analisi storica circa la nascita della fiaba: proprio in qualità di racconto popolare, ha origini molto antiche, e con il passare del tempo ha subito dei cambiamenti, fino ad arrivare all’epoca moderna, in cui si assiste alla trasposizione di questi racconti in altre forme: dipinti e opere artistiche, lungometraggi e contenuti di animazione, canzoni e musiche, prodotti diversi che si attengono alle storie originali o che ne criticano alcuni aspetti. In quest’ottica, si sono indagati i mutamenti di questo genere letterario e in particolare quelli riguardanti la figura dei narratori, la funzione e il modo di fruire di questi racconti. In un secondo momento, l’attenzione viene rivolta al patrimonio folcloristico piemontese, ricco di racconti che, un tempo, accompagnavano le famiglie nelle occasioni delle veglie serali. Dai testi analizzati, sono stati evinti alcuni elementi caratteristici, quali l’ambientazione rurale e semplice, sia dei luoghi che dei personaggi, e la fondatezza etica che si manifesta in premi e punizioni. In particolare, i testi analizzati riguardano l’origine di alcuni luoghi ancora oggi esistenti, animali, sia reali che leggendari, o racconti in merito al soprannaturale, come le masche, o il diavolo: in alcune occasioni è stato possibile confrontare diverse versioni di uno stesso racconto, tentando di trovare una spiegazione alle differenze riscontrate. Partendo dalla premessa che al giorno d’oggi le occasioni in cui i racconti della tradizione popolare vengono narrati scarseggiano, si procede con la sezione delle interviste, svolte con persone del luogo, con lo scopo di individuare se e quali di questi ancora circolano in forma orale: si ricercano somiglianze e differenze rispetto alle corrispondenti versioni in letteratura. Dall’analisi di queste interviste emerge che è certamente cambiato il contesto in cui i racconti vengono narrati, e seppure circolino in misura inferiore rispetto a un tempo, non sono andati perduti. Infine, si conclude la trattazione con due proposte di unità didattiche, rivolte alle scuole dell’infanzia e primaria, che hanno l’obiettivo di far riscoprire i racconti folcloristici piemontesi: i bambini dell’infanzia verranno introdotti tramite l’ascolto di racconti, possibilmente narrati loro da persone esterne, mentre i bambini della primaria vi si immergeranno in maniera attiva, ricercando nel vasto repertorio folcloristico i testi che più li colpiscono. Inoltre, per evitare che questa parte di tradizione locale vada dimenticata, verrà messa in relazione con l’ambito delle tecnologie e dei nuovi media, che, con un cambio di forma e di modalità di fruizione, possono conferire ai racconti una maggiore longevità, assumendo una forma più moderna e comune per le nuove generazioni.File | Dimensione | Formato | |
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