L'écomusée est aujourd'hui une forme fondamentale d'institution muséale pour raconter l'histoire des territoires, qui deviennent des destinations clés pour le tourisme italien, comme les villages et les localités de montagne et de contrefort. C’est précisément à travers cette institution qu’est analysé un aspect souvent oblié de la jouissance du patrimoine d’un lieu, à savoir l’usage et l’exploitation de la communication linguistique. L'objectif est d'analyser ses caractéristiques, ses différents aspects et types pour découvrir l'impact qu'il a sur la culture et le tourisme de ces réalités locales. Le développement de cette recherche s'effectue en différentes parties : l'exposition de la problématique, la définition d'un écomusée, la présentation des études de cas et des éléments théoriques sur lesquels elle s'appuie et la phase de recherche dont seront tirées les conclusions pour répondre à la question posée. En particulier, la ligne directrice qui sera suivie sera celle de la rhétorique d'Aristote, plus précisément les trois piliers fondamentaux (logos, ethos, pathos) qui seront appliqués à l'investigation de la transmission du message de l’écomusée dans les deux études de cas ; en effet, la recherche sera menée sur deux types différents d'écomusées et dans deux contextes différents : l'un est l'écomusée de la Valle Trompia qui est situé dans la vallée du même nom dans la province de Brescia et est une institution répandue dans la vallée et qui raconte l'histoire de la tradition rurale et paysanne de la population montagnarde ; l'autre est l'Ecomusée du Verre de Biot qui s'est implanté en un seul lieu dans un village du sud de la France et qui a pour objectif de mettre en valeur la tradition artisanale, mais surtout la verrerie locale. Seront mis en lumière les aspects communs entre les deux réalités et les points de contraste qui concernent de multiples éléments théoriques d'analyse : l'étude de Maingueneau et notamment la notion d'incorporation, l'outil de narration et les textes explicatifs examinés par Rigat. De l’analyse il est ressorti que la communication de ces organismes est un aspect souvent négligé car implicite et caché, mais qui est fondamental tant dans la transmission du message de l’écomusée que dans les décisions internes concernant un bien : en effet le choix d’impliquer des témoignages ou des traditions particulières plutôt que d’autres est en soi un acte de communication. Cela conduit à l'adoption de stratégies pour atteindre les objectifs que l'institution se fixe tels qu'ils ressortent de la recherche. Mais une considération spécifique pour ce type de musée est fondamentale : puisque l’écomusée véhicule également un patrimoine oral qui se porte garant de la véracité des biens (récits, témoignages des populations locales, légendes, etc.), sans communication de nombreux biens ne pourraient exister. Ainsi, la « mise en scène » linguistique du patrimoine culturel d'une réalité peut influencer la communication de manière positive, en diffusant les connaissances, ou de manière négative, en entravant l'utilisation correcte du message, qui est l'objectif ultime d'un écomusée. Mais pas seulement : elle peut atteindre l’objectif de conférer la légitimité d’un bien et peut susciter la curiosité du public en impliquant l’aspect pathétique tel que le définit Aristote.

L’ecomuseo è ormai una tipologia di istituzione museale fondamentale per raccontare dei territori che stanno diventato delle destinazioni cardine del turismo italiano, come i borghi e le località montane e pedemontane. È proprio attraverso questa istituzione che viene analizzato un aspetto spesso trascurato dalla fruizione del patrimonio di un luogo, ovvero l’utilizzo e lo sfruttamento della comunicazione linguistica. L’obiettivo è di analizzarne le caratteristiche, i diversi aspetti e tipi per scoprire l’impatto che essa ha sulla cultura e sul turismo di queste realtà locali. Lo sviluppo di questa ricerca viene svolto in diverse parti: l’esposizione del problema, la definizione di ecomuseo, la presentazione dei casi di studio e degli elementi teorici su cui si base e la fase di ricerca da cui verranno tratte le conclusioni per rispondere alla domanda che ci si è posti. In particolar modo, la linea guida che verrà seguita sarà quella della retorica di Aristotele, nello specifico i tre pilastri fondamentali (logos, ethos, pathos) che verranno applicati all’indagine della trasmissione del messaggio ecomuseale nei due casi di studio; infatti la ricerca verrà eseguita su due diversi tipi di ecomuseo e in due diversi contesti: uno è l’Ecomuseo di Valle Trompia che si trova nella valle omonima della provincia di Brescia ed è un’istituzione diffusa nella valle e che racconta la tradizione rurale e contadina della popolazione montana; l’altro è l’Ecomuseo del vetro di Biot che si è stabilito in un'unica sede in un borgo del sud della Francia e che punta a far risaltare la tradizione artigiana, ma soprattutto vetraia locale. Saranno messe in risalto gli aspetti in comune tra le due realtà e i punti di contrasto che riguardano molteplici elementi teorici di analisi: lo studio di Maingueneau e in particolare il concetto di incorporazione, lo strumento dello storytelling e i testi espografici presi in esame da Rigat. Dall’analisi è emerso che la comunicazione di questi enti è un aspetto spesso trascurato in quando implicito e nascosto, ma che è fondamentale sia nella trasmissione del messaggio ecomuseale, sia nelle decisioni interne riguardanti un bene: infatti la scelta di coinvolgere particolari testimonianze o tradizioni piuttosto che altre è essa stessa un atto di comunicazione. Questo porta a adottare delle strategie per raggiungere gli obiettivi che l’istituzione si pone come viene riscontrato nella ricerca. Ma una considerazione specifica per questa tipologia di museo è fondamentale: ovvero che dal momento che l’ecomuseo porta avanti anche un patrimonio di tipo orale che funge da garante alla veridicità dei beni (racconti, testimonianze di popolazioni locali, leggende ecc…), senza la comunicazione molti beni non potrebbero esistere. Dunque, la “messa in scena” linguistica del patrimonio culturale di una realtà può condizionare la comunicazione in modo positivo, diffondendo la conoscenza, o in modo negativo, ostacolando la corretta fruizione del messaggio, che è l’obiettivo ultimo di un ecomuseo. Ma non solo: può conseguire l’obiettivo del conferimento della legittimità di un bene e può infondere curiosità nel pubblico andando a coinvolgere l’aspetto del pathos come lo definisce Aristotele.

Comunicazione ecomuseale. L'impatto delle scelte discorsive sulla cultura

PRANDINI, SILVIA
2023/2024

Abstract

L’ecomuseo è ormai una tipologia di istituzione museale fondamentale per raccontare dei territori che stanno diventato delle destinazioni cardine del turismo italiano, come i borghi e le località montane e pedemontane. È proprio attraverso questa istituzione che viene analizzato un aspetto spesso trascurato dalla fruizione del patrimonio di un luogo, ovvero l’utilizzo e lo sfruttamento della comunicazione linguistica. L’obiettivo è di analizzarne le caratteristiche, i diversi aspetti e tipi per scoprire l’impatto che essa ha sulla cultura e sul turismo di queste realtà locali. Lo sviluppo di questa ricerca viene svolto in diverse parti: l’esposizione del problema, la definizione di ecomuseo, la presentazione dei casi di studio e degli elementi teorici su cui si base e la fase di ricerca da cui verranno tratte le conclusioni per rispondere alla domanda che ci si è posti. In particolar modo, la linea guida che verrà seguita sarà quella della retorica di Aristotele, nello specifico i tre pilastri fondamentali (logos, ethos, pathos) che verranno applicati all’indagine della trasmissione del messaggio ecomuseale nei due casi di studio; infatti la ricerca verrà eseguita su due diversi tipi di ecomuseo e in due diversi contesti: uno è l’Ecomuseo di Valle Trompia che si trova nella valle omonima della provincia di Brescia ed è un’istituzione diffusa nella valle e che racconta la tradizione rurale e contadina della popolazione montana; l’altro è l’Ecomuseo del vetro di Biot che si è stabilito in un'unica sede in un borgo del sud della Francia e che punta a far risaltare la tradizione artigiana, ma soprattutto vetraia locale. Saranno messe in risalto gli aspetti in comune tra le due realtà e i punti di contrasto che riguardano molteplici elementi teorici di analisi: lo studio di Maingueneau e in particolare il concetto di incorporazione, lo strumento dello storytelling e i testi espografici presi in esame da Rigat. Dall’analisi è emerso che la comunicazione di questi enti è un aspetto spesso trascurato in quando implicito e nascosto, ma che è fondamentale sia nella trasmissione del messaggio ecomuseale, sia nelle decisioni interne riguardanti un bene: infatti la scelta di coinvolgere particolari testimonianze o tradizioni piuttosto che altre è essa stessa un atto di comunicazione. Questo porta a adottare delle strategie per raggiungere gli obiettivi che l’istituzione si pone come viene riscontrato nella ricerca. Ma una considerazione specifica per questa tipologia di museo è fondamentale: ovvero che dal momento che l’ecomuseo porta avanti anche un patrimonio di tipo orale che funge da garante alla veridicità dei beni (racconti, testimonianze di popolazioni locali, leggende ecc…), senza la comunicazione molti beni non potrebbero esistere. Dunque, la “messa in scena” linguistica del patrimonio culturale di una realtà può condizionare la comunicazione in modo positivo, diffondendo la conoscenza, o in modo negativo, ostacolando la corretta fruizione del messaggio, che è l’obiettivo ultimo di un ecomuseo. Ma non solo: può conseguire l’obiettivo del conferimento della legittimità di un bene e può infondere curiosità nel pubblico andando a coinvolgere l’aspetto del pathos come lo definisce Aristotele.
Ecomuseum communication. The impact of discursive choices on culture
L'écomusée est aujourd'hui une forme fondamentale d'institution muséale pour raconter l'histoire des territoires, qui deviennent des destinations clés pour le tourisme italien, comme les villages et les localités de montagne et de contrefort. C’est précisément à travers cette institution qu’est analysé un aspect souvent oblié de la jouissance du patrimoine d’un lieu, à savoir l’usage et l’exploitation de la communication linguistique. L'objectif est d'analyser ses caractéristiques, ses différents aspects et types pour découvrir l'impact qu'il a sur la culture et le tourisme de ces réalités locales. Le développement de cette recherche s'effectue en différentes parties : l'exposition de la problématique, la définition d'un écomusée, la présentation des études de cas et des éléments théoriques sur lesquels elle s'appuie et la phase de recherche dont seront tirées les conclusions pour répondre à la question posée. En particulier, la ligne directrice qui sera suivie sera celle de la rhétorique d'Aristote, plus précisément les trois piliers fondamentaux (logos, ethos, pathos) qui seront appliqués à l'investigation de la transmission du message de l’écomusée dans les deux études de cas ; en effet, la recherche sera menée sur deux types différents d'écomusées et dans deux contextes différents : l'un est l'écomusée de la Valle Trompia qui est situé dans la vallée du même nom dans la province de Brescia et est une institution répandue dans la vallée et qui raconte l'histoire de la tradition rurale et paysanne de la population montagnarde ; l'autre est l'Ecomusée du Verre de Biot qui s'est implanté en un seul lieu dans un village du sud de la France et qui a pour objectif de mettre en valeur la tradition artisanale, mais surtout la verrerie locale. Seront mis en lumière les aspects communs entre les deux réalités et les points de contraste qui concernent de multiples éléments théoriques d'analyse : l'étude de Maingueneau et notamment la notion d'incorporation, l'outil de narration et les textes explicatifs examinés par Rigat. De l’analyse il est ressorti que la communication de ces organismes est un aspect souvent négligé car implicite et caché, mais qui est fondamental tant dans la transmission du message de l’écomusée que dans les décisions internes concernant un bien : en effet le choix d’impliquer des témoignages ou des traditions particulières plutôt que d’autres est en soi un acte de communication. Cela conduit à l'adoption de stratégies pour atteindre les objectifs que l'institution se fixe tels qu'ils ressortent de la recherche. Mais une considération spécifique pour ce type de musée est fondamentale : puisque l’écomusée véhicule également un patrimoine oral qui se porte garant de la véracité des biens (récits, témoignages des populations locales, légendes, etc.), sans communication de nombreux biens ne pourraient exister. Ainsi, la « mise en scène » linguistique du patrimoine culturel d'une réalité peut influencer la communication de manière positive, en diffusant les connaissances, ou de manière négative, en entravant l'utilisation correcte du message, qui est l'objectif ultime d'un écomusée. Mais pas seulement : elle peut atteindre l’objectif de conférer la légitimité d’un bien et peut susciter la curiosité du public en impliquant l’aspect pathétique tel que le définit Aristote.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/165281