Ontologia delle opere d'arte letterarie: una proposta

This thesis addresses the philosophy of literature and aims to respond to a specific question: “What are literary works of art?” The issue is ontological, as it seeks to investigate the nature of works of art, considered as objects with a status distinct from that of ordinary objects. The work outlines and compares theories that inquire into the nature of art, presenting both essentialist and anti-essentialist theories. Essentialist theories are based on the belief that works of art inherently possess a shared essence that distinguishes them from ordinary objects, whereas anti-essentialist theories deny this possibility. Furthermore, the thesis tackles the metaphysical issue of literary works, which, although composed of a text, seem not to be reducible to the text itself or to the copies that constitute its reproduction. Emphasis is placed on the social dimension of works of art, considering the context in which they emerge and are consumed. For this reason, this research gives particular attention to Arthur Danto's essentialist theory of art and George Dickie's Institutional Theory. Although the two philosophers use different approaches and reach different conclusions, they have developed theories in which works of art are not defined as such solely by virtue of being aesthetic objects; their nature depends on their inclusion within the art world or artistic institutions. Danto's and Dickie's theories describe the ontology of works of art as increasingly fluid and independent of the material counterpart from which the work is constituted, placing greater emphasis on the socio-cultural contexts in which works emerge and are experienced. Such an ontology of works of art not only suits traditional art forms but also manages to include contemporary artistic phenomena such as ready-mades, which have challenged more classical art theories, such as Plato's mimetic theory. In summary, this work emphasizes the social dimension of the artwork, investigating the social reality to which it belongs, and, above all, the power exerted by art institutions in defining the artistic phenomenon.

Il presente lavoro di tesi si occupa della filosofia della letteratura e si propone come un tentativo di rispondere a una domanda ben precisa: “Cosa sono le opere letterarie?” La questione è di natura ontologica, poiché si intende indagare la natura delle opere d’arte, considerate come oggetti dotati di uno statuto distintivo rispetto agli oggetti comuni. Il lavoro espone e confronta le teorie che si interrogano sulla natura dell’arte, presentando sia le teorie essenzialiste che quelle anti-essenzialiste. Le teorie essenzialiste si fondano sulla convinzione che le opere d’arte posseggano un’essenza intrinseca e condivisa che le rende distinguibili dagli oggetti comuni, mentre le teorie anti-essenzialiste negano questa possibilità. Inoltre, la tesi affronta il problema della metafisica delle opere letterarie, che, pur essendo composte da un testo, sembrano non essere riducibili a quest’ultimo né alle copie che ne costituiscono la riproduzione. L’accento è posto sulla dimensione sociale delle opere d’arte, con particolare attenzione al contesto in cui esse sorgono e vengono fruite. Per tale ragione, in questo lavoro di ricerca si dedica maggiore attenzione alla teoria essenzialista dell’arte di Arthur Danto e alla Teoria Istituzionale di George Dickie. I due filosofi, pur utilizzando approcci diversi e giungendo a conclusioni differenti, hanno elaborato teorie secondo le quali le opere d’arte non si definiscono come tali unicamente in quanto oggetti estetici, ma la loro natura dipende dal loro inserimento nel mondo dell’arte o all’interno delle istituzioni artistiche. Le teorie di Danto e Dickie descrivono l’ontologia delle opere d’arte come sempre più fluida e indipendente dalla controparte materiale di cui sono costituite, prestando invece maggiore attenzione ai contesti socio-culturali in cui le opere sorgono e vengono fruite. Un’ontologia delle opere d’arte di questo tipo non solo si adatta bene alle opere d’arte tradizionali, ma riesce a includere nel dominio dell’arte fenomeni artistici contemporanei come i ready-made, che hanno messo a dura prova le teorie dell’arte più classiche, come quella mimetica di Platone. In sintesi, questo lavoro intende insistere sulla dimensione sociale dell’opera d’arte, indagando la realtà sociale nella quale le opere sono inserite, ma soprattutto il potere esercitato dalle istituzioni dell’arte nella definizione del fenomeno artistico.