The idea behind the research was to provide as complete and wide-ranging a description as possible of the evidence known to date of marble sculpture for Magna Graecia in the fifth century BCE. During the retrieval and examination of bibliographical sources, the finds were identified, the analysis of which could provide significant information in multiple aspects on the different spheres that interested marble sculptural production in antiquity, from the needs of patrons, to the functions and destinations of the works, etc. In this sense, more attention has been given to the works that have most aroused the interest of scholars, either because of the high quality of the work or because the find in its uniqueness has attracted a greater number of opinions, even conflicting ones, that have tried to make sense of it. On the finds whose poor state of preservation does not allow a stylistic and/or iconographic reading, for example, we have not dwelt on them, except by citing them for the purpose of attesting to the greater prevalence of marble sculptures in a given center. In the approach to examining the works, one has generally tried to begin by listing basic information, such as dimensions, most widely accepted dating (and alternative proposals if they are currently considered sufficiently valid), place of discovery (if known). This was followed by a summary description of the current state of the work (including, if any, damage sustained), its significant features (presence of fixing holes, spaces that provided for additions in other material, etc.), and, if it was already clear, sculptural type to which it belonged (acroliths of cultic scope, votive statuettes, etc.). Following this, for each work, the stylistic and iconographic interpretations that appeared to be most considered within the corpus of bibliographic sources are given; conflicting, or sometimes considered outdated, opinions with respect to the most accepted views have also been reported, in order to gain a greater understanding of the progress of knowledge accumulated in the history of studies regarding the subject under consideration and the motivations that led to the current interpretation of the find in particular. On the basis of the stylistic-iconographic observations, proposals advocated by the authors regarding questions such as scope of the work's destination, original place of origin, and belonging to a specific production follow in the discussion. Finally, comparisons identified by scholars of various character (chronological, typological, stylistic, iconographic, etc.) with other finds belonging to marble sculpture, but also to evidence from other categories of artistic productions (coroplastics, goldsmithing, numismatics, etc.) and/or attributed to localities outside Magna Graecia (Sicily, mainland Greece, etc.), may be reported in order to reason about the work under consideration and to a more accurate understanding of its characteristics.
L’idea alla base della ricerca è stata quella di fornire una descrizione quanto più completa e di ampio respiro delle testimonianze ad oggi conosciute della scultura in marmo per la Magna Grecia nel V secolo a.C. Durante il reperimento e la disamina delle fonti bibliografiche si sono individuati i reperti la cui analisi ha potuto fornire informazioni significative sotto molteplici aspetti sui diversi ambiti che interessavano in antichità la produzione scultorea del marmo, dalle esigenze delle committenze, alle funzioni e destinazioni delle opere, ecc. In tal senso si ha dato più attenzione alle opere che hanno maggiormente destato l’interesse degli studiosi, o per l’elevata qualità dell’opera o perché il reperto nella sua unicità ha attirato un numero maggiore di opinioni, anche contrastanti, che abbiano cercato di dargli un senso. Sui reperti il cui cattivo stato di conservazione non permette una lettura stilistica e/o iconografica, ad esempio, non ci si è soffermati, se non citandoli al fine dell’attestazione di una maggiore diffusione di sculture in marmo in un dato centro. Nell’approccio all’esaminazione delle opere si è generalmente cercato di iniziare elencando le informazioni di base, quali dimensioni, datazione maggiormente accettata (e le proposte alternative, qualora siano attualmente ritenute sufficientemente valide), luogo di rinvenimento (qualora conosciuto). Si è proceduto successivamente a una descrizione sommaria dello stato attuale dell’opera (inclusi, se presenti, i danneggiamenti subiti), delle sue caratteristiche significative (presenza di fori di fissaggio, spazi che prevedevano aggiunte in altro materiale, ecc.), e, qualora fosse già chiaro, tipologia scultorea di appartenenza (acroliti di ambito cultuale, statuette votive, ecc.). A seguire, per ciascuna opera, vengono fornite le interpretazioni stilistiche e iconografiche che sono apparse essere maggiormente considerate all’interno del corpus delle fonti bibliografiche; sono stati riportati anche pareri contrastanti, o talvolta ritenuti superati, rispetto alle opinioni più accolte, al fine di una maggiore comprensione del progresso delle conoscenze accumulate nella storia degli studi riguardo al tema in esame e delle motivazioni che hanno portato all’interpretazione attuale del reperto in particolare. Sulla base delle osservazioni stilistico-iconografiche, conseguono nella trattazione le proposte sostenute dagli autori in merito a quesiti quali ambito di destinazione dell’opera, luogo di provenienza originale, appartenenza a una produzione specifica. Infine, possono essere riportati confronti individuati dagli studiosi di vario carattere (cronologico, tipologico, stilistico, iconografico, ecc.) con altri reperti appartenenti alla scultura in marmo, ma anche a testimonianze provenienti da altre categorie di produzioni artistiche (coroplastica, oreficeria, numismatica, ecc.) e/o attribuite a località esterne alla Magna Grecia (Sicilia, Grecia continentale, ecc.), al fine del ragionamento sull’opera in esame e ad una più accurata comprensione delle sue caratteristiche.
La scultura in marmo nel V secolo a.C.: testimonianze dalla Magna Grecia e il caso di Locri Epizefiri
TASSINARI, PIETRO
2023/2024
Abstract
L’idea alla base della ricerca è stata quella di fornire una descrizione quanto più completa e di ampio respiro delle testimonianze ad oggi conosciute della scultura in marmo per la Magna Grecia nel V secolo a.C. Durante il reperimento e la disamina delle fonti bibliografiche si sono individuati i reperti la cui analisi ha potuto fornire informazioni significative sotto molteplici aspetti sui diversi ambiti che interessavano in antichità la produzione scultorea del marmo, dalle esigenze delle committenze, alle funzioni e destinazioni delle opere, ecc. In tal senso si ha dato più attenzione alle opere che hanno maggiormente destato l’interesse degli studiosi, o per l’elevata qualità dell’opera o perché il reperto nella sua unicità ha attirato un numero maggiore di opinioni, anche contrastanti, che abbiano cercato di dargli un senso. Sui reperti il cui cattivo stato di conservazione non permette una lettura stilistica e/o iconografica, ad esempio, non ci si è soffermati, se non citandoli al fine dell’attestazione di una maggiore diffusione di sculture in marmo in un dato centro. Nell’approccio all’esaminazione delle opere si è generalmente cercato di iniziare elencando le informazioni di base, quali dimensioni, datazione maggiormente accettata (e le proposte alternative, qualora siano attualmente ritenute sufficientemente valide), luogo di rinvenimento (qualora conosciuto). Si è proceduto successivamente a una descrizione sommaria dello stato attuale dell’opera (inclusi, se presenti, i danneggiamenti subiti), delle sue caratteristiche significative (presenza di fori di fissaggio, spazi che prevedevano aggiunte in altro materiale, ecc.), e, qualora fosse già chiaro, tipologia scultorea di appartenenza (acroliti di ambito cultuale, statuette votive, ecc.). A seguire, per ciascuna opera, vengono fornite le interpretazioni stilistiche e iconografiche che sono apparse essere maggiormente considerate all’interno del corpus delle fonti bibliografiche; sono stati riportati anche pareri contrastanti, o talvolta ritenuti superati, rispetto alle opinioni più accolte, al fine di una maggiore comprensione del progresso delle conoscenze accumulate nella storia degli studi riguardo al tema in esame e delle motivazioni che hanno portato all’interpretazione attuale del reperto in particolare. Sulla base delle osservazioni stilistico-iconografiche, conseguono nella trattazione le proposte sostenute dagli autori in merito a quesiti quali ambito di destinazione dell’opera, luogo di provenienza originale, appartenenza a una produzione specifica. Infine, possono essere riportati confronti individuati dagli studiosi di vario carattere (cronologico, tipologico, stilistico, iconografico, ecc.) con altri reperti appartenenti alla scultura in marmo, ma anche a testimonianze provenienti da altre categorie di produzioni artistiche (coroplastica, oreficeria, numismatica, ecc.) e/o attribuite a località esterne alla Magna Grecia (Sicilia, Grecia continentale, ecc.), al fine del ragionamento sull’opera in esame e ad una più accurata comprensione delle sue caratteristiche.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
ELABORATO FINALE_TASSINARI PIETRO 944484.pdf
non disponibili
Dimensione
8.18 MB
Formato
Adobe PDF
|
8.18 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/165189