After the Second World War, Italy underwent a profound change, in which union struggles and workers' demands played an important role in the construction of democracy and the evolution of the political system. During this period, the fascist regime suppressed every form of independent representation, but with the fall of fascism, the turning point for Italy occurred with the return to union freedom and the birth of new political institutions. This paper explores in depth how the union movement contributed to the change of Italian institutions, highlighting some main events such as: legislative reforms and the protagonists who influenced this post-fascist historical phase. Another event that stands out in this phase is the rebirth of the CGIL with the Pact of Rome in 1944 and the first congress in 1945, which highlighted the return to a unitary representation of the world of work. From that moment on, the union was no longer just an organization for the protection of workers but became a fundamental political protagonist capable of influencing not only the economic choices but also the legislative ones of the country. Over the years, trade unionism continued to grow, reconciling itself with other big changes in Italian society. The main theme between the 50s and 60s was the political and institutional debate towards the world of work. This event caused strikes and conflicts, including the Hot Autumn of 1969 and finally led to the approval of the Workers' Statute in 1970. The conflicts that occurred between the 50s and 60s did not only concern contractual and salary aspects, but also the recognition of fundamental rights for the worker such as: the protection of the dignity of the worker and the right to representation in the workplace. Another central theme that this paper explores is the role of women in the world of work and the long journey towards the recognition of gender equality in trade union and political institutions. Already during the world wars, women took on an increasingly active role in factories and services, and only with the post-war struggles did they begin to obtain concrete recognition. Laws such as no. 860 of 1950 on the protection of maternity and law no. 1204 of 1971 mark a first important step towards the conciliation of work and family, but there are still barriers to overcome. Furthermore, this paper also aims to highlight how the world of work and political institutions interact with each other during the twentieth century, shaping Italian society today. The union has not only been an economic protection body, but it has become a fundamental protagonist in the country's democratization process, which contributes to defining a more inclusive political and institutional system that is attentive to being present for any needs of citizens. In the new millennium, with the introduction of Law 162 of 2021, gender equality in companies is promoted and the implementation of inclusive policies is encouraged. Furthermore, the issue of the Gender Gap is also addressed, which is not only a question of social justice, but also has a significant economic impact because numerous studies show that companies with a greater female presence in leadership positions tend to perform better from an economic point of view. This highlights the importance of policies that promote the professional growth of women, not only for reasons of equity but also to encourage the efficiency and competitiveness of the country.
Dopo la Seconda guerra mondiale l’Italia presenta un profondo cambiamento, nel quale le lotte sindacali e le pretese dei lavoratori hanno avuto un ruolo importante nella costruzione della democrazia e nell’evoluzione del sistema politico. Durante questo periodo, il regime fascista sopprime ogni forma di rappresentanza indipendente, ma con la caduta del fascismo si verifica il punto di svolta per l’Italia con il ritorno alla libertà sindacale e alla nascita di nuove istituzioni politiche. In questo elaborato si approfondisce al meglio come il movimento sindacale contribuisce al cambiamento delle istituzioni italiane mettendo in evidenza alcuni avvenimenti principali come: le riforme legislative e i protagonisti che influenzano questa fase storica post-fascista. Un altro evento che si segnala in questa fase è la rinascita della CGIL con il Patto di Roma del 1944 e dal primo congresso del 1945 che evidenziano il ritorno a una rappresentanza unitaria del mondo del lavoro. A partire da quel momento in poi il sindacato non è più solo un’organizzazione di tutela dei lavoratori ma è diventa un protagonista politico fondamentale che è capace di influenzare non solo le scelte economiche ma anche quelle legislative del paese. Con il corso degli anni il sindacalismo continua la sua crescita conciliandosi con altri mutamenti grandi della società italiana. Il tema principale tra gli anni 50’ e 60’ è stato il dibattito politico e istituzionale verso il mondo del lavoro. Questo avvenimento provoca degli scioperi e dei conflitti, tra cui l’Autunno Caldo del 1969 e porta infine all’approvazione dello Statuto dei Lavoratori nel 1970. I conflitti avvenuti tra gli anni ’50 e ’60 non riguardano solo gli aspetti contrattuali e salariali, ma anche il riconoscimento di diritti fondamentali per il lavoratore come: la tutela della dignità del lavoratore e il diritto alla rappresentanza nei luoghi di lavoro. Un altro tema centrale che questo elaborato approfondisce è il ruolo delle donne nel mondo del lavoro e il lungo percorso verso il riconoscimento della parità di genere nelle istituzioni sindacali e politiche e già durante le guerre mondiali le donne assumono un ruolo sempre più attivo nelle fabbriche e nei servizi, e solo con le lotte del dopoguerra che iniziano ad ottenere dei riconoscimenti concreti. Le leggi come la n. 860 del 1950 sulla protezione della maternità e la legge n. 1204 del 1971 segnano un primo passo importante verso la conciliazione tra lavoro e famiglia, ma sono rimaste ancora delle barriere da superare. Inoltre, questo elaborato vuole anche evidenziare come il mondo del lavoro e le istituzioni politiche interagiscono tra loro nel corso del Novecento, configurando la società italiana di oggi. Il sindacato non è stato soltanto un organismo di tutela economica, ma diventa un protagonista fondamentale nel processo di democratizzazione del Paese, il quale contribuisce a definire un sistema politico e istituzionale più inclusivo e attento ad essere presente per eventuali esigenze dei cittadini. Nel nuovo millennio con l’introduzione della Legge 162 del 2021, si promuove l’uguaglianza di genere nelle imprese e si incentiva implementare politiche inclusive, inoltre si aUronta anche il tema del Gender Gap che non è solo una questione di giustizia sociale, ma ha anche un impatto economico significato perché numerosi studi dimostrano che le aziende con una maggior presenza femminile in posizioni di leadership tendono a performare meglio dal punto di vista economico. Questo fa emergere l’importanza di politiche che favoriscono la crescita professionale delle donne, non solo per motivi di equità ma anche per incentivare l’eUicienza e la competitività del Paese.
Evoluzione Storico-Istituzionale della Rappresentanza Femminile in Italia: Donne, Politica e Sindacati.
MANAR, WIJDANE
2023/2024
Abstract
Dopo la Seconda guerra mondiale l’Italia presenta un profondo cambiamento, nel quale le lotte sindacali e le pretese dei lavoratori hanno avuto un ruolo importante nella costruzione della democrazia e nell’evoluzione del sistema politico. Durante questo periodo, il regime fascista sopprime ogni forma di rappresentanza indipendente, ma con la caduta del fascismo si verifica il punto di svolta per l’Italia con il ritorno alla libertà sindacale e alla nascita di nuove istituzioni politiche. In questo elaborato si approfondisce al meglio come il movimento sindacale contribuisce al cambiamento delle istituzioni italiane mettendo in evidenza alcuni avvenimenti principali come: le riforme legislative e i protagonisti che influenzano questa fase storica post-fascista. Un altro evento che si segnala in questa fase è la rinascita della CGIL con il Patto di Roma del 1944 e dal primo congresso del 1945 che evidenziano il ritorno a una rappresentanza unitaria del mondo del lavoro. A partire da quel momento in poi il sindacato non è più solo un’organizzazione di tutela dei lavoratori ma è diventa un protagonista politico fondamentale che è capace di influenzare non solo le scelte economiche ma anche quelle legislative del paese. Con il corso degli anni il sindacalismo continua la sua crescita conciliandosi con altri mutamenti grandi della società italiana. Il tema principale tra gli anni 50’ e 60’ è stato il dibattito politico e istituzionale verso il mondo del lavoro. Questo avvenimento provoca degli scioperi e dei conflitti, tra cui l’Autunno Caldo del 1969 e porta infine all’approvazione dello Statuto dei Lavoratori nel 1970. I conflitti avvenuti tra gli anni ’50 e ’60 non riguardano solo gli aspetti contrattuali e salariali, ma anche il riconoscimento di diritti fondamentali per il lavoratore come: la tutela della dignità del lavoratore e il diritto alla rappresentanza nei luoghi di lavoro. Un altro tema centrale che questo elaborato approfondisce è il ruolo delle donne nel mondo del lavoro e il lungo percorso verso il riconoscimento della parità di genere nelle istituzioni sindacali e politiche e già durante le guerre mondiali le donne assumono un ruolo sempre più attivo nelle fabbriche e nei servizi, e solo con le lotte del dopoguerra che iniziano ad ottenere dei riconoscimenti concreti. Le leggi come la n. 860 del 1950 sulla protezione della maternità e la legge n. 1204 del 1971 segnano un primo passo importante verso la conciliazione tra lavoro e famiglia, ma sono rimaste ancora delle barriere da superare. Inoltre, questo elaborato vuole anche evidenziare come il mondo del lavoro e le istituzioni politiche interagiscono tra loro nel corso del Novecento, configurando la società italiana di oggi. Il sindacato non è stato soltanto un organismo di tutela economica, ma diventa un protagonista fondamentale nel processo di democratizzazione del Paese, il quale contribuisce a definire un sistema politico e istituzionale più inclusivo e attento ad essere presente per eventuali esigenze dei cittadini. Nel nuovo millennio con l’introduzione della Legge 162 del 2021, si promuove l’uguaglianza di genere nelle imprese e si incentiva implementare politiche inclusive, inoltre si aUronta anche il tema del Gender Gap che non è solo una questione di giustizia sociale, ma ha anche un impatto economico significato perché numerosi studi dimostrano che le aziende con una maggior presenza femminile in posizioni di leadership tendono a performare meglio dal punto di vista economico. Questo fa emergere l’importanza di politiche che favoriscono la crescita professionale delle donne, non solo per motivi di equità ma anche per incentivare l’eUicienza e la competitività del Paese.File | Dimensione | Formato | |
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ELABORATO DI WIJDANE MANAR..pdf
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Descrizione: L’elaborato analizza l’evoluzione delle rappresentanze femminili in Italia dal dopoguerra a oggi, con un focus sulle lotte sindacali, la nascita dei sindacati, la tutela delle lavoratrici madri e il Gender Gap.
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/165172