The thesis analyzes the historical and political path of Ireland to reach independence and the construction of a national identity. The evolution of the Irish question from 1801 to the Easter Rising is analyzed, with attention to the events that marked the growing conflict with Great Britain. The Act of Union of 1801 sanctioned the integration of Ireland into the United Kingdom, depriving it of its own parliament and strengthening British control. In the 19th century, the Great Famine had devastating consequences, causing millions of deaths and fueling resentment towards London. Here, Fenianism developed, a revolutionary movement in favour of armed struggle for independence, while the Home Rule movement sought to obtain Irish autonomy through parliamentary channels. After its failure, the Second Home Rule was approved in 1893 by the House of Commons but blocked by the Lords, while the Third Home Rule of 1912, although granted legislative approval, was suspended due to unionist opposition and the First World War. The conflict encouraged the growth of independence sentiments, culminating in the Easter Rising (1916), which was harshly repressed. Finally, the 1918 elections marked a turning point: with the overwhelming victory of Sinn Féin and the proclamation of the first Dáil Éireann, the decisive phase of the struggle for independence began. The period between 1919 and the end of the Irish Free State is then examined, a time of profound change and conflict that shaped the future of the nation. The War of Independence (1919-1921) began with the actions of the newly formed IRA against British forces, following the unilateral proclamation of the Irish Republic by Dáil Éireann. In 1920, the Government of Ireland Act attempted to resolve the issue by establishing separate parliaments for Northern and Southern Ireland, but this measure proved ineffective in containing the conflict. The war ended with the Anglo-Irish Treaty of 1921, which recognized the creation of the Irish Free State, an autonomous dominion within the Commonwealth, which however provided for the oath of allegiance to the Crown and the separation of Northern Ireland, fueling deep divisions among nationalists that led to the Civil War in 1922 between supporters of the Treaty and republican opponents. With the victory of the pro-Treaty faction, the Free State was consolidated under the government of William Thomas Cosgrave, while De Valera, after years of opposition, founded Fianna Fáil in 1926. With his rise to government, he began a process of constitutional revision that would progressively reduce ties with Great Britain, marking the end of the Irish Free State. Finally, the political evolution of Ireland from 1937 to the proclamation of the Republic in 1949 is examined, with particular attention to the constitutional transformations that sanctioned the definitive break with the United Kingdom. On 1 July 1937, a popular referendum approved the new Constitution of Ireland, promoted by Éamon de Valera, which came into force on 29 December of the same year. The new fundamental charter redefined the State, which officially took the name of Éire, eliminating any reference to the previous Irish Free State. Despite these changes, the country remained formally tied to the British Crown until the Republic of Ireland Act (1949) with which Ireland officially proclaimed itself a Republic and left the Commonwealth.
La tesi analizza il percorso storico e politico dell’Irlanda per arrivare all’indipendenza e alla costruzione di un’identità nazionale. Si analizza l’evoluzione della questione irlandese dal 1801 alla Rivolta di Pasqua, con attenzione agli eventi che hanno segnato il crescente conflitto con la Gran Bretagna. L’Atto di Unione del 1801 sancì l’integrazione dell’Irlanda nel Regno Unito, privandola di un proprio parlamento e rafforzando il controllo britannico. Nel XIX secolo, la Grande Carestia ebbe conseguenze devastanti, causando milioni di morti e alimentando il risentimento verso Londra. Qui, si sviluppò il fenianismo, movimento rivoluzionario favorevole alla lotta armata per l’indipendenza, mentre il movimento per l’Home Rule, cercò di ottenere l’autonomia irlandese attraverso vie parlamentari. Dopo il fallimento, il Secondo Home Rule fu approvato nel 1893 dalla Camera dei Comuni ma bloccato dai Lord, mentre il Terzo Home Rule del 1912, pur ottenendo il via libera legislativo, venne sospeso a causa dell’opposizione unionista e della Prima Guerra Mondiale. Il conflitto favorì la crescita di sentimenti indipendentisti, culminando nella Rivolta di Pasqua (1916), repressa con durezza. Infine, le elezioni del 1918 segnarono un punto di svolta: con la vittoria schiacciante dello Sinn Féin e la proclamazione del primo Dáil Éireann, si aprì la fase decisiva della lotta per l’indipendenza. Successivamente è analizzato il periodo compreso tra il 1919 e la fine dello Stato Libero d’Irlanda, un’epoca di profondi cambiamenti e conflitti che segnarono il futuro della nazione. La Guerra d’Indipendenza (1919-1921) ebbe inizio con le azioni della neonata IRA contro le forze britanniche, in seguito alla proclamazione unilaterale della Repubblica d’Irlanda da parte del Dáil Éireann. Nel 1920, il Government of Ireland Act tentò di risolvere la questione istituendo due parlamenti separati per l’Irlanda del Nord e del Sud, ma il provvedimento si rivelò inefficace nel contenere il conflitto. La guerra si concluse con il Trattato Anglo-Irlandese del 1921, che riconobbe la creazione dello Stato Libero d’Irlanda, un dominio autonomo all’interno del Commonwealth, il quale però prevedeva il giuramento di fedeltà alla Corona e la separazione dell’Irlanda del Nord, alimentando profonde divisioni tra i nazionalisti che portarono alla Guerra Civile nel 1922 tra i sostenitori del Trattato e gli oppositori repubblicani. Con la vittoria della fazione pro-Trattato, lo Stato Libero si consolidò sotto il governo di William Thomas Cosgrave, mentre De Valera, dopo anni di opposizione, fondò il Fianna Fáil nel 1926. Con la sua ascesa al governo, iniziò un processo di revisione costituzionale che avrebbe progressivamente ridimensionato i legami con la Gran Bretagna, segnando la fine dello Stato Libero d’Irlanda. Infine, si esamina l’evoluzione politica dell’Irlanda dal 1937 alla proclamazione della Repubblica nel 1949, con particolare attenzione alle trasformazioni costituzionali che sancirono la definitiva rottura con il Regno Unito. Il 1º luglio 1937, un referendum popolare approvò la nuova Costituzione dell’Irlanda, promossa da Éamon de Valera, che entrò in vigore il 29 dicembre dello stesso anno. La nuova carta fondamentale ridefinì lo Stato, che assunse ufficialmente il nome di Éire, eliminando ogni riferimento al precedente Stato Libero d’Irlanda. Nonostante questi cambiamenti, il paese rimase formalmente legato alla Corona britannica fino al Republic of Ireland Act (1949) con il quale l’Irlanda si proclamò ufficialmente una Repubblica e uscì dal Commonwealth.
L'indipendenza e la costruzione dell'identità nazionale irlandese
LOMBARDO, CAMILLA
2023/2024
Abstract
La tesi analizza il percorso storico e politico dell’Irlanda per arrivare all’indipendenza e alla costruzione di un’identità nazionale. Si analizza l’evoluzione della questione irlandese dal 1801 alla Rivolta di Pasqua, con attenzione agli eventi che hanno segnato il crescente conflitto con la Gran Bretagna. L’Atto di Unione del 1801 sancì l’integrazione dell’Irlanda nel Regno Unito, privandola di un proprio parlamento e rafforzando il controllo britannico. Nel XIX secolo, la Grande Carestia ebbe conseguenze devastanti, causando milioni di morti e alimentando il risentimento verso Londra. Qui, si sviluppò il fenianismo, movimento rivoluzionario favorevole alla lotta armata per l’indipendenza, mentre il movimento per l’Home Rule, cercò di ottenere l’autonomia irlandese attraverso vie parlamentari. Dopo il fallimento, il Secondo Home Rule fu approvato nel 1893 dalla Camera dei Comuni ma bloccato dai Lord, mentre il Terzo Home Rule del 1912, pur ottenendo il via libera legislativo, venne sospeso a causa dell’opposizione unionista e della Prima Guerra Mondiale. Il conflitto favorì la crescita di sentimenti indipendentisti, culminando nella Rivolta di Pasqua (1916), repressa con durezza. Infine, le elezioni del 1918 segnarono un punto di svolta: con la vittoria schiacciante dello Sinn Féin e la proclamazione del primo Dáil Éireann, si aprì la fase decisiva della lotta per l’indipendenza. Successivamente è analizzato il periodo compreso tra il 1919 e la fine dello Stato Libero d’Irlanda, un’epoca di profondi cambiamenti e conflitti che segnarono il futuro della nazione. La Guerra d’Indipendenza (1919-1921) ebbe inizio con le azioni della neonata IRA contro le forze britanniche, in seguito alla proclamazione unilaterale della Repubblica d’Irlanda da parte del Dáil Éireann. Nel 1920, il Government of Ireland Act tentò di risolvere la questione istituendo due parlamenti separati per l’Irlanda del Nord e del Sud, ma il provvedimento si rivelò inefficace nel contenere il conflitto. La guerra si concluse con il Trattato Anglo-Irlandese del 1921, che riconobbe la creazione dello Stato Libero d’Irlanda, un dominio autonomo all’interno del Commonwealth, il quale però prevedeva il giuramento di fedeltà alla Corona e la separazione dell’Irlanda del Nord, alimentando profonde divisioni tra i nazionalisti che portarono alla Guerra Civile nel 1922 tra i sostenitori del Trattato e gli oppositori repubblicani. Con la vittoria della fazione pro-Trattato, lo Stato Libero si consolidò sotto il governo di William Thomas Cosgrave, mentre De Valera, dopo anni di opposizione, fondò il Fianna Fáil nel 1926. Con la sua ascesa al governo, iniziò un processo di revisione costituzionale che avrebbe progressivamente ridimensionato i legami con la Gran Bretagna, segnando la fine dello Stato Libero d’Irlanda. Infine, si esamina l’evoluzione politica dell’Irlanda dal 1937 alla proclamazione della Repubblica nel 1949, con particolare attenzione alle trasformazioni costituzionali che sancirono la definitiva rottura con il Regno Unito. Il 1º luglio 1937, un referendum popolare approvò la nuova Costituzione dell’Irlanda, promossa da Éamon de Valera, che entrò in vigore il 29 dicembre dello stesso anno. La nuova carta fondamentale ridefinì lo Stato, che assunse ufficialmente il nome di Éire, eliminando ogni riferimento al precedente Stato Libero d’Irlanda. Nonostante questi cambiamenti, il paese rimase formalmente legato alla Corona britannica fino al Republic of Ireland Act (1949) con il quale l’Irlanda si proclamò ufficialmente una Repubblica e uscì dal Commonwealth.File | Dimensione | Formato | |
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