The purpose of this thesis is to analyze the supreme principles of the constitutional system and the "counterlimits," which are jurisprudential categories frequently discussed in legal doctrine. These represent a sort of final judicial safeguard for the protection of the Constitution, including principles that cannot be modified even through the constitutional amendment procedure. Among the counterlimits are those principles that cannot be derogated in favor of norms that would typically lead to the non-application of domestic law, even constitutional law, due to the unique protection provided by Articles 7, 10, and 11 of the Constitution for concordat law, customary international law, and European Union law. Supreme principles have long been understood as a jurisprudential chimera, one that the Constitutional Court never felt the need, necessity, or courage to activate. The first chapter addresses the history of supreme principles and the so-called limits to constitutional revision, with a mention of its "dimensional" limit, particularly examining the limit in Article 139 of the Constitution. It also provides an overview of specific constitutional reforms. Examples include the reform of Article 9 of the Constitution concerning environmental protection, which introduced new forms of protection related to the concepts of environment, biodiversity, and ecosystems; the reform of Article 33, paragraph 7 of the Constitution regarding sports, which added a reference to sports activities in the Constitution; the reform of Article 119 of the Constitution concerning the recognition of the peculiarities of islands and the acknowledgment of the disadvantages of insularity; and the constitutional law n. 1/2020, which led to a reduction in the number of parliamentarians. The second chapter addresses the so-called issue of counterlimits, exploring their subdivision into concordatory, international (examined with respect to two key external sources: international customs and international treaties), and, finally, community limits. For each of these, numerous rulings by the Constitutional Court are analyzed, with particular emphasis on the "Taricco saga." The third chapter examines the issue of war crimes and crimes against humanity committed by the Nazis in Italy during World War II, specifically the multiple compensation claims made by the victims and their families to the Federal Republic of Germany. It highlights how Germany invoked international custom regarding the immunity of foreign states from jurisdiction. Following this, the entire jurisprudential and legislative course of the issue is analyzed, first reviewing the Bonn Agreements of 1961 between Italy and Germany concerning compensation for Italian citizens affected by Nazi persecution measures, the Ferrini ruling by the Court of Cassation, and the decision of the International Court of Justice in the case "Germany v. Italy." It continues with Law n. 5/2013 and the ruling by the Constitutional Court n. 238/2014, which was deemed by legal doctrine as a "historic" decision, reopening the issue of victims' right to receive compensation from the German state. After Germany's appeal to the International Court of Justice, which was later withdrawn, Italy adopted Decree-Law n. 36/2022, converted into Law n. 79/2022, also known as the "remedies fund," which allowed victims and their families to receive compensation. This is the foundation of the Constitutional Court's ruling n. 159/2023, which affirmed the legitimacy of the fund.
Lo scopo di questa tesi è di analizzare i principi supremi dell’ordinamento costituzionale e i controlimiti, categorie di fattura giurisprudenziale, sulle quali la dottrina si è spesso soffermata. Questi rappresentano una sorta di ultimo baluardo giurisdizionale di tutela della Costituzione in cui rientrano quei principi che non sono modificabili nemmeno mediante la procedura di revisione costituzionale. Tra i controlimiti vengono inclusi quei principi che non possono essere derogati a favore delle norme che possono usualmente determinare la non applicazione del diritto interno, finanche costituzionale, in virtù della singolare copertura garantita dagli artt. 7, 10 e 11 Cost. al diritto concordatario, internazionale consuetudinario e dell’Unione Europea. I principi supremi sono stati a lungo intesi come una chimera giurisprudenziale, che la Consulta non avrebbe mai avuto il bisogno, la necessità o il coraggio di attivare. Nel primo capitolo vengono affrontati i temi riguardanti la storia dei principi supremi e i c.d. limiti alla revisione costituzionale con un accenno al suo limite “dimensionale”, in particolare approfondendo il limite all’art. 139 Cost., e facendo un excursus delle riforme costituzionali puntuali. Ne costituiscono un esempio la riforma dell’art. 9 Cost. sulla tutela dell’ambiente che ha introdotto nuove forme di protezione, in relazione ai concetti di ambiente, di biodiversità e di ecosistemi; la riforma dell’art. 33 comma 7 Cost. sullo sport inserendo in Costituzione un riferimento all’attività sportiva; la riforma dell’art. 119 Cost. concernente il riconoscimento della peculiarità delle isole e il riconoscimento degli svantaggi derivanti dall’insularità, fino ad arrivare alla l. cost. n. 1/2020 che ha portato alla una riduzione del numero dei parlamentari. All’interno del secondo capitolo, viene affrontato il c.d. tema dei controlimiti approfondendo la sua suddivisione in concordatari, internazionali (affrontati rispetto a due importanti fonti esterne come le conseutudini internazionali e i Trattati internazionali), e infine quelli comunitari. Per ognuno di questi vengono analizzate numerose sentenze della Corte costituzionale dando particolare risalto alla vicenda della “saga” Taricco. Il terzo capitolo esamina la questione dei crimini di guerra e contro l’umanità commessi dai nazisti in Italia durante la seconda guerra mondiale, e in particolare le molteplici domande di risarcimento presentate dalle stesse vittime e familiari alla Repubblica Federale di Germania, evidenziando però come la Germania abbia opposto la consuetudine internazionale sull’immunità degli Stati esteri dalla giurisdizione. A seguito di ciò viene così analizzato tutto l’excursus giurisprudenziale e legislativo di tale vicenda passando in rassegna dapprima gli Accordi di Bonn del 1961 tra l’Italia e la Germania sugli indennizzi ai cittadini italiani colpiti dalle misure di persecuzione nazionalsocialiste, la sentenza Ferrini della Corte di Cassazione e la pronuncia della Corte Internazionale di Giustizia “Germania c. Italia”, fino alla l. n. 5/2013 e la pronuncia della Corte costituzionale n. 238/2014, la quale è stata definita dalla dottrina come sentenza “storica”, riaprendo la questione del diritto delle vittime ad ottenere il risarcimento del danno dallo Stato tedesco. Dopo il ricorso tedesco alla CIG, poi ritirato, l’Italia ha adottato il d.l. n. 36/2022, convertito nella l. n. 79/2022, denominato anche “fondo ristori”, il quale ha dato la possibilità alle vittime e ai loro familiari di ottenere l’indennizzo. Su tale presupposto si basa anche la sentenza della Consulta n. 159/2023 la quale ha statuito la legittimità del fondo stesso.
I confini della revisione costituzionale tra limiti e controlimiti: il caso delle consuetudini internazionali
BESSO, NICOLÒ
2023/2024
Abstract
Lo scopo di questa tesi è di analizzare i principi supremi dell’ordinamento costituzionale e i controlimiti, categorie di fattura giurisprudenziale, sulle quali la dottrina si è spesso soffermata. Questi rappresentano una sorta di ultimo baluardo giurisdizionale di tutela della Costituzione in cui rientrano quei principi che non sono modificabili nemmeno mediante la procedura di revisione costituzionale. Tra i controlimiti vengono inclusi quei principi che non possono essere derogati a favore delle norme che possono usualmente determinare la non applicazione del diritto interno, finanche costituzionale, in virtù della singolare copertura garantita dagli artt. 7, 10 e 11 Cost. al diritto concordatario, internazionale consuetudinario e dell’Unione Europea. I principi supremi sono stati a lungo intesi come una chimera giurisprudenziale, che la Consulta non avrebbe mai avuto il bisogno, la necessità o il coraggio di attivare. Nel primo capitolo vengono affrontati i temi riguardanti la storia dei principi supremi e i c.d. limiti alla revisione costituzionale con un accenno al suo limite “dimensionale”, in particolare approfondendo il limite all’art. 139 Cost., e facendo un excursus delle riforme costituzionali puntuali. Ne costituiscono un esempio la riforma dell’art. 9 Cost. sulla tutela dell’ambiente che ha introdotto nuove forme di protezione, in relazione ai concetti di ambiente, di biodiversità e di ecosistemi; la riforma dell’art. 33 comma 7 Cost. sullo sport inserendo in Costituzione un riferimento all’attività sportiva; la riforma dell’art. 119 Cost. concernente il riconoscimento della peculiarità delle isole e il riconoscimento degli svantaggi derivanti dall’insularità, fino ad arrivare alla l. cost. n. 1/2020 che ha portato alla una riduzione del numero dei parlamentari. All’interno del secondo capitolo, viene affrontato il c.d. tema dei controlimiti approfondendo la sua suddivisione in concordatari, internazionali (affrontati rispetto a due importanti fonti esterne come le conseutudini internazionali e i Trattati internazionali), e infine quelli comunitari. Per ognuno di questi vengono analizzate numerose sentenze della Corte costituzionale dando particolare risalto alla vicenda della “saga” Taricco. Il terzo capitolo esamina la questione dei crimini di guerra e contro l’umanità commessi dai nazisti in Italia durante la seconda guerra mondiale, e in particolare le molteplici domande di risarcimento presentate dalle stesse vittime e familiari alla Repubblica Federale di Germania, evidenziando però come la Germania abbia opposto la consuetudine internazionale sull’immunità degli Stati esteri dalla giurisdizione. A seguito di ciò viene così analizzato tutto l’excursus giurisprudenziale e legislativo di tale vicenda passando in rassegna dapprima gli Accordi di Bonn del 1961 tra l’Italia e la Germania sugli indennizzi ai cittadini italiani colpiti dalle misure di persecuzione nazionalsocialiste, la sentenza Ferrini della Corte di Cassazione e la pronuncia della Corte Internazionale di Giustizia “Germania c. Italia”, fino alla l. n. 5/2013 e la pronuncia della Corte costituzionale n. 238/2014, la quale è stata definita dalla dottrina come sentenza “storica”, riaprendo la questione del diritto delle vittime ad ottenere il risarcimento del danno dallo Stato tedesco. Dopo il ricorso tedesco alla CIG, poi ritirato, l’Italia ha adottato il d.l. n. 36/2022, convertito nella l. n. 79/2022, denominato anche “fondo ristori”, il quale ha dato la possibilità alle vittime e ai loro familiari di ottenere l’indennizzo. Su tale presupposto si basa anche la sentenza della Consulta n. 159/2023 la quale ha statuito la legittimità del fondo stesso.File | Dimensione | Formato | |
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