Introduction The number of transplants in Italy, including kidney transplants, is steadily increasing. Although social reintegration and the maintenance of personal and economic independence—achievable through work reintegration—are essential for quality of life, there are currently no specific guidelines for post-transplant return to work. Additionally, obtaining organizational adjustments in workplaces and proposing solutions that balance productivity requirements with individual rights, such as health and employment, remains complex. Objectives This preliminary analysis aims to assess the general and renal health status in the post-transplant period, evaluate how these and other variables influence work ability and professional conditions, and enhance knowledge about work reintegration among transplant recipients. Methods Participants were recruited among patients in post-kidney transplant follow-up and selected based on age (18–68 years) and transplant period (2018–2024), excluding individuals who underwent transplantation less than six months prior. A total of 310 subjects were interviewed and administered the World Health Organization Disability Assessment Schedule 2.0 (WHODAS 2.0), the Work Ability Index (WAI), and a self-developed Occupational Medicine questionnaire. These were integrated with data extracted from medical records. Results The mean WAI and WAS scores were 37.3 and 7.4, respectively, indicating moderate-to-good work ability post-transplant. Work ability is associated with age, nationality, education, clinical factors (eGFR, hospitalizations, comorbidities, immunosuppressive therapy), occupational factors (current employment, pre-transplant employment status, job type, work fitness assessment), and WHODAS score. The mean WHODAS score of 9 aligns with that of the general population and predicts a good return to work. Disability is correlated with age, gender, nationality, education level, clinical health (hemoglobin levels, eGFR, number of hospitalizations and comorbidities), current job, pre-transplant employment status, and work ability. Post-transplant, 69% of patients are employed, and 70% return to work within one year. Post-transplant employment rate correlates with gender, nationality, education, current job, job type, pre-transplant employment status, occupational health surveillance, work fitness assessment, WAS score, and comorbidities. Renal health status (eGFR) is associated with age, gender, nationality, immunosuppressive therapy, hemoglobin levels, number of hospitalizations, rejection episodes, and number of complications. Conclusion Transplant patients do not show significant differences in employment rates compared to pre-transplant levels or the general population. However, they report reduced work ability, with lower WAI and self-reported scores compared to non-transplanted colleagues. This study highlights the importance of strengthening occupational rehabilitation programs and support measures for transplant recipients to maximize work reintegration while respecting their health and individual dignity.

Introduzione Il numero di trapianti in Italia, inclusi quelli renali, è in costante aumento. Sebbene la reintegrazione sociale e il mantenimento dell'indipendenza personale ed economica, ottenibili con il reinserimento lavorativo, siano essenziali per la qualità di vita, ad oggi mancano linee guida specifiche sul rientro post-trapianto. Inoltre, risulta complesso ottenere adattamenti organizzativi nei luoghi di lavoro e proporre soluzioni che bilancino esigenze produttive e diritti della persona, come salute e lavoro. Finalità Questa analisi preliminare mira a comprendere lo stato di salute generale e renale nel periodo post-trapianto, valutare come questi fattori e altre variabili influenzino la capacità lavorativa e la condizione professionale, e accrescere la conoscenza sul reinserimento lavorativo del paziente trapiantato. Metodi I partecipanti, reclutati tra i pazienti in follow-up post-trapianto renale, sono stati selezionati in base all'età (18-68 anni) e al periodo di trapianto (2018-2024), escludendo i soggetti sottoposti a trapianto da meno di 6 mesi. Sono stati intervistati 310 soggetti, a cui sono stati somministrati i questionari World Health Organization Disability Assessment Schedule 2.0 (WHODAS 2.0), Work Ability Index (WAI) e un questionario self-made sulla Medicina del Lavoro, integrati con dati estratti dalle cartelle cliniche. Risultati Il punteggio medio di WAI e di WAS è rispettivamente di 37,3 e 7,4, indicando una moderata-buona capacità lavorativa post trapianto.La Work Ability è legata età,nazionalità,istruzione,fattori clinici (e-GFR,ricoveri,comorbidità,terapia immunosoppressiva), fattori lavorativi (lavoro attuale,stato lavorativo pre-trapianto,tipologia di impiego, idoneità lavorativa) e punteggio WHODAS.Il punteggio medio WHODAS di 9 è in linea con la popolazione generale e predice un buon ritorno al lavoro. La disabilità è correlata a età, genere, nazionalità, grado di istruzione, salute clinica (valori di emoglobina,e-GFR,numero di ricoveri e comorbilità), lavoro attuale, stato lavorativo pre-trapianto e Work Ability. Il 69% dei pazienti risulta occupato post-trapianto ed il 70% torna al lavoro entro un anno. Il tasso di occupazione post-trapianto correla con genere,nazionalità,istruzione,lavoro attuale,tipologia di impiego,stato lavorativo pre-trapianto, sorveglianza sanitaria e idoneità lavorativa, punteggio WAS e comorbilità .Lo stato di salute renale (e-GFR) è risultato associato a età, genere, nazionalità, terapia immunosoppressiva, valori di emoglobina, numero di ricoveri, episodi di rigetto e numero di complicanze. Conclusione I pazienti trapiantati non mostrano differenze significative nel tasso di occupazione rispetto al pre-trapianto o alla popolazione generale. Tuttavia, questi soggetti, riportano una capacità lavorativa ridotta, con punteggi WAI e autoriferiti inferiori rispetto ai colleghi non trapiantati. Lo studio evidenzia l’importanza di potenziare i programmi di riabilitazione lavorativa e le misure di supporto per i soggetti trapiantati, al fine di massimizzare il reinserimento lavorativo nel rispetto della salute e della dignità individuale.

Il reinserimento lavorativo dopo il trapianto di rene: analisi integrata della qualità della vita e della capacità lavorativa.

CIARNELLI, FEDERICA
2024/2025

Abstract

Introduzione Il numero di trapianti in Italia, inclusi quelli renali, è in costante aumento. Sebbene la reintegrazione sociale e il mantenimento dell'indipendenza personale ed economica, ottenibili con il reinserimento lavorativo, siano essenziali per la qualità di vita, ad oggi mancano linee guida specifiche sul rientro post-trapianto. Inoltre, risulta complesso ottenere adattamenti organizzativi nei luoghi di lavoro e proporre soluzioni che bilancino esigenze produttive e diritti della persona, come salute e lavoro. Finalità Questa analisi preliminare mira a comprendere lo stato di salute generale e renale nel periodo post-trapianto, valutare come questi fattori e altre variabili influenzino la capacità lavorativa e la condizione professionale, e accrescere la conoscenza sul reinserimento lavorativo del paziente trapiantato. Metodi I partecipanti, reclutati tra i pazienti in follow-up post-trapianto renale, sono stati selezionati in base all'età (18-68 anni) e al periodo di trapianto (2018-2024), escludendo i soggetti sottoposti a trapianto da meno di 6 mesi. Sono stati intervistati 310 soggetti, a cui sono stati somministrati i questionari World Health Organization Disability Assessment Schedule 2.0 (WHODAS 2.0), Work Ability Index (WAI) e un questionario self-made sulla Medicina del Lavoro, integrati con dati estratti dalle cartelle cliniche. Risultati Il punteggio medio di WAI e di WAS è rispettivamente di 37,3 e 7,4, indicando una moderata-buona capacità lavorativa post trapianto.La Work Ability è legata età,nazionalità,istruzione,fattori clinici (e-GFR,ricoveri,comorbidità,terapia immunosoppressiva), fattori lavorativi (lavoro attuale,stato lavorativo pre-trapianto,tipologia di impiego, idoneità lavorativa) e punteggio WHODAS.Il punteggio medio WHODAS di 9 è in linea con la popolazione generale e predice un buon ritorno al lavoro. La disabilità è correlata a età, genere, nazionalità, grado di istruzione, salute clinica (valori di emoglobina,e-GFR,numero di ricoveri e comorbilità), lavoro attuale, stato lavorativo pre-trapianto e Work Ability. Il 69% dei pazienti risulta occupato post-trapianto ed il 70% torna al lavoro entro un anno. Il tasso di occupazione post-trapianto correla con genere,nazionalità,istruzione,lavoro attuale,tipologia di impiego,stato lavorativo pre-trapianto, sorveglianza sanitaria e idoneità lavorativa, punteggio WAS e comorbilità .Lo stato di salute renale (e-GFR) è risultato associato a età, genere, nazionalità, terapia immunosoppressiva, valori di emoglobina, numero di ricoveri, episodi di rigetto e numero di complicanze. Conclusione I pazienti trapiantati non mostrano differenze significative nel tasso di occupazione rispetto al pre-trapianto o alla popolazione generale. Tuttavia, questi soggetti, riportano una capacità lavorativa ridotta, con punteggi WAI e autoriferiti inferiori rispetto ai colleghi non trapiantati. Lo studio evidenzia l’importanza di potenziare i programmi di riabilitazione lavorativa e le misure di supporto per i soggetti trapiantati, al fine di massimizzare il reinserimento lavorativo nel rispetto della salute e della dignità individuale.
Work reintegration after kidney transplantation: an integrated analysis of quality of life and work capacity.
Introduction The number of transplants in Italy, including kidney transplants, is steadily increasing. Although social reintegration and the maintenance of personal and economic independence—achievable through work reintegration—are essential for quality of life, there are currently no specific guidelines for post-transplant return to work. Additionally, obtaining organizational adjustments in workplaces and proposing solutions that balance productivity requirements with individual rights, such as health and employment, remains complex. Objectives This preliminary analysis aims to assess the general and renal health status in the post-transplant period, evaluate how these and other variables influence work ability and professional conditions, and enhance knowledge about work reintegration among transplant recipients. Methods Participants were recruited among patients in post-kidney transplant follow-up and selected based on age (18–68 years) and transplant period (2018–2024), excluding individuals who underwent transplantation less than six months prior. A total of 310 subjects were interviewed and administered the World Health Organization Disability Assessment Schedule 2.0 (WHODAS 2.0), the Work Ability Index (WAI), and a self-developed Occupational Medicine questionnaire. These were integrated with data extracted from medical records. Results The mean WAI and WAS scores were 37.3 and 7.4, respectively, indicating moderate-to-good work ability post-transplant. Work ability is associated with age, nationality, education, clinical factors (eGFR, hospitalizations, comorbidities, immunosuppressive therapy), occupational factors (current employment, pre-transplant employment status, job type, work fitness assessment), and WHODAS score. The mean WHODAS score of 9 aligns with that of the general population and predicts a good return to work. Disability is correlated with age, gender, nationality, education level, clinical health (hemoglobin levels, eGFR, number of hospitalizations and comorbidities), current job, pre-transplant employment status, and work ability. Post-transplant, 69% of patients are employed, and 70% return to work within one year. Post-transplant employment rate correlates with gender, nationality, education, current job, job type, pre-transplant employment status, occupational health surveillance, work fitness assessment, WAS score, and comorbidities. Renal health status (eGFR) is associated with age, gender, nationality, immunosuppressive therapy, hemoglobin levels, number of hospitalizations, rejection episodes, and number of complications. Conclusion Transplant patients do not show significant differences in employment rates compared to pre-transplant levels or the general population. However, they report reduced work ability, with lower WAI and self-reported scores compared to non-transplanted colleagues. This study highlights the importance of strengthening occupational rehabilitation programs and support measures for transplant recipients to maximize work reintegration while respecting their health and individual dignity.
MORINO, MARIO
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