Background A significant proportion of patients with acute heart failure, despite initially stabilizing, experience clinical deterioration characterized by signs and symptoms of congestion and/or hypoperfusion, known as worsening heart failure (WHF). Currently, there is no universally accepted definition of WHF, nor a reliable method to predict it. The underlying mechanisms remain poorly characterized, and it is still unclear whether intensive monitoring could improve its prevention and early treatment. Study Objective This study aims to analyze the prevalence, predictive factors, and prognostic impact of WHF in a cohort of patients hospitalized for acute heart failure, integrating a multiparametric instrumental assessment. Furthermore, it seeks to contribute to the development of an objective and standardized definition of WHF, based on clinical criteria of hypoperfusion and congestion, to enhance its early recognition and therapeutic management. Study Methods This retrospective, observational, and multicenter study was conducted at the Cardiac Intensive Care Units of AOU Città della Salute e della Scienza di Torino and IRCCS San Raffaele Hospital in Milan between January 2020 and March 2024. WHF was defined as a clinical deterioration characterized by the onset or worsening of symptoms or clinical signs of congestion and/or hypoperfusion, requiring an intensification of therapy through the use of diuretics, intravenous vasoactive drugs, or mechanical circulatory support. The primary outcome of the study was a composite of in-hospital mortality, implantation of a left ventricular assist device (LVAD), or heart transplantation. Results A total of 341 consecutive patients with acute heart failure were enrolled in the study (30.5% women, median age 69, interquartile range [IQR] 60.5–78.4 years). Among them, 106 patients, accounting for 31.1% of the cohort, developed WHF during hospitalization after a median time of 48 hours from initial stabilization. Several factors were identified as independent predictors of WHF, including the stage of chronic heart failure according to the ACC/AHA classification prior to admission (p=0.005), the presence of chronic anemia (p=0.023), the severity of acute heart failure at admission as classified by the SCAI staging system (p=0.009), mean arterial pressure at admission (p=0.031), the presence of oliguria (p=0.027), and the intensity of vasoactive support (p=0.046) administered within the first six hours of hospitalization. Patients who developed WHF had a significantly higher incidence of the primary outcome compared to those who did not (69.6% vs. 16.9%, p<0.001). WHF was identified as an independent predictor of outcomes (OR 9.9; 95% CI: 5.2–19.01; p<0.001), along with a history of chronic obstructive pulmonary disease (p<0.001), mean arterial pressure at admission (p=0.023), hyponatremia (p<0.001), and oliguria (p=0.014). Conclusions This study proposes a definition of WHF based on objective clinical criteria of hypoperfusion and congestion, which are easily applied at the patient’s bedside. WHF is a frequent event, occurring in approximately one-third of patients hospitalized for acute heart failure, and is strongly associated with an unfavorable clinical outcome. Whether early recognition and timely management of WHF could alter the natural course of the disease remains an important clinical hypothesis that warrants further investigation.
Background Un'ampia percentuale di pazienti con scompenso cardiaco acuto, pur inizialmente apparentemente stabilizzati, sviluppa un peggioramento clinico caratterizzato da segni e sintomi di congestione e/o ipoperfusione, noto come worsening heart failure (WHF). Attualmente, non vi è una definizione universalmente condivisa di WHF né un metodo affidabile per prevederlo. I meccanismi di WHF restano poco caratterizzati, così come resta da determinare se un monitoraggio intensivo possa migliorarne la prevenzione e il trattamento precoce. Scopo dello studio Inoltre, lo studio si propone di contribuire allo sviluppo di una definizione oggettiva e standardizzata di WHF, basata su criteri clinici di ipoperfusione e congestione, al fine di migliorarne il riconoscimento precoce e la gestione terapeutica. Analizzare la prevalenza, i fattori predittivi e l’impatto prognostico del WHF, in un gruppo di pazienti ricoverati per scompenso cardiaco acuto, integrando una valutazione strumentale multiparametrica. Metodi di studio Questo è uno studio retrospettivo, osservazionale e multicentrico, condotto presso le Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC) dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano tra gennaio 2020 e marzo 2024. Il WHF è stato definito come un peggioramento clinico caratterizzato dalla comparsa o dall’aggravamento di sintomi o segni clinici di congestione e/o di ipoperfusione, che hanno richiesto un’intensificazione terapeutica mediante l’uso di diuretici, farmaci vasoattivi endovena o supporti meccanici al circolo. L’outcome primario dello studio era un composito di mortalità, impianto di dispositivo di assistenza meccanica del ventricolo sinistro o trapianto cardiaco durante il decorso intraospedaliero. Risultati Sono stati arruolati 341 pazienti consecutivi con scompenso cardiaco acuto (30,5% donne, età mediana 69, range interquartile [IQR] 60,5-78,4 anni). Di questi 106 (31,1%) hanno sviluppato WHF durante il ricovero dopo un tempo mediano di 48 (IQR 24-109) ore dall’iniziale stabilizzazione. Lo stadio dello scompenso cronico secondo la classificazione ACC/AHA (p = 0,005), l'anemia cronica (p = 0,023), la severità dello scompenso acuto all’ingresso secondo la classificazione SCAI (p = 0,009) e la pressione arteriosa media (p = 0,031) all’ingresso, l'oliguria (p = 0,027) e l’intensità del supporto vasoattivo (p = 0,046) nelle prime sei ore dal ricovero, sono stati identificati come predittori indipendenti di WHF clinico. I pazienti con WHF clinico sono andati più frequentemente incontro all’outcome primario (69,6% vs. 16,9%, p < 0,001) ed il WHF è stato identificato come predittore indipendente (OR 9,9; IC 95%: 5,2-19,01; p < 0,001), insieme ad una storia di broncopneumopatia cronico ostruttiva (p < 0,001), alla pressione arteriosa media d’ingresso (p = 0,023), all’iponatriemia (p < 0,001) ed all’oliguria (p = 0,014). Conclusioni Questo studio propone una definizione di WHF basata su criteri oggettivi di ipoperfusione e congestione clinica facilmente implementabile al letto del paziente. Il WHF è un evento frequente, che si verifica in circa un terzo dei pazienti ricoverati per scompenso cardiaco acuto, e che risulta correlato ad un esito clinico sfavorevole. Se il riconoscimento precoce e la gestione tempestiva del WHF possano modificare la storia naturale della malattia resta un’importante ipotesi clinica da studiare.
DESTABILIZZAZIONE CLINICA NEI PAZIENTI RICOVERATI PER SCOMPENSO CARDIACO ACUTO: PREVALENZA, FATTORI PREDITTIVI ED IMPATTO PROGNOSTICO
PANTIRU, ALEXANDRU ANDREI
2024/2025
Abstract
Background Un'ampia percentuale di pazienti con scompenso cardiaco acuto, pur inizialmente apparentemente stabilizzati, sviluppa un peggioramento clinico caratterizzato da segni e sintomi di congestione e/o ipoperfusione, noto come worsening heart failure (WHF). Attualmente, non vi è una definizione universalmente condivisa di WHF né un metodo affidabile per prevederlo. I meccanismi di WHF restano poco caratterizzati, così come resta da determinare se un monitoraggio intensivo possa migliorarne la prevenzione e il trattamento precoce. Scopo dello studio Inoltre, lo studio si propone di contribuire allo sviluppo di una definizione oggettiva e standardizzata di WHF, basata su criteri clinici di ipoperfusione e congestione, al fine di migliorarne il riconoscimento precoce e la gestione terapeutica. Analizzare la prevalenza, i fattori predittivi e l’impatto prognostico del WHF, in un gruppo di pazienti ricoverati per scompenso cardiaco acuto, integrando una valutazione strumentale multiparametrica. Metodi di studio Questo è uno studio retrospettivo, osservazionale e multicentrico, condotto presso le Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC) dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano tra gennaio 2020 e marzo 2024. Il WHF è stato definito come un peggioramento clinico caratterizzato dalla comparsa o dall’aggravamento di sintomi o segni clinici di congestione e/o di ipoperfusione, che hanno richiesto un’intensificazione terapeutica mediante l’uso di diuretici, farmaci vasoattivi endovena o supporti meccanici al circolo. L’outcome primario dello studio era un composito di mortalità, impianto di dispositivo di assistenza meccanica del ventricolo sinistro o trapianto cardiaco durante il decorso intraospedaliero. Risultati Sono stati arruolati 341 pazienti consecutivi con scompenso cardiaco acuto (30,5% donne, età mediana 69, range interquartile [IQR] 60,5-78,4 anni). Di questi 106 (31,1%) hanno sviluppato WHF durante il ricovero dopo un tempo mediano di 48 (IQR 24-109) ore dall’iniziale stabilizzazione. Lo stadio dello scompenso cronico secondo la classificazione ACC/AHA (p = 0,005), l'anemia cronica (p = 0,023), la severità dello scompenso acuto all’ingresso secondo la classificazione SCAI (p = 0,009) e la pressione arteriosa media (p = 0,031) all’ingresso, l'oliguria (p = 0,027) e l’intensità del supporto vasoattivo (p = 0,046) nelle prime sei ore dal ricovero, sono stati identificati come predittori indipendenti di WHF clinico. I pazienti con WHF clinico sono andati più frequentemente incontro all’outcome primario (69,6% vs. 16,9%, p < 0,001) ed il WHF è stato identificato come predittore indipendente (OR 9,9; IC 95%: 5,2-19,01; p < 0,001), insieme ad una storia di broncopneumopatia cronico ostruttiva (p < 0,001), alla pressione arteriosa media d’ingresso (p = 0,023), all’iponatriemia (p < 0,001) ed all’oliguria (p = 0,014). Conclusioni Questo studio propone una definizione di WHF basata su criteri oggettivi di ipoperfusione e congestione clinica facilmente implementabile al letto del paziente. Il WHF è un evento frequente, che si verifica in circa un terzo dei pazienti ricoverati per scompenso cardiaco acuto, e che risulta correlato ad un esito clinico sfavorevole. Se il riconoscimento precoce e la gestione tempestiva del WHF possano modificare la storia naturale della malattia resta un’importante ipotesi clinica da studiare.File | Dimensione | Formato | |
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