Background. Metabolic Dysfunction-Associated Steatotic Liver Disease (MASLD) is the most common liver disease in western countries, with an estimated global prevalence of 30%. Individuals with MASLD have higher all-cause mortality compared to the general population. While liver-related events predominate in advanced fibrosis stages (F3-F4), cardiovascular events represent the leading cause of mortality in patients with mild-to-moderate fibrosis (F1-F2). Objective. This study aims to identify potential cardiovascular risk predictors in a heterogeneous population with MASLD and no prior cardiovascular events, to optimize risk stratification and contribute to the development of targeted prevention strategies. Methods. This retrospective-prospective study included 237 patients with an ultrasound-confirmed diagnosis of MASLD and no previous cardiovascular events, recruited between May 2019 and September 2024 at the ‘A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino’. Clinical, anthropometric, and biochemical data were collected during an outpatient visit. Liver fibrosis was assessed using transient elastography (TE) with Fibroscan, considering a stiffness value above 8 kPa as indicative of advanced fibrosis. Cardiovascular risk was estimated using the 2013 ASCVD Risk Calculator from the American Heart Association (AHA). Statistical analysis was performed using MedCalc Software (v.20.1). Results. In the study population, 50.2% had a low cardiovascular risk (<5%), 13.9% borderline (5-7.5%), 29.5% intermediate (7.5-20%), and 6.3% high (>20%). Multivariate logistic regression analysis identified the following independent predictors of intermediate-to-high cardiovascular risk (ASCVD ≥ 7.5%): advanced liver fibrosis (LSM ≥ 8 kPa) (OR 5.2; 95% CI 1.3-22.2; p = 0.023), type 2 diabetes mellitus (OR 4.5; 95% CI 1.7-11.8; p = 0.002), and age (OR 1.4; 95% CI 1.3-1.5; p < 0.001). Although hypertension and dyslipidemia were significantly associated in univariate analysis, they lost significance in multivariate regression. Conversely, female sex emerged as an independent protective factor (OR 0.1, 95% CI 0.1-0.3, p < 0.001). Conclusions. In individuals with MASLD and no previous cardiovascular events, advanced liver fibrosis emerges as a predictor of intermediate/high cardiovascular risk, underscoring its importance in cardiovascular risk stratification. Given the impact of MASLD and its cardiometabolic complications, accurate cardiovascular risk stratification is crucial for developing targeted management strategies and effective preventive interventions.
Premessa. La Metabolic Disfunction-associated Steatotic Liver Disease (MASLD) costituisce la più comune malattia epatica nei paesi occidentali, con una prevalenza stimata nella popolazione globale del 30%. Negli individui con MASLD la mortalità per ogni causa è aumentata rispetto alla popolazione generale. Mentre negli stadi avanzati di fibrosi (F3-F4) predominano gli eventi epato-relati, nei pazienti con fibrosi lieve-moderata (F1-F2) gli eventi cardiovascolari costituiscono la principale causa di mortalità. Obiettivo. Il presente studio si propone di identificare eventuali predittori di rischio cardiovascolare in una popolazione eterogenea con MASLD e senza eventi cardiovascolari pregressi, con il fine di ottimizzare la stratificazione del rischio e contribuire allo sviluppo di strategie di prevenzione mirate. Materiali e metodi. Lo studio retrospettivo-prospettico ha coinvolto 237 pazienti con diagnosi ecografica di MASLD e senza eventi cardiovascolari pregressi, reclutati tra maggio 2019 e settembre 2024 presso l'A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino. I dati clinico-anamnestici, antropometrici e biochimici sono stati raccolti durante una visita ambulatoriale. La fibrosi epatica è stata valutata mediante la transient elastography (TE) eseguita con il Fibroscan. Un valore di stiffness superiore a 8 kPa è stato considerato indicativo di fibrosi epatica avanzata. Il rischio cardiovascolare è stato stimato utilizzando il 2013 ASCVD Risk Calculator dell'American Heart Association (AHA). L’analisi statistica è stata effettuata con il Software Med.Calc (v.20.1). Risultati. Il 50,2% della popolazione presentava un rischio cardiovascolare basso (<5%), il 13,9% borderline (5-7,5%), il 29,5% intermedio (7,5-20%) e il 6,3% alto (>20%). L’analisi di regressione logistica multivariata ha identificato come fattori significativamente associati al rischio cardiovascolare intermedio-alto (ASCVD 7,5%) indipendentemente dalle altre variabili: la fibrosi epatica avanzata (LSM ≥ 8 kPa) (OR 5,2; 95% CI 1,3-22,2; p = 0,023), il diabete mellito di tipo 2 (OR 4,5; 95% CI 1,7-11,8; p = 0,002) e l’età (OR 1,4; 95% CI 1,3-1,5; p < 0,001). L'ipertensione arteriosa e la dislipidemia, pur significativamente associate nell'analisi univariata, hanno perso significatività nella regressione multivariata. Il sesso femminile è invece emerso come fattore protettivo indipendente (OR 0.1, IC 95% 0.1-0.3, p <0.001). Conclusioni. In soggetti con MASLD senza eventi cardiovascolari pregressi, la fibrosi epatica avanzata emerge come predittore di rischio cardiovascolare intermedio/alto suggerendo la sua importanza nella stratificazione del rischio cardiovascolare. Considerato l’impatto della MASLD e delle sue complicanze cardiometaboliche, una stratificazione accurata del rischio cardiovascolare risulta cruciale per sviluppare strategie di gestione mirate e interventi preventivi efficaci.
Fattori predittivi di rischio cardiovascolare in pazienti con diversi fenotipi di Metabolic Dysfunction-associated Steatotic Liver Disease
MORELLO, LUCA
2024/2025
Abstract
Premessa. La Metabolic Disfunction-associated Steatotic Liver Disease (MASLD) costituisce la più comune malattia epatica nei paesi occidentali, con una prevalenza stimata nella popolazione globale del 30%. Negli individui con MASLD la mortalità per ogni causa è aumentata rispetto alla popolazione generale. Mentre negli stadi avanzati di fibrosi (F3-F4) predominano gli eventi epato-relati, nei pazienti con fibrosi lieve-moderata (F1-F2) gli eventi cardiovascolari costituiscono la principale causa di mortalità. Obiettivo. Il presente studio si propone di identificare eventuali predittori di rischio cardiovascolare in una popolazione eterogenea con MASLD e senza eventi cardiovascolari pregressi, con il fine di ottimizzare la stratificazione del rischio e contribuire allo sviluppo di strategie di prevenzione mirate. Materiali e metodi. Lo studio retrospettivo-prospettico ha coinvolto 237 pazienti con diagnosi ecografica di MASLD e senza eventi cardiovascolari pregressi, reclutati tra maggio 2019 e settembre 2024 presso l'A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino. I dati clinico-anamnestici, antropometrici e biochimici sono stati raccolti durante una visita ambulatoriale. La fibrosi epatica è stata valutata mediante la transient elastography (TE) eseguita con il Fibroscan. Un valore di stiffness superiore a 8 kPa è stato considerato indicativo di fibrosi epatica avanzata. Il rischio cardiovascolare è stato stimato utilizzando il 2013 ASCVD Risk Calculator dell'American Heart Association (AHA). L’analisi statistica è stata effettuata con il Software Med.Calc (v.20.1). Risultati. Il 50,2% della popolazione presentava un rischio cardiovascolare basso (<5%), il 13,9% borderline (5-7,5%), il 29,5% intermedio (7,5-20%) e il 6,3% alto (>20%). L’analisi di regressione logistica multivariata ha identificato come fattori significativamente associati al rischio cardiovascolare intermedio-alto (ASCVD 7,5%) indipendentemente dalle altre variabili: la fibrosi epatica avanzata (LSM ≥ 8 kPa) (OR 5,2; 95% CI 1,3-22,2; p = 0,023), il diabete mellito di tipo 2 (OR 4,5; 95% CI 1,7-11,8; p = 0,002) e l’età (OR 1,4; 95% CI 1,3-1,5; p < 0,001). L'ipertensione arteriosa e la dislipidemia, pur significativamente associate nell'analisi univariata, hanno perso significatività nella regressione multivariata. Il sesso femminile è invece emerso come fattore protettivo indipendente (OR 0.1, IC 95% 0.1-0.3, p <0.001). Conclusioni. In soggetti con MASLD senza eventi cardiovascolari pregressi, la fibrosi epatica avanzata emerge come predittore di rischio cardiovascolare intermedio/alto suggerendo la sua importanza nella stratificazione del rischio cardiovascolare. Considerato l’impatto della MASLD e delle sue complicanze cardiometaboliche, una stratificazione accurata del rischio cardiovascolare risulta cruciale per sviluppare strategie di gestione mirate e interventi preventivi efficaci.File | Dimensione | Formato | |
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