Background: Malignant tumors of the head and neck region in Italy account for 3% of all cancers, with around 93% being squamous cell carcinomas. Surgery is the main treatment for these tumors but can lead to several complications. Many patients are diagnosed when they already have severe symptoms that make proper nutrition difficult. As a result, 50% of patients suffer from malnutrition, which can worsen treatment outcomes. Objectives: This study investigates how nutritional status, assessed through clinical questionnaires and biochemical tests, can affect surgical outcomes. The main goal is to identify risk factors early so they can be corrected, improving the patient’s prognosis. Materials and Methods: A total of 77 patients with malignant tumors in the head and neck region who underwent curative surgery were included. Before surgery, they completed nutritional questionnaires (MUST and PG-SGA), and their levels of various micro- and macronutrients were measured to assess malnutrition risk. Patients at moderate to high risk received nutritional support. After surgery, they were monitored for complications such as fistulas, bleeding, wound dehiscence, and infections. A statistical analysis was performed to identify significant correlations. Results: The study found a link between higher ferritin levels and infections, increased phosphate levels and fistulas, and lower levels of zinc with higher vitamin E levels, which increased the risk of bleeding. Patients who received nutritional support showed fewer complications, although the results were not statistically significant. Discussion: Patients should undergo a thorough nutritional assessment before surgery using questionnaires and biochemical tests. This should become standard clinical practice to detect malnutrition risks early and provide appropriate nutritional interventions. This approach supports preventive and personalized medicine, ultimately improving patient outcomes.
Premessa: I tumori maligni del distretto cervico-cefalico in Italia rappresentano il 3% delle neoplasie e sono per circa il 93% carcinomi squamocellulari. La chirurgia ha un ruolo centrale nel trattamento di queste neoplasie ma è gravata da diverse complicanze. I pazienti arrivano alla diagnosi con sintomi invalidanti che rendono difficile una corretta alimentazione. Pertanto, il 50% di questi ha uno stato di malnutrizione che complica ulteriormente l’esito del trattamento. Obiettivi: Questo studio osserva come lo status nutrizionale, valutato clinicamente mediante questionari e con parametri biochimici, può impattare sugli esiti chirurgici. Lo scopo ultimo è identificare dei fattori predittori del rischio in modo da correggerli precocemente e preventivamente per migliorare la prognosi del paziente. Materiali e metodi: Sono stati arruolati 77 pazienti affetti da neoplasia maligna del distretto testa-collo sottoposti ad un intervento curativo. Nel pre-operatorio sono stati loro somministrati dei questionari nutrizionali (MUST e PG-SGA) e sono stati valutati i valori di vari micro-macro nutrienti per stratificare il rischio di malnutrizione. Nei pazienti a rischio intermedio-alto è stata apportata una correzione nutrizionale. I pazienti sono stati monitorati nel post-operatorio per valutare l’insorgenza delle complicanze chirurgiche quali fistole, sanguinamenti, deiscenza e infezioni. Infine, è stata fatta un’analisi statistica per valutare le correlazioni tra le variabili. Risultati: È emersa una correlazione statisticamente significativa tra l’aumento della ferritina e lo sviluppo di infezioni, l’aumento del fosfato e lo sviluppo di fistola, la riduzione dello zinco e l’aumento della vitamina E aumentano il rischio di sanguinamento. Nei pazienti in cui è stata eseguita una correzione nutrizionale si è osservato un beneficio nello sviluppo di complicanze anche se non statisticamente significativo. Discussione: I pazienti, prima di essere sottoposti ad un intervento chirurgico, dovrebbero essere valutati in modo accurato dal punto di vista nutrizionale. Questo può essere fatto con un questionario e con la misurazione di parametri laboratoristici biochimico-nutrizionali. È una procedura che dovrebbe rientrare nella pratica clinica in modo da rintracciare precocemente i pazienti a rischio di malnutrizione e apportare delle dovute correzioni nutrizionali prima che questi siano sottoposti alle procedure chirurgiche. Questo approccio si inserisce in un’ottica di medicina preventiva e personalizzata il cui scopo ultimo è migliorare la prognosi del paziente.
Status nutrizionale in oncologia cervico-cefalica: valutazione clinica e biochimica e impatto sulle complicanze post-operatorie.
GUERCIO, GAIA OLGA
2024/2025
Abstract
Premessa: I tumori maligni del distretto cervico-cefalico in Italia rappresentano il 3% delle neoplasie e sono per circa il 93% carcinomi squamocellulari. La chirurgia ha un ruolo centrale nel trattamento di queste neoplasie ma è gravata da diverse complicanze. I pazienti arrivano alla diagnosi con sintomi invalidanti che rendono difficile una corretta alimentazione. Pertanto, il 50% di questi ha uno stato di malnutrizione che complica ulteriormente l’esito del trattamento. Obiettivi: Questo studio osserva come lo status nutrizionale, valutato clinicamente mediante questionari e con parametri biochimici, può impattare sugli esiti chirurgici. Lo scopo ultimo è identificare dei fattori predittori del rischio in modo da correggerli precocemente e preventivamente per migliorare la prognosi del paziente. Materiali e metodi: Sono stati arruolati 77 pazienti affetti da neoplasia maligna del distretto testa-collo sottoposti ad un intervento curativo. Nel pre-operatorio sono stati loro somministrati dei questionari nutrizionali (MUST e PG-SGA) e sono stati valutati i valori di vari micro-macro nutrienti per stratificare il rischio di malnutrizione. Nei pazienti a rischio intermedio-alto è stata apportata una correzione nutrizionale. I pazienti sono stati monitorati nel post-operatorio per valutare l’insorgenza delle complicanze chirurgiche quali fistole, sanguinamenti, deiscenza e infezioni. Infine, è stata fatta un’analisi statistica per valutare le correlazioni tra le variabili. Risultati: È emersa una correlazione statisticamente significativa tra l’aumento della ferritina e lo sviluppo di infezioni, l’aumento del fosfato e lo sviluppo di fistola, la riduzione dello zinco e l’aumento della vitamina E aumentano il rischio di sanguinamento. Nei pazienti in cui è stata eseguita una correzione nutrizionale si è osservato un beneficio nello sviluppo di complicanze anche se non statisticamente significativo. Discussione: I pazienti, prima di essere sottoposti ad un intervento chirurgico, dovrebbero essere valutati in modo accurato dal punto di vista nutrizionale. Questo può essere fatto con un questionario e con la misurazione di parametri laboratoristici biochimico-nutrizionali. È una procedura che dovrebbe rientrare nella pratica clinica in modo da rintracciare precocemente i pazienti a rischio di malnutrizione e apportare delle dovute correzioni nutrizionali prima che questi siano sottoposti alle procedure chirurgiche. Questo approccio si inserisce in un’ottica di medicina preventiva e personalizzata il cui scopo ultimo è migliorare la prognosi del paziente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/165025