This study investigates the predatory behavior of a wolf pack (Canis lupus) in the Dolomiti Bellunesi National Park, within the province of Belluno. The project started in 2020 and it is a result of a collaboration between the Veneto Region, the National Park, and the Università degli Studi of Sassari. We analysed the wolves’ behavior by using GPS radio collars to monitor wolf movements and reach predation sites. Predatory behavior was analyzed under multiple aspects. Observations confirmed that hunting activity is primarily nocturnal and crepuscular, consistent with previous studies. The focal prey during the sampling period was red deer (Cervus elaphus). The calculated kill rate exhibited a trend toward seasonal variation, suggesting lower predation activity in winter. However, the main limitation of the study was the discontinuous data collection: the poor network coverage of radio collars was likely influenced by the harsh terrain of the Dolomiti area. Moeover, we tested the hypothesis that an increase in scavenging rate would significantly reduce the kill rate. Scavenging is a feeding strategy used by wolves in resource-scarce conditions and it consists in the consumption of carcasses which are available in the environment. The hypothesis was not supported by the collected data, possibly due to the pack’s low scavenging rate and minimal utilization of carcasses. Future studies should adopt a more intensive sampling strategy covering all days of the month, whereas during this study we used a 15-day sampling protocol. Further research on neighboring packs could provide insights into variations in kill and scavenging rates, for instance considering variations in proximity to human settlements and, therefore, to food waste.

L’obiettivo dell’elaborato consiste nell’analizzare il comportamento predatorio di un branco di lupi (Canis lupus) presente nell’area del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi in provincia di Belluno. Il progetto prende vita da una collaborazione tra Regione Veneto, il Parco Nazionale e l’Università degli Studi di Sassari nel 2020; da allora, il gruppo di ricerca utilizza la tecnologia GPS tramite radio collari per monitorare gli spostamenti dei lupi e ispezionare sul campo i cluster effettuati. Il comportamento predatorio del branco viene analizzato sotto vari aspetti: è stato osservato che, coerentemente con ricerche precedenti, il comportamento predatorio si concentra nelle ore notturne e crepuscolari; è risultato che la preda focale del lupo durante il periodo di campionamento è stata rappresentata dal cervo (Cervus elaphus); è stato calcolato il kill rate, il quale mostra una tendenza alla significatività nella variazione stagionale, ossia il branco tende a ridurre l’attività predatoria in inverno. Questo risultato potrebbe essere confermato tramite analisi future su dataset di dimensioni maggiori. Difatti, la limitazione maggiore riscontrata durante il periodo di campionamento è stata la raccolta discontinua di dati, a causa di una scarsa copertura di rete del radio collare. Questo fenomeno è probabilmente collegato alla conformazione aspra dell’area di studio e va a limitare l’accesso ai dati relativi alle posizioni dei lupi. Infine, è stata testata l’ipotesi che il kill rate diminuisse significativamente in relazione a un aumento del tasso di scavenging, una strategia alimentare adottata dai lupi in condizioni di scarsità di risorse che prevede il consumo di carcasse presenti nell’ambiente. L’ipotesi non è avvalorata dai dati raccolti durante il periodo di studio. Questo risultato potrebbe essere collegato al basso tasso di scavenging presentato dal branco e a un utilizzo di porzioni ridotte delle carcasse da parte dei lupi durante lo scavenging. Per ridurre al minimo lo scarto dalla realtà per quanto riguarda il calcolo del kill rate, una strategia da adottare per la raccolta di dati in campo potrebbe essere un campionamento più intensivo che copra tutti i giorni del mese, mentre per questo progetto il campionamento è stato svolto durante 15 giorni al mese. Inoltre, sarebbe interessante replicare lo studio applicandolo a branchi limitrofi per valutare eventuali variazioni del kill rate e del tasso di scavenging, ad esempio in relazione a una maggiore vicinanza a centri abitati e a un maggiore sfruttamento di scarti alimentari.

Analisi del comportamento predatorio di un branco di lupi (Canis lupus) in un sistema multi-preda nelle Alpi Orientali

DAVID, ELENA
2023/2024

Abstract

L’obiettivo dell’elaborato consiste nell’analizzare il comportamento predatorio di un branco di lupi (Canis lupus) presente nell’area del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi in provincia di Belluno. Il progetto prende vita da una collaborazione tra Regione Veneto, il Parco Nazionale e l’Università degli Studi di Sassari nel 2020; da allora, il gruppo di ricerca utilizza la tecnologia GPS tramite radio collari per monitorare gli spostamenti dei lupi e ispezionare sul campo i cluster effettuati. Il comportamento predatorio del branco viene analizzato sotto vari aspetti: è stato osservato che, coerentemente con ricerche precedenti, il comportamento predatorio si concentra nelle ore notturne e crepuscolari; è risultato che la preda focale del lupo durante il periodo di campionamento è stata rappresentata dal cervo (Cervus elaphus); è stato calcolato il kill rate, il quale mostra una tendenza alla significatività nella variazione stagionale, ossia il branco tende a ridurre l’attività predatoria in inverno. Questo risultato potrebbe essere confermato tramite analisi future su dataset di dimensioni maggiori. Difatti, la limitazione maggiore riscontrata durante il periodo di campionamento è stata la raccolta discontinua di dati, a causa di una scarsa copertura di rete del radio collare. Questo fenomeno è probabilmente collegato alla conformazione aspra dell’area di studio e va a limitare l’accesso ai dati relativi alle posizioni dei lupi. Infine, è stata testata l’ipotesi che il kill rate diminuisse significativamente in relazione a un aumento del tasso di scavenging, una strategia alimentare adottata dai lupi in condizioni di scarsità di risorse che prevede il consumo di carcasse presenti nell’ambiente. L’ipotesi non è avvalorata dai dati raccolti durante il periodo di studio. Questo risultato potrebbe essere collegato al basso tasso di scavenging presentato dal branco e a un utilizzo di porzioni ridotte delle carcasse da parte dei lupi durante lo scavenging. Per ridurre al minimo lo scarto dalla realtà per quanto riguarda il calcolo del kill rate, una strategia da adottare per la raccolta di dati in campo potrebbe essere un campionamento più intensivo che copra tutti i giorni del mese, mentre per questo progetto il campionamento è stato svolto durante 15 giorni al mese. Inoltre, sarebbe interessante replicare lo studio applicandolo a branchi limitrofi per valutare eventuali variazioni del kill rate e del tasso di scavenging, ad esempio in relazione a una maggiore vicinanza a centri abitati e a un maggiore sfruttamento di scarti alimentari.
Analysis of the predatory behavior of a wolf pack (Canis lupus) in a multi-prey system in the Eastern Alps
This study investigates the predatory behavior of a wolf pack (Canis lupus) in the Dolomiti Bellunesi National Park, within the province of Belluno. The project started in 2020 and it is a result of a collaboration between the Veneto Region, the National Park, and the Università degli Studi of Sassari. We analysed the wolves’ behavior by using GPS radio collars to monitor wolf movements and reach predation sites. Predatory behavior was analyzed under multiple aspects. Observations confirmed that hunting activity is primarily nocturnal and crepuscular, consistent with previous studies. The focal prey during the sampling period was red deer (Cervus elaphus). The calculated kill rate exhibited a trend toward seasonal variation, suggesting lower predation activity in winter. However, the main limitation of the study was the discontinuous data collection: the poor network coverage of radio collars was likely influenced by the harsh terrain of the Dolomiti area. Moeover, we tested the hypothesis that an increase in scavenging rate would significantly reduce the kill rate. Scavenging is a feeding strategy used by wolves in resource-scarce conditions and it consists in the consumption of carcasses which are available in the environment. The hypothesis was not supported by the collected data, possibly due to the pack’s low scavenging rate and minimal utilization of carcasses. Future studies should adopt a more intensive sampling strategy covering all days of the month, whereas during this study we used a 15-day sampling protocol. Further research on neighboring packs could provide insights into variations in kill and scavenging rates, for instance considering variations in proximity to human settlements and, therefore, to food waste.
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