This thesis we examines the living conditions of homosexuals in Germany and Italy during Nazism and Fascism. The study achieved the goal of showing that the conditions of German homosexuals were worse than those of the Italian ones. The results show that German homosexuals, in addition to suffering prosecutions, were killed and tortured in concentration camps and even later could not or did not dare to tell their story because they were afraid of being imprisoned again or had yet to finish serving their sentence since paragraph 175 was not eliminated from the German penal code until 1994. In Italy homosexuals suffered equally, but were not considered as dangerous as in Germany and were neither tortured nor killed. We also see that after the Second World War the LGBTQ+ community in Germany experienced a faster inclusion than the Italian one. This implies that the German homosexuals’ living conditions during Nazism were much more oppressing than that of Italian homosexuals, even though on one hand they were ignored but on the other they were considered as scum and had to be separated from the rest of the population. Despite this, the research has some limitations, sa there are few testimonies of homosexual survivors, both German and Italian, who wanted to tell their story. There are only 15 testimonies of German homosexuals out of thousands of internees. For future researches it would be interesting to extend the analysis to testimonies of relatives or acquaintances who have heard testimonies of the latter. In conclusion, this thesis has contributed to the understanding of the differences in treatment of homosexuals in Nazi Germany and Fascist Italy. Highlighting the fact that the "Aryan race" and "the new man" were pointless visions since people are what they are and not what someone wants. Let’s hope that these results can inform future generations not to do what has been done.

In questa tesi, si è esaminato quali erano le condizioni di vita degli omosessuali nella Germania e nell’Italia durante nazismo e fascismo. Lo studio ha raggiunto l’obiettivo di dimostrare che le condizioni di vita degli omosessuali tedeschi erano peggiori di quelle degli omosessuali italiani. I risultati principali evidenziano che gli omosessuali tedeschi, oltre a partire le prosecuzioni, venivano uccisi e torturati nei campi di concentramento e, anche successivamente, non potevano o non osavano raccontare la propria storia perché avevano paura di essere ancora imprigionati o dovevano ancora finire di scontare la propria pena, in quanto il paragrafo 175 non venne eliminato dal codice penale tedesco fino al 1994. In Italia, gli omosessuali pativano ugualmente, ma non erano considerati così pericolosi come in Germania e non venivano né torturati né uccisi. Vediamo inoltre che, dopo la seconda guerra mondiale, la comunità LGBTQ+ in Germania vede una più rapida inclusione rispetto all’Italia. Ciò implica che la vita degli omosessuali tedeschi durante il fascismo fosse molto più opprimente rispetto a quella degli omosessuali italiani, che da un lato erano ignorati ma dall’altro venivano considerati come feccia e dovevano comunque essere separati dal resto della popolazione. Nonostante ciò la ricerca presenta alcune limitazioni, in quanto ci sono poche testimonianze di sopravvissuti omosessuali sia tedeschi sia italiani che abbiano voluto raccontare la propria storia. Di testimonianze di omosessuali tedeschi se ne contano solo 15 su migliaia di internati. Per future ricerche sarebbe interessante estendere l’analisi a testimonianze di parenti o conoscenti che abbiano sentito delle testimonianze di questi ultimi. In conclusione, questa tesi ha contribuito alla comprensione delle differenze di trattamento degli omosessuali nella Germania nazista e nell’Italia fascista, evidenziando il fatto che la “razza ariana” e “l’uomo nuovo” fossero visioni insensate dato che le persone sono ciò che sono e non ciò che vuole qualcuno. Speriamo che questi risultati possano informare le future generazioni a non compiere nuovamente ciò che è stato. Molta strada è stata fatta ma ce n’è ancora tanta da fare, perché il riconoscimento degli omosessuali avvenga in tutto il mondo.

Confronto sulla condizione degli omosessuali nella Germania nazista e nell’Italia fascista

MAIOLINO, FRANCESCA
2023/2024

Abstract

In questa tesi, si è esaminato quali erano le condizioni di vita degli omosessuali nella Germania e nell’Italia durante nazismo e fascismo. Lo studio ha raggiunto l’obiettivo di dimostrare che le condizioni di vita degli omosessuali tedeschi erano peggiori di quelle degli omosessuali italiani. I risultati principali evidenziano che gli omosessuali tedeschi, oltre a partire le prosecuzioni, venivano uccisi e torturati nei campi di concentramento e, anche successivamente, non potevano o non osavano raccontare la propria storia perché avevano paura di essere ancora imprigionati o dovevano ancora finire di scontare la propria pena, in quanto il paragrafo 175 non venne eliminato dal codice penale tedesco fino al 1994. In Italia, gli omosessuali pativano ugualmente, ma non erano considerati così pericolosi come in Germania e non venivano né torturati né uccisi. Vediamo inoltre che, dopo la seconda guerra mondiale, la comunità LGBTQ+ in Germania vede una più rapida inclusione rispetto all’Italia. Ciò implica che la vita degli omosessuali tedeschi durante il fascismo fosse molto più opprimente rispetto a quella degli omosessuali italiani, che da un lato erano ignorati ma dall’altro venivano considerati come feccia e dovevano comunque essere separati dal resto della popolazione. Nonostante ciò la ricerca presenta alcune limitazioni, in quanto ci sono poche testimonianze di sopravvissuti omosessuali sia tedeschi sia italiani che abbiano voluto raccontare la propria storia. Di testimonianze di omosessuali tedeschi se ne contano solo 15 su migliaia di internati. Per future ricerche sarebbe interessante estendere l’analisi a testimonianze di parenti o conoscenti che abbiano sentito delle testimonianze di questi ultimi. In conclusione, questa tesi ha contribuito alla comprensione delle differenze di trattamento degli omosessuali nella Germania nazista e nell’Italia fascista, evidenziando il fatto che la “razza ariana” e “l’uomo nuovo” fossero visioni insensate dato che le persone sono ciò che sono e non ciò che vuole qualcuno. Speriamo che questi risultati possano informare le future generazioni a non compiere nuovamente ciò che è stato. Molta strada è stata fatta ma ce n’è ancora tanta da fare, perché il riconoscimento degli omosessuali avvenga in tutto il mondo.
Comparing the Conditions of Homosexuals in Nazi Germany and Fascist Italy
This thesis we examines the living conditions of homosexuals in Germany and Italy during Nazism and Fascism. The study achieved the goal of showing that the conditions of German homosexuals were worse than those of the Italian ones. The results show that German homosexuals, in addition to suffering prosecutions, were killed and tortured in concentration camps and even later could not or did not dare to tell their story because they were afraid of being imprisoned again or had yet to finish serving their sentence since paragraph 175 was not eliminated from the German penal code until 1994. In Italy homosexuals suffered equally, but were not considered as dangerous as in Germany and were neither tortured nor killed. We also see that after the Second World War the LGBTQ+ community in Germany experienced a faster inclusion than the Italian one. This implies that the German homosexuals’ living conditions during Nazism were much more oppressing than that of Italian homosexuals, even though on one hand they were ignored but on the other they were considered as scum and had to be separated from the rest of the population. Despite this, the research has some limitations, sa there are few testimonies of homosexual survivors, both German and Italian, who wanted to tell their story. There are only 15 testimonies of German homosexuals out of thousands of internees. For future researches it would be interesting to extend the analysis to testimonies of relatives or acquaintances who have heard testimonies of the latter. In conclusion, this thesis has contributed to the understanding of the differences in treatment of homosexuals in Nazi Germany and Fascist Italy. Highlighting the fact that the "Aryan race" and "the new man" were pointless visions since people are what they are and not what someone wants. Let’s hope that these results can inform future generations not to do what has been done.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/164857