This thesis aims to retrace the events that involved the IPCA factory in Ciriè, near Turin, from its establishment in 1922 to the present day. The sources used are the articles published from 1972 to 2023 in some local newspapers: «La Stampa», «Stampa Sera», «Gazzetta del Popolo», «Il Risveglio del Canavese» and «Il Canavese», whose strategies in the communication are analyzed. The IPCA affair was one of the first important steps in Italy towards a raising awareness of workers' rights and the need to improve safety at work. Starting from 1950, many IPCA workers found out they had bladder cancer because of the chemicals they used in order to produce synthetic dyes. Since the company executives did not improve in any way the working conditions, they were prosecuted. IPCA fell in 1982; at present, a new intended use for the site is being considered.

Il presente contributo si propone di ripercorrere le vicende che coinvolsero l’Industria piemontese dei colori di anilina (Ipca) di Ciriè, in provincia di Torino, dalla fondazione nel 1922 fino ai giorni nostri. Le fonti impiegate sono gli articoli pubblicati dal 1972 al 2023 su alcuni giornali locali: «La Stampa», «Stampa Sera», la «Gazzetta del Popolo», «Il Risveglio del Canavese» e «Il Canavese», dei quali si evidenziano le differenze nelle strategie di comunicazione di fronte all'emergere del caso della Ipca. Esso costituì uno dei primi, importanti passi in Italia verso la consapevolezza dei diritti del lavoratore e della necessità di migliorare la sicurezza sul lavoro. L’Ipca produceva coloranti derivati dalla lavorazione di sostanze chimiche nocive, le ammine aromatiche. A partire dal 1950, fu diagnosticato il cancro alla vescica a sempre più numerosi operai, che lavoravano senza protezioni in un ambiente fortemente inquinato. Nonostante l’incremento delle vittime di malattia professionale, i dirigenti dell’azienda non intervennero in alcun modo, finché, nel 1972, non fu sporta denuncia. Nel 1977 i colpevoli furono condannati, ma gli operai che lavorarono alla Ipca continuarono a morire, manifestando i sintomi della patologia anche anni dopo il loro licenziamento. Dopo la chiusura dell’azienda, presero il suo posto alcuni impianti per lo smaltimento di rifiuti tossici, che però continuarono a inquinare l’area. A seguito del loro fallimento, cominciarono le opere di messa in sicurezza e bonifica dei terreni. Queste operazioni sono attualmente in corso e ci si interroga sui nuovi impieghi che il sito potrà avere in futuro.

Storia dell'IPCA di Ciriè attraverso i giornali locali

MANZO, VERONICA ANGELICA
2023/2024

Abstract

Il presente contributo si propone di ripercorrere le vicende che coinvolsero l’Industria piemontese dei colori di anilina (Ipca) di Ciriè, in provincia di Torino, dalla fondazione nel 1922 fino ai giorni nostri. Le fonti impiegate sono gli articoli pubblicati dal 1972 al 2023 su alcuni giornali locali: «La Stampa», «Stampa Sera», la «Gazzetta del Popolo», «Il Risveglio del Canavese» e «Il Canavese», dei quali si evidenziano le differenze nelle strategie di comunicazione di fronte all'emergere del caso della Ipca. Esso costituì uno dei primi, importanti passi in Italia verso la consapevolezza dei diritti del lavoratore e della necessità di migliorare la sicurezza sul lavoro. L’Ipca produceva coloranti derivati dalla lavorazione di sostanze chimiche nocive, le ammine aromatiche. A partire dal 1950, fu diagnosticato il cancro alla vescica a sempre più numerosi operai, che lavoravano senza protezioni in un ambiente fortemente inquinato. Nonostante l’incremento delle vittime di malattia professionale, i dirigenti dell’azienda non intervennero in alcun modo, finché, nel 1972, non fu sporta denuncia. Nel 1977 i colpevoli furono condannati, ma gli operai che lavorarono alla Ipca continuarono a morire, manifestando i sintomi della patologia anche anni dopo il loro licenziamento. Dopo la chiusura dell’azienda, presero il suo posto alcuni impianti per lo smaltimento di rifiuti tossici, che però continuarono a inquinare l’area. A seguito del loro fallimento, cominciarono le opere di messa in sicurezza e bonifica dei terreni. Queste operazioni sono attualmente in corso e ci si interroga sui nuovi impieghi che il sito potrà avere in futuro.
History of IPCA in Ciriè through local newspapers
This thesis aims to retrace the events that involved the IPCA factory in Ciriè, near Turin, from its establishment in 1922 to the present day. The sources used are the articles published from 1972 to 2023 in some local newspapers: «La Stampa», «Stampa Sera», «Gazzetta del Popolo», «Il Risveglio del Canavese» and «Il Canavese», whose strategies in the communication are analyzed. The IPCA affair was one of the first important steps in Italy towards a raising awareness of workers' rights and the need to improve safety at work. Starting from 1950, many IPCA workers found out they had bladder cancer because of the chemicals they used in order to produce synthetic dyes. Since the company executives did not improve in any way the working conditions, they were prosecuted. IPCA fell in 1982; at present, a new intended use for the site is being considered.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/164843