The popular classic fairy tales, the beloved children’s classics as well as many other contemporary literary works often present orphans and those regarded as different as their main character. Figuratively speaking, the ‘Tom Thumbs’ of literature, together with numerous other ‘different’ characters, represent a childhood that is short-lived, parentless, being forced to run away from home only to find themselves completely alone. The theme of being different is apparent in the books written by Silvana De Mari and this essay will explore the reasons why her works can be included in the canon of children’s literature. It was therefore necessary to analyse the Fantasy genre in Italy in the twentieth century in order to appreciate the background that has influenced the writer’s narrative style. Furthermore, the focus centres on the analysis of the metaphors used to refer to physical and psychic trauma, diversity and orphanhood. The works under consideration are De Mari’s two sagas ‘Il Ciclo degli Ultimi’ and the ‘Hania’ trilogy and have been selected for in-depth anaylsis following public acclaim for texts which feature protagonists whose stories are similar to those of young people who may feel rejected or not understood. Even though the characters in these novels are considered outsiders, they do however present certain behavioural patterns, including the displaying positive traits and the development of a strong desire for revenge. It is implied throughout the author’s works that it is possible to explain what is difficult to comprehend through the Fantasy genre, the metaphors, the complicated stories and twisted plots. When it seems that adverse conditions will get the better of De Mari’s protagonists, it is then that they avail themselves of common values and that all their struggles, losses and defeats will ultimately lead to Grace. Love has no gender, nor race but it crosses the boundaries of belonging and the fight is to the death. The heroes, the outsiders, the Last of a species rebel against a pre-ordained destiny and fight to defend those they love by risking their very own lives. For De Mari, the purpose of epic poems is to instill strength and stamina in the dark moments by recalling their group, their nation and their own people, even though they find themselves alone and in a society, just like today’s, where such vulnerable people are seemingly protected. It is significant that we can read books that remind us of the necessity to gain courage from yourself and your family. Moreover, Silvana De Mari has been compared to Philip Pullman: it is possible to detect divergent ideas but also ideas in common and, through the analysis of the genre and its themes, De Mari’s ‘Ciclo degli Ultimi’ and ‘Hania’ can be considered High Fantasy. Finally, another of De Mari’s novels, ‘L’ultimo elfo’ (The Last Elf) was tried out on pupils attending the final year of a Primary School in order to evaluate their reception of the book. Based on the results obtained, it can be affirmed that the works in question can be proposed to young readers as a way of conveying essential values such as courage and justice, where the element of the fantastical merges with the metaphor to pass the message of acceptance and differences. The strong points that emerge are the concept of being able to choose your own destiny by rebelling against a pre-established one, the safeguarding of values such as love, family, your own people and sense of belonging, which prove to be of vital importance to young people. The engaging adventures, sense of humour and veiled satire all contribute to lightening the epic tone of the writer’s work.
Le fiabe popolari e d’autore, i classici per ragazzi e molte opere contemporanee hanno spesso orfani e diversi come protagonisti. I “pollicini” rappresentano la metafora di un’infanzia minuscola, insieme a numerose altre figure “diverse”, orfane, cacciate da casa e profondamente sole. Il tema del diverso è ravvisabile nella produzione di Silvana De Mari e in questo studio si sono indagati i motivi per cui è possibile inserire nel canone della narrativa per ragazzi i romanzi della scrittrice. Si è ritenuto quindi necessario analizzare il genere Fantasy in Italia nel XX secolo per far comprendere il background che ha influenzato lo stile narrativo dell’autrice. Inoltre il focus si è concentrato sull’analisi delle metafore del trauma fisico e psichico, della diversità e dell’orfanezza. Le opere in esame sono state le due saghe di De Mari, Il Ciclo degli Ultimi e la trilogia di Hania, e si è scelto di approfondirle e analizzarle a seguito del successo di pubblico dei testi con protagonisti vicini alla condizione di giovani, che si possono sentire rifiutati e non compresi. I personaggi dei romanzi possono fornire modelli di comportamento perché, pur svantaggiati, presentano caratteristiche positive e nutrono un forte desiderio di riscatto. L’idea che sottende la produzione dell’autrice è che si può spiegare ciò che è difficile da comprendere, attraverso il genere Fantasy, le metafore e le storie dure, dall’intreccio complesso. Alla base del superamento della condizione sfavorevole dei protagonisti di De Mari si trova il concetto comune e basilare della difesa dei valori e che il risultato ultimo di sforzi, perdite e sconfitte porta alla Grazia. L’amore non ha genere né razza, travalica i confini dell’appartenenza e la lotta è all’ultimo sangue. Gli eroi, outsider, reietti, gli Ultimi di una specie si ribellano ad un destino prescritto e lottano per difendere qualcuno che amano rischiando la propria vita. Per De Mari lo scopo dei poemi epici è infondere forza nei momenti bui ricordando il proprio gruppo, la propria nazione e il proprio popolo, benché si sia isolati e in una società, come quella attuale, nella quale i soggetti fragili solo apparentemente vengono tutelati. Rilevante è poter leggere testi che ricordano quanto sia necessario trovare energia in se stessi e nella famiglia. In seguito inoltre Silvana De Mari è stata comparata con Philip Pullman: si sono rilevati differenti concezioni, ma anche punti di contatto e, attraverso l’analisi del genere e delle tematiche, è emerso che il Ciclo degli Ultimi e di Hania si inseriscono nel filone dell’High Fantasy. Infine è stata condotta una sperimentazione su una classe quinta di Scuola primaria al fine di valutare sul campo la ricezione del romanzo L’ultimo elfo. Sulla base dei risultati ottenuti si può affermare che i testi in oggetto sono da proporsi ai ragazzi, in quanto veicolo di valori imprescindibili, quali il coraggio e la giustizia, laddove la componente fantastica viene coniugata con la metafora, al fine di trasmettere il messaggio di accettazione delle differenze. I punti di forza che emergono sono l’idea di poter scegliere il proprio destino ribellandosi ad uno precostituito, la difesa di valori quali l’amore, la famiglia, il proprio popolo e il senso di appartenenza, che risulta essere di fondamentale importanza per i giovani. Le avventure coinvolgenti, il senso dell’umorismo e la satira velata alleggeriscono il tono epico della produzione della scrittrice.
Il tema degli ultimi e dei diversi nei Cicli di Silvana De Mari. Un percorso sulla letteratura per ragazzi e il genere Fantasy in Italia.
LAVAGNA, ILARIA
2023/2024
Abstract
Le fiabe popolari e d’autore, i classici per ragazzi e molte opere contemporanee hanno spesso orfani e diversi come protagonisti. I “pollicini” rappresentano la metafora di un’infanzia minuscola, insieme a numerose altre figure “diverse”, orfane, cacciate da casa e profondamente sole. Il tema del diverso è ravvisabile nella produzione di Silvana De Mari e in questo studio si sono indagati i motivi per cui è possibile inserire nel canone della narrativa per ragazzi i romanzi della scrittrice. Si è ritenuto quindi necessario analizzare il genere Fantasy in Italia nel XX secolo per far comprendere il background che ha influenzato lo stile narrativo dell’autrice. Inoltre il focus si è concentrato sull’analisi delle metafore del trauma fisico e psichico, della diversità e dell’orfanezza. Le opere in esame sono state le due saghe di De Mari, Il Ciclo degli Ultimi e la trilogia di Hania, e si è scelto di approfondirle e analizzarle a seguito del successo di pubblico dei testi con protagonisti vicini alla condizione di giovani, che si possono sentire rifiutati e non compresi. I personaggi dei romanzi possono fornire modelli di comportamento perché, pur svantaggiati, presentano caratteristiche positive e nutrono un forte desiderio di riscatto. L’idea che sottende la produzione dell’autrice è che si può spiegare ciò che è difficile da comprendere, attraverso il genere Fantasy, le metafore e le storie dure, dall’intreccio complesso. Alla base del superamento della condizione sfavorevole dei protagonisti di De Mari si trova il concetto comune e basilare della difesa dei valori e che il risultato ultimo di sforzi, perdite e sconfitte porta alla Grazia. L’amore non ha genere né razza, travalica i confini dell’appartenenza e la lotta è all’ultimo sangue. Gli eroi, outsider, reietti, gli Ultimi di una specie si ribellano ad un destino prescritto e lottano per difendere qualcuno che amano rischiando la propria vita. Per De Mari lo scopo dei poemi epici è infondere forza nei momenti bui ricordando il proprio gruppo, la propria nazione e il proprio popolo, benché si sia isolati e in una società, come quella attuale, nella quale i soggetti fragili solo apparentemente vengono tutelati. Rilevante è poter leggere testi che ricordano quanto sia necessario trovare energia in se stessi e nella famiglia. In seguito inoltre Silvana De Mari è stata comparata con Philip Pullman: si sono rilevati differenti concezioni, ma anche punti di contatto e, attraverso l’analisi del genere e delle tematiche, è emerso che il Ciclo degli Ultimi e di Hania si inseriscono nel filone dell’High Fantasy. Infine è stata condotta una sperimentazione su una classe quinta di Scuola primaria al fine di valutare sul campo la ricezione del romanzo L’ultimo elfo. Sulla base dei risultati ottenuti si può affermare che i testi in oggetto sono da proporsi ai ragazzi, in quanto veicolo di valori imprescindibili, quali il coraggio e la giustizia, laddove la componente fantastica viene coniugata con la metafora, al fine di trasmettere il messaggio di accettazione delle differenze. I punti di forza che emergono sono l’idea di poter scegliere il proprio destino ribellandosi ad uno precostituito, la difesa di valori quali l’amore, la famiglia, il proprio popolo e il senso di appartenenza, che risulta essere di fondamentale importanza per i giovani. Le avventure coinvolgenti, il senso dell’umorismo e la satira velata alleggeriscono il tono epico della produzione della scrittrice.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: La tesi, di tipo compilativo, prende in esame le due saghe di Silvana De Mari, analizzando il tema della diversità e dell'orfanezza all'interno del genere Fantasy in Italia.
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/164829