Ex tenebris ad lucem: i corredi funerari nella vita delle donne nel Medioevo

"Ex tenebris ad lucem" evokes the deep significance that the funerary rite assumed within the Lombard context. Death represents not only the end of human existence but also the moment when the social identity of the deceased is manifested, conveyed through the selection of grave goods and the configuration of the burial itself. The decision to focus this research on the female figure is based on the observation that, despite their significant presence in early medieval society, women’s roles have often been marginalized in written sources. Women have thus largely remained in the shadows, and in order to highlight their importance, this study adopts the analysis of funerary assemblages as a privileged method of investigation—bringing their presence, once again, ex tenebris ad lucem. The examination of female burials allows for an exploration of the cultural, social, and religious dynamics that characterized the Early Middle Ages. It underscores the fact that Lombard women were not merely passive subjects within the system but central figures in family and community dynamics, holding precise and essential roles within the social structure. The aim of this research is, therefore, to reconstruct the most comprehensive and nuanced image possible of Lombard society, shedding light on the specificities of female funerary assemblages and investigating differences across various geographical areas and social strata. The cemeteries of Spilamberto, Castel Trosino, and Nocera Umbra, in particular, provide a significant cross-section of female funerary practices, allowing for a deeper understanding of the meaning and evolution of the funerary rite over time.

Ex tenebris ad lucem richiama il profondo significato che il rito funerario ha assunto nel contesto longobardo. La morte rappresenta non solo la fine dell’esistenza umana, ma anche il momento in cui si manifesta l’identità sociale dei defunti, veicolata attraverso la scelta degli oggetti sepolcrali e la configurazione della sepoltura stessa. La decisione di centrare questa ricerca sulla figura femminile si basa sulla costatazione che, nonostante la sua presenza significativa nella società altomedievale, il suo ruolo è spesso stato marginalizzato dalle fonti scritte. Le donne sono, dunque, rimaste in gran parte nell’ombra e, per far emergere la loro rilevanza, è stato scelto lo studio dei corredi funerari, come metodo privilegiato di indagine, per riportare la loro figura, ancora una volta, ex tenebris ad lucem. L’analisi delle sepolture femminili consente, infatti, di esplorare le dinamiche culturali, sociali, e religiose che hanno contraddistinto l’Alto Medioevo, ponendo l’accento sulla costatazione che le donne longobarde non erano meri soggetti passivi del sistema, ma figure centrali nelle dinamiche familiari e comunitarie, con funzioni precise e fondamentali all’interno della struttura sociale. L’obiettivo di questo ricerca è, dunque, quello di restituire un’immagine quanto più completa e articolata possibile della società longobarda, mettendo in luce le specificità legate ai corredi funerari femminili e indagando le differenze tra le diverse aree geografiche e i vari livelli sociali. Le necropoli di Spilamberto, Castel Trosino e Nocera Umbra, in particolare, offrono uno spaccato significativo delle pratiche funerarie femminili, consentendo di comprendere appieno il significato e l’evoluzione del rito funebre nel tempo.