Il risanamento dell'impresa e il riconoscimento dei segnali d'allarme: profili di responsabilità.

The discipline of bankruptcy and business crisis has gone through a long and complex evolutionary process that has seen a shift from a rigidly sanctioning and afflictive approach for the debtor to a system more oriented toward prevention and timely management of the crisis. The Bankruptcy Law of 1942 was characterized by an extremely repressive approach aimed at creating a procedure that would be as expeditious as possible for the purpose of the opening of bankruptcy and the satisfaction of the creditors' class, then conceived as the supreme interest. Dissatisfaction with this model, coupled with the need to adapt the legislation to new economic scenarios and European guidelines, led to a series of significant reforms going from the Prodi Laws to the Marzano Decree, all the way to the first commissions with the task of carrying out a comprehensive reform of bankruptcy law. Unsuccessful in the work of the Trevisanato commission, the new Crisis Code took its start from the Rordorf Commission based on what were European urgings regarding the need to save economically viable companies that were, however, in a difficult situation. The Rordorf Commission succeeded in the task given to it and, on January 12, 2019, Legislative Decree 14/2019 was issued giving birth to the new Crisis and Insolvency Code. Based on the need to restore companies in crisis in order to prevent negative impacts on the economic system as a whole, the main innovation of the new Code lies in the transposition of the European principle of early warning, which requires entrepreneurs to constantly monitor the economic-financial health of their companies in order to take timely corrective measures. The system of adequate organizational, administrative and accounting arrangements, as formulated in the second paragraph of Article 2086, also recently introduced, becomes the heart of crisis prevention. The system is designed to reward deserving enterprises that have such a structure in place by making available to them the out-of-court tool of negotiated crisis settlement, by which, in order to enable the recovery of business continuity and to continue to operate in the market, it allows the entity required to manage the business to negotiate with its creditors in a protected and confidential environment. At the same time, however, if they failed to take action in the preparation of an adequate organizational system or failed to acknowledge the signs of crisis coming from the same, they could integrate some of the conduct of simple bankruptcy so outlined in Articles 323 and 330 of the Crisis Code. The discussion, in conclusion, intends to analyze the liability profiles not only of executive and nonexecutive directors, but also of those on whom there is a burden of supervision over their activities.

La disciplina del fallimento e della crisi d'impresa ha attraversato un lungo e complesso processo evolutivo che ha visto il passaggio da un'impostazione rigidamente sanzionatoria e afflittiva per il debitore ad un sistema più orientato alla prevenzione e alla gestione tempestiva della crisi. La Legge Fallimentare del 1942 era caratterizzata da un approccio estremamente repressivo che mirava alla creazione di una procedura che fosse il più celere possibile al fine dell'apertura del fallimento e della soddisfazione del ceto creditorio, allora concepito quale interesse supremo. L'insoddisfazione per questo modello, unita alla necessità di adeguare la normativa a nuovi scenari economici e agli orientamenti europei, ha condotto ad una serie di riforme significative passando dalle Leggi Prodi al decreto Marzano, sino a giungere alle prime commissioni con il compito di operare una riforma integrale del diritto fallimentare. Non andati a buon fine i lavori della commissione Trevisanato, il nuovo Codice della crisi prende le mosse dalla Commissione Rordorf sulla base di quelle che erano le sollecitazioni europee relativamente alla necessità di salvare le imprese economicamente valide che versavano, però, in una situazione di difficoltà. La commissione Rordorf riuscì nel compito conferitogli e, il 12 gennaio 2019, venne emanato il decreto legislativo 14/2019 dando alla luce il nuovo Codice della crisi e dell'insolvenza. Basandosi sulla necessità di risanare le imprese in crisi al fine di impedire impatti negativi sul sistema economico tutto, l'innovazione principale del novello Codice risiede nel recepimento del principio europeo dell'early warning, che impone agli imprenditori di monitorare costantemente la salute economico - finanziaria della propria impresa al fine di adottare tempestivamente le necessarie misure correttive. Il sistema degli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, così come formulati dal secondo comma dell'articolo 2086, anch'esso di recente introduzione, diviene il cuore della prevenzione della crisi. L'ordinamento si pone nell'ottica di premiare le imprese meritevoli che si siano dotate di simile struttura, mettendo loro a disposizione lo strumento stragiudiziale di composizione negoziata della crisi, con cui, al fine di permettere il recupero della continuità aziendale e di continuare ad operare sul mercato, consente al soggetto tenuto alla gestione imprenditoriale di negoziare con i propri creditori in un ambiente protetto e riservato. Al contempo, però, qualora gli stessi non si siano attivati nella predisposizione di un adeguato sistema organizzativo ovvero non abbiano recepito i segnali di crisi che dallo stesso provenivano, potrebbero integrare alcune delle condotte di bancarotta semplice così delineate negli articoli 323 e 330 del Codice della crisi. La trattazione, in conclusione, intende analizzare i profili di responsabilità non esclusivamente degli amministratori esecutivi e non esecutivi, bensì anche di coloro su cui grava un onere di vigilanza sull'attività degli stessi.