This thesis addresses the issue of the inadmissibility of evidence in criminal proceedings, with particular attention to the abbreviated judgment, analyzing its legislative and jurisprudential evolution. The first chapter provides a general overview of inadmissibility, illustrating its fundamental principles, the legislative context, and its interactions with illegal and unconstitutional evidence. The second chapter examines the application of inadmissibility in the abbreviated judgment, retracing the jurisprudential evolution following the introduction of this special procedure, the changes introduced by the Carotti reform, and the significant contribution of the Tammaro ruling. The third chapter analyzes the impact of the Orlando reform on the inadmissibility regime, highlighting how the attempt to clarify the scope of the institution in the special procedure has not eliminated all critical issues, particularly concerning testimonial evidence and wiretaps. The legal analysis reveals how jurisprudence has often favored substantialist interpretations, reducing the effectiveness of the discipline and diverging from the original intent of the legislator. In the conclusions, a critical reflection is proposed on the effectiveness of the reform and the need for a greater balance between procedural requirements and the protection of fundamental rights of the parties.
La presente tesi affronta il tema dell’inutilizzabilità delle prove nel processo penale, con particolare attenzione al giudizio abbreviato, analizzandone l’evoluzione normativa e giurisprudenziale. Il primo capitolo offre un quadro generale dell’inutilizzabilità, illustrandone i principi fondamentali, il contesto normativo e le interazioni con le prove illecite e incostituzionali. Il secondo capitolo esamina l’applicazione dell’inutilizzabilità nel giudizio abbreviato, ripercorrendo l’evoluzione giurisprudenziale successiva all’introduzione di questo rito, le modifiche apportate dalla riforma Carotti e il significativo contributo della sentenza Tammaro. Il terzo capitolo analizza l’impatto della riforma Orlando sul regime dell’inutilizzabilità, evidenziando come il tentativo di chiarire l’ambito di applicazione dell’istituto nel rito speciale non abbia eliminato tutte le criticità, in particolare per quanto riguarda le prove dichiarative e le intercettazioni. L’analisi giuridica mette in luce come la giurisprudenza abbia spesso privilegiato interpretazioni sostanzialistiche, riducendo l’efficacia della disciplina e discostandosi dall’intento originario del legislatore. Nelle conclusioni, si propone una riflessione critica sull’efficacia della riforma e sulla necessità di un maggiore equilibrio tra esigenze processuali e tutela dei diritti fondamentali delle parti.
L'inutilizzabilità delle prove nel giudizio abbreviato: evoluzione normativa e interpretativa.
ANTONIOTTO, VALENTINA
2023/2024
Abstract
La presente tesi affronta il tema dell’inutilizzabilità delle prove nel processo penale, con particolare attenzione al giudizio abbreviato, analizzandone l’evoluzione normativa e giurisprudenziale. Il primo capitolo offre un quadro generale dell’inutilizzabilità, illustrandone i principi fondamentali, il contesto normativo e le interazioni con le prove illecite e incostituzionali. Il secondo capitolo esamina l’applicazione dell’inutilizzabilità nel giudizio abbreviato, ripercorrendo l’evoluzione giurisprudenziale successiva all’introduzione di questo rito, le modifiche apportate dalla riforma Carotti e il significativo contributo della sentenza Tammaro. Il terzo capitolo analizza l’impatto della riforma Orlando sul regime dell’inutilizzabilità, evidenziando come il tentativo di chiarire l’ambito di applicazione dell’istituto nel rito speciale non abbia eliminato tutte le criticità, in particolare per quanto riguarda le prove dichiarative e le intercettazioni. L’analisi giuridica mette in luce come la giurisprudenza abbia spesso privilegiato interpretazioni sostanzialistiche, riducendo l’efficacia della disciplina e discostandosi dall’intento originario del legislatore. Nelle conclusioni, si propone una riflessione critica sull’efficacia della riforma e sulla necessità di un maggiore equilibrio tra esigenze processuali e tutela dei diritti fondamentali delle parti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/164581