Il presente contributo scientifico intende presentare lo studio condotto sugli Arabismi, ovvero i prestiti arabi, contenuti nelle pagine del resoconto del viaggio di Marco Polo, scritto dal mercante ed esploratore veneziano e da Rustichello da Pisa, in prigione, alla fine del 13º secolo. Fondato sulla Filologia Italiana, il principale ambito di studio che ha ispirato la presente analisi, e sui contributi degli studi storici e letterari, questa tesi presenta una struttura tripartita: linguistica araba e italiana; storia delle letterature e culture araba e italiana medievali; l’analisi, provvista della sua contestualizzazione, delle parole di origine araba – o di origine straniera, persiana per esempio, e mediata dall’arabo – della varietà di italiano di Marco Polo. Il viaggio di Polo è il prodotto di una e più di una storia, di più di un incontro, di più di un’esperienza, e tali esplorazioni hanno permesso all’uomo veneziano di raccogliere informazioni su un numero tanto più ampio quanto per lui possibile di popoli, tradizioni, costumi e usi dal centro di gravità permanente della corte del grande Ḫan Qubilai. I nomi selezionati per il presente lavoro si dividono in due gruppi: il primo è composto da nomi di uso comune, per esempio giraffa e califfo; il secondo è formato da nomi propri, come nel caso di Baghdad e Zanzibar. Lo studio, infine, consente di constatare l’importanza del prestito linguistico nella realtà sociale ed economica del Mediterraneo in epoca medievale, una situazione frutto dei contatti commerciali e culturali tra l’Europa occidentale, l’Italia soprattutto, e l’Oriente – e non solo il mondo arabo-musulmano –.

The present scientific work aims to present the study conducted of the Arabisms, or Arabic loanwords, emerging out of the pages of Marco Polo’s travelogue Il Milione, written by the Venetian merchant and explorer and by Rustichello da Pisa, while in prison, in the late 13th century. Grounded upon the tenets of Italian Philology, the main subject which inspired the present analysis, and on the contributions of historical and literary studies, this thesis offers the following tripartite structure: Italian and Arabic Linguistics; history of medieval Arabic and Italian literatures and cultures; the analysis, together with its contextualization, of the words of Arabic origin – when not of foreign origin, Farsi for instance, mediated by Arabic – which were used in the variety of Italian of Marco Polo’s. The voyage of Polo’s is the product(s) of one and many stories, of one and many encounters, of one and many life experiences, and these explorations allowed the Venetian man to collect information on as large an amount of peoples, traditions, customs, and mores, as only he could by the permanent centre of gravity of the court of the Great Ḫan Qubilai. The nouns selected for this thesis are divided into two groups: the former is that of the common nouns, e.g. giraffe and caliph; the latter is formed by proper nouns, e.g. Baghdad and Zanzibar. The study, therefore, allows to understand the relevance of loanwords in the social and economic context of the Mediterranean Sea in the Middle Ages, a situation produced by the commercial and cultural contacts between western Europe, and Italy especially, and the East – and not only the Arab-Islamic world –.

Marco Polo tra le nebbie e i porti delle letterature araba e italiana: un'analisi dei prestiti arabi de Il Milione

CAMBONE, CHRISTIAN
2023/2024

Abstract

The present scientific work aims to present the study conducted of the Arabisms, or Arabic loanwords, emerging out of the pages of Marco Polo’s travelogue Il Milione, written by the Venetian merchant and explorer and by Rustichello da Pisa, while in prison, in the late 13th century. Grounded upon the tenets of Italian Philology, the main subject which inspired the present analysis, and on the contributions of historical and literary studies, this thesis offers the following tripartite structure: Italian and Arabic Linguistics; history of medieval Arabic and Italian literatures and cultures; the analysis, together with its contextualization, of the words of Arabic origin – when not of foreign origin, Farsi for instance, mediated by Arabic – which were used in the variety of Italian of Marco Polo’s. The voyage of Polo’s is the product(s) of one and many stories, of one and many encounters, of one and many life experiences, and these explorations allowed the Venetian man to collect information on as large an amount of peoples, traditions, customs, and mores, as only he could by the permanent centre of gravity of the court of the Great Ḫan Qubilai. The nouns selected for this thesis are divided into two groups: the former is that of the common nouns, e.g. giraffe and caliph; the latter is formed by proper nouns, e.g. Baghdad and Zanzibar. The study, therefore, allows to understand the relevance of loanwords in the social and economic context of the Mediterranean Sea in the Middle Ages, a situation produced by the commercial and cultural contacts between western Europe, and Italy especially, and the East – and not only the Arab-Islamic world –.
Marco Polo through the Mists and Harbours of Arabic and Italian Literature: an analysis of the Arabic loanwords of «Il Milione»
Il presente contributo scientifico intende presentare lo studio condotto sugli Arabismi, ovvero i prestiti arabi, contenuti nelle pagine del resoconto del viaggio di Marco Polo, scritto dal mercante ed esploratore veneziano e da Rustichello da Pisa, in prigione, alla fine del 13º secolo. Fondato sulla Filologia Italiana, il principale ambito di studio che ha ispirato la presente analisi, e sui contributi degli studi storici e letterari, questa tesi presenta una struttura tripartita: linguistica araba e italiana; storia delle letterature e culture araba e italiana medievali; l’analisi, provvista della sua contestualizzazione, delle parole di origine araba – o di origine straniera, persiana per esempio, e mediata dall’arabo – della varietà di italiano di Marco Polo. Il viaggio di Polo è il prodotto di una e più di una storia, di più di un incontro, di più di un’esperienza, e tali esplorazioni hanno permesso all’uomo veneziano di raccogliere informazioni su un numero tanto più ampio quanto per lui possibile di popoli, tradizioni, costumi e usi dal centro di gravità permanente della corte del grande Ḫan Qubilai. I nomi selezionati per il presente lavoro si dividono in due gruppi: il primo è composto da nomi di uso comune, per esempio giraffa e califfo; il secondo è formato da nomi propri, come nel caso di Baghdad e Zanzibar. Lo studio, infine, consente di constatare l’importanza del prestito linguistico nella realtà sociale ed economica del Mediterraneo in epoca medievale, una situazione frutto dei contatti commerciali e culturali tra l’Europa occidentale, l’Italia soprattutto, e l’Oriente – e non solo il mondo arabo-musulmano –.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/164542