Schools, families and students have gone through significant changes, making the profession of teacher increasingly complex. Today, teachers, in the transmission of knowledge, find strong competition in the means of communication, in the media, in digital tools that put any content and information within everyone's reach, just a click away. But what does it mean to be a teacher today? It is said to be the most beautiful profession in the world and in part it is true: you have the opportunity to interact with the new generations, with the future of the world and this stimulates continuous professional updating with regard to knowledge and teaching methodologies. At the same time, however, it is an underpaid profession with very low consideration; Freud even considered it one of the impossible professions. Furthermore, not to be underestimated, the risk of stress and burn out not so much for the children, but for the heavy bureaucracy and contradictions of the system. Finally, not to mention that nowadays conflicts with families are frequent: we delegate to the school, but we do not accept the comparison on the merits of the problems. If teachers do not throw in the towel, it is certainly for passion and for the satisfactions they have with children/young people. And it is from all this awareness and from the difficulties that the teacher finds in front of him every day from the moment he enters the classroom that I want to reflect, asking myself in particular: what skills must a teacher possess to be truly considered a good teacher, despite the obvious difficulties of the profession?
La scuola, le famiglie e gli studenti hanno attraversato cambiamenti significativi, rendendo il mestiere dell’insegnante sempre più complesso. Oggi l'insegnante, nella trasmissione del sapere, trova una forte concorrenza nei mezzi di comunicazione, nei media, negli strumenti digitali che mettono qualsiasi contenuto e informazione alla portata di tutti, alla distanza di un click. Ma cosa significa essere insegnante oggi? Si dice sia il mestiere più bello del mondo ed in parte è vero: si ha l'opportunità di interagire con le nuove generazioni, con il futuro del mondo e questo stimola a un continuo aggiornamento professionale per quel che concerne le conoscenze e le metodologie didattiche. Allo stesso tempo, però, è una professione sottopagata e con una considerazione molto bassa; Freud lo considerava addirittura uno tra i mestieri impossibili. Inoltre, non da sottovalutare, il rischio di stress e burn out non tanto per i ragazzi, ma per la pesante burocrazia e le contraddizioni del sistema. Senza contare, infine, che oggigiorno i conflitti con le famiglie sono frequenti: si delega alla scuola, ma non si accetta il confronto nel merito dei problemi. Se gli insegnanti non gettano la spugna, è sicuramente per passione e per le soddisfazioni che hanno con i bambini/ragazzi. Ed è da tutte queste consapevolezze e dalle difficoltà che ogni giorno l’insegnante trova di fronte a sé dal momento in cui entra in aula che voglio riflettere, domandandomi in particolar modo: quali competenze deve possedere un docente per essere realmente considerato un buon insegnante, nonostante le evidenti difficoltà del mestiere?
LA FORMAZIONE DI SÉ COME CUORE DELL’INSEGNAMENTO.
SCALAS, ALESSIA
2023/2024
Abstract
La scuola, le famiglie e gli studenti hanno attraversato cambiamenti significativi, rendendo il mestiere dell’insegnante sempre più complesso. Oggi l'insegnante, nella trasmissione del sapere, trova una forte concorrenza nei mezzi di comunicazione, nei media, negli strumenti digitali che mettono qualsiasi contenuto e informazione alla portata di tutti, alla distanza di un click. Ma cosa significa essere insegnante oggi? Si dice sia il mestiere più bello del mondo ed in parte è vero: si ha l'opportunità di interagire con le nuove generazioni, con il futuro del mondo e questo stimola a un continuo aggiornamento professionale per quel che concerne le conoscenze e le metodologie didattiche. Allo stesso tempo, però, è una professione sottopagata e con una considerazione molto bassa; Freud lo considerava addirittura uno tra i mestieri impossibili. Inoltre, non da sottovalutare, il rischio di stress e burn out non tanto per i ragazzi, ma per la pesante burocrazia e le contraddizioni del sistema. Senza contare, infine, che oggigiorno i conflitti con le famiglie sono frequenti: si delega alla scuola, ma non si accetta il confronto nel merito dei problemi. Se gli insegnanti non gettano la spugna, è sicuramente per passione e per le soddisfazioni che hanno con i bambini/ragazzi. Ed è da tutte queste consapevolezze e dalle difficoltà che ogni giorno l’insegnante trova di fronte a sé dal momento in cui entra in aula che voglio riflettere, domandandomi in particolar modo: quali competenze deve possedere un docente per essere realmente considerato un buon insegnante, nonostante le evidenti difficoltà del mestiere?File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/164514