Thanks to the theoretical framework of postcolonial studies, this thesis aims to analyze how colonial dynamics persist in contemporary international relations, shaping the European Union's interaction with Mediterranean countries. In particular, it questions how the EU has addressed the colonial past shared by most of its member states and how this legacy influences its relations with former colonies. The research also adopts a "borderlands" perspective, highlighting how European rules and practices have been extended to the southern periphery of Europe, reflecting an increasing level of interconnection between the two areas. The research is guided by the central question: Does the EU's approach towards Jordan reproduce power structures inherited from the colonial era? The structure of the thesis is divided into three chapters. The first chapter introduces postcolonial studies, emphasizing how they serve as useful tools for analyzing colonial continuities in contemporary international relations. It focuses on the EU as an actor that, while promoting an image of “normative power,” perpetuates dynamics of domination and subordination through its external policies. The second chapter examines the main instruments of EU foreign policy, such as the European Neighbourhood Policy, which aims to promote stability, security, and prosperity in neighboring countries through bilateral agreements. These agreements, often tied to EU-favorable conditions, impose European models of governance and economic development, disregarding local specificities and reproducing colonial narratives. The chapter also analyzes the impact of the Arab uprisings, the EU’s response, and the role of Southern Mediterranean countries. The third chapter explores how EU-Jordan relations have been formalized through agreements such as the Association Agreement and the EU-Jordan Compact. Although Jordan has benefited from significant European aid and investments, these have often been conditioned by European priorities. The research further examines how EU policies toward Jordan have been influenced by regional events and seeks to analyze their impact on Jordanian society. This thesis argues that, in order to build equal and sustainable relationships, the EU should rethink its approach to the Middle East, moving away from models that reproduce colonial structures. A fair cooperation requires acknowledging the colonial past and committing to the decolonization of international power structures, accompanied by inclusive policies that respect the cultural and political specificities of partner countries.
Grazie al quadro teorico degli studi post-coloniali, questa tesi cerca di analizzare come le dinamiche coloniali persistano nelle relazioni internazionali contemporanee, influenzando l’interazione dell’Unione Europea con i paesi del Mediterraneo. In particolare, si interroga su come l’UE abbia affrontato il passato coloniale condiviso dalla maggior parte dei suoi Stati membri e su come tale eredità influenzi le sue relazioni con le ex colonie. La ricerca adotta anche una prospettiva basata sulle "terre di confine", evidenziando come le regole e le pratiche europee siano state estese alla periferia meridionale dell’Europa, riflettendo un crescente livello di interconnessione tra le due aree. La ricerca è guidata dalla domanda centrale: l'approccio dell'UE nei confronti della Giordania riproduce strutture di potere ereditate dall'epoca coloniale? La struttura della tesi si articola in tre capitoli. Il primo capitolo introduce gli studi post-coloniali, sottolineando come essi siano strumenti utili per analizzare le persistenze coloniali nelle relazioni internazionali contemporaneo, si concentra sull’UE come attore che, pur promuovendo un’immagine di “potere normativo,” perpetua dinamiche di dominazione e subordinazione attraverso le sue politiche esterne. Il secondo capitolo analizza gli strumenti principali della politica estera dell’UE, come la Politica Europea di Vicinato, che mira a promuovere stabilità, sicurezza e prosperità nei paesi confinanti attraverso accordi bilaterali. Questi accordi, spesso vincolati a condizioni favorevoli all’UE, impongono modelli europei di governance e sviluppo economico, ignorando le specificità locali e riproducendo narrazioni coloniali. Viene anche analizzato l'impatto delle rivolte arabe, l'agire dell'UE e il ruolo dei paesi del Mediterraneo meridionale. Il terzo capitolo esamina come le relazioni UE-Giordania siano state formalizzate attraverso accordi come l’Accordo di Associazione e il Compact EU-Jordan. Sebbene la Giordania abbia beneficiato di significativi aiuti e investimenti europei, questi sono spesso stati condizionati a priorità europee. La ricerca esplora inoltre come le politiche UE verso la Giordania siano state influenzate da eventi regionali e cerca di analizzare il loro impatto sulla società giordana. Questa tesi sostiene che per costruire relazioni paritarie e sostenibili, l’UE dovrebbe ripensare il suo approccio al Medio Oriente, abbandonando modelli che riproducono strutture coloniali. Una cooperazione equa richiede il riconoscimento del passato coloniale e un impegno per la decolonizzazione delle strutture di potere internazionali, accompagnato da politiche inclusive che rispettino le specificità culturali e politiche dei paesi partner.
L'approccio post coloniale dell'Unione Europea in Medio Oriente: il caso studio della Giordania
CRISTIANO, SOFIA
2023/2024
Abstract
Grazie al quadro teorico degli studi post-coloniali, questa tesi cerca di analizzare come le dinamiche coloniali persistano nelle relazioni internazionali contemporanee, influenzando l’interazione dell’Unione Europea con i paesi del Mediterraneo. In particolare, si interroga su come l’UE abbia affrontato il passato coloniale condiviso dalla maggior parte dei suoi Stati membri e su come tale eredità influenzi le sue relazioni con le ex colonie. La ricerca adotta anche una prospettiva basata sulle "terre di confine", evidenziando come le regole e le pratiche europee siano state estese alla periferia meridionale dell’Europa, riflettendo un crescente livello di interconnessione tra le due aree. La ricerca è guidata dalla domanda centrale: l'approccio dell'UE nei confronti della Giordania riproduce strutture di potere ereditate dall'epoca coloniale? La struttura della tesi si articola in tre capitoli. Il primo capitolo introduce gli studi post-coloniali, sottolineando come essi siano strumenti utili per analizzare le persistenze coloniali nelle relazioni internazionali contemporaneo, si concentra sull’UE come attore che, pur promuovendo un’immagine di “potere normativo,” perpetua dinamiche di dominazione e subordinazione attraverso le sue politiche esterne. Il secondo capitolo analizza gli strumenti principali della politica estera dell’UE, come la Politica Europea di Vicinato, che mira a promuovere stabilità, sicurezza e prosperità nei paesi confinanti attraverso accordi bilaterali. Questi accordi, spesso vincolati a condizioni favorevoli all’UE, impongono modelli europei di governance e sviluppo economico, ignorando le specificità locali e riproducendo narrazioni coloniali. Viene anche analizzato l'impatto delle rivolte arabe, l'agire dell'UE e il ruolo dei paesi del Mediterraneo meridionale. Il terzo capitolo esamina come le relazioni UE-Giordania siano state formalizzate attraverso accordi come l’Accordo di Associazione e il Compact EU-Jordan. Sebbene la Giordania abbia beneficiato di significativi aiuti e investimenti europei, questi sono spesso stati condizionati a priorità europee. La ricerca esplora inoltre come le politiche UE verso la Giordania siano state influenzate da eventi regionali e cerca di analizzare il loro impatto sulla società giordana. Questa tesi sostiene che per costruire relazioni paritarie e sostenibili, l’UE dovrebbe ripensare il suo approccio al Medio Oriente, abbandonando modelli che riproducono strutture coloniali. Una cooperazione equa richiede il riconoscimento del passato coloniale e un impegno per la decolonizzazione delle strutture di potere internazionali, accompagnato da politiche inclusive che rispettino le specificità culturali e politiche dei paesi partner.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi Cristiano in pdf.pdf
non disponibili
Dimensione
950.96 kB
Formato
Adobe PDF
|
950.96 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/164462