La ricerca oggetto del presente lavoro si è proposta lo scopo di contribuire allo studio dei cambiamenti climatici, avanzando ipotesi relative agli effetti locali di tali fenomeni sulla composizione, struttura tassonomica, corotipica e andamento fenologico delle componenti biologiche. A tale scopo abbiamo utilizzato una taxocenosi campione a Coleotteri Scarabaeoidea coprofagi. Lo studio è stato condotto in due località (Cà Battistelli e Cà Cecilia), situate nel comune di Isola del Piano in Provincia di Pesaro-Urbino alla quota di 547 m s.l.m. Il campionamento è stato condotto da Marzo a Dicembre 2010, utilizzando tecniche standardizzate che prevedevano l'impiego di 6 trappole a caduta, con esca costituita da escremento bovino fresco raccolto in luogo. Confrontando i nostri dati con quelli ottenuti da un lavoro condotto nella stessa area nel 2002, si ritiene necessaria una riflessione sulla riduzione della consistenza numerica e sul numero di specie del campione del 2010 nei confronti di quello del 2002. Tale riduzione non si deve alla semplice perdita di 5 delle specie presenti nel 2002, ma dal mantenimento di sole 14 delle specie presenti nel 2002, dalla perdita di 3 specie, ma anche dalla comparsa di ben 13 specie ¿nuove¿ nel campionamento del 2010. A differenza dei dati relativi al 2002, nel 2010 non è stata riscontrata biodiversità β spaziale tra stazioni, ma compare una modesta biodiversità β stagionale in entrambi i siti. Tale fenomeno è più accentuato nel sito di Cà Cecilia dove la consistenza numerica della cenosi, ma non il numero delle specie, ha subito la riduzione più drastica. Un altro aspetto di rilievo è costituito dall'incremento della rappresentanza di corotipi che corrispondono ad elementi relativamente termofili. È probabile che la cenosi in studio abbia subito, nel lasso di tempo che è intercorso tra i due campionamenti, una drastica riduzione qualitativa e quantitativa a cui, stanti le condizioni dell'area indagata, non possono essere state estranee le anomalie che hanno coinvolto i parametri climatici come le alte temperature e l'aridità che hanno caratterizzato le estati del 2003 e anche del 2004. Per quanto concerne le specie indicatrici di stagionalità riteniamo importante sottolineare che nessuna delle specie indicatrici allora rilevate rientra nel pool di quelle che risultano dalla presente analisi. La nostra ricerca conferma la validità dell'uso delle taxocenosi a coleotteri Scarabaeoidea coprofagi per l'analisi e il monitoraggio della biodiversità a fronte di perturbazioni dell'intorno. Dal punto di vista metodologico peraltro emerge ancora una volta la necessità di rivedere gli strumenti oggi in uso per valutare la biodiversità stessa, a scale diverse.

Biodiversità, gruppi indicatori e cambiamento climatico. Studio di una taxocenosi a Coleotteri Scarabaeoidea degradatori.

ROSSINI, MICHELE
2009/2010

Abstract

La ricerca oggetto del presente lavoro si è proposta lo scopo di contribuire allo studio dei cambiamenti climatici, avanzando ipotesi relative agli effetti locali di tali fenomeni sulla composizione, struttura tassonomica, corotipica e andamento fenologico delle componenti biologiche. A tale scopo abbiamo utilizzato una taxocenosi campione a Coleotteri Scarabaeoidea coprofagi. Lo studio è stato condotto in due località (Cà Battistelli e Cà Cecilia), situate nel comune di Isola del Piano in Provincia di Pesaro-Urbino alla quota di 547 m s.l.m. Il campionamento è stato condotto da Marzo a Dicembre 2010, utilizzando tecniche standardizzate che prevedevano l'impiego di 6 trappole a caduta, con esca costituita da escremento bovino fresco raccolto in luogo. Confrontando i nostri dati con quelli ottenuti da un lavoro condotto nella stessa area nel 2002, si ritiene necessaria una riflessione sulla riduzione della consistenza numerica e sul numero di specie del campione del 2010 nei confronti di quello del 2002. Tale riduzione non si deve alla semplice perdita di 5 delle specie presenti nel 2002, ma dal mantenimento di sole 14 delle specie presenti nel 2002, dalla perdita di 3 specie, ma anche dalla comparsa di ben 13 specie ¿nuove¿ nel campionamento del 2010. A differenza dei dati relativi al 2002, nel 2010 non è stata riscontrata biodiversità β spaziale tra stazioni, ma compare una modesta biodiversità β stagionale in entrambi i siti. Tale fenomeno è più accentuato nel sito di Cà Cecilia dove la consistenza numerica della cenosi, ma non il numero delle specie, ha subito la riduzione più drastica. Un altro aspetto di rilievo è costituito dall'incremento della rappresentanza di corotipi che corrispondono ad elementi relativamente termofili. È probabile che la cenosi in studio abbia subito, nel lasso di tempo che è intercorso tra i due campionamenti, una drastica riduzione qualitativa e quantitativa a cui, stanti le condizioni dell'area indagata, non possono essere state estranee le anomalie che hanno coinvolto i parametri climatici come le alte temperature e l'aridità che hanno caratterizzato le estati del 2003 e anche del 2004. Per quanto concerne le specie indicatrici di stagionalità riteniamo importante sottolineare che nessuna delle specie indicatrici allora rilevate rientra nel pool di quelle che risultano dalla presente analisi. La nostra ricerca conferma la validità dell'uso delle taxocenosi a coleotteri Scarabaeoidea coprofagi per l'analisi e il monitoraggio della biodiversità a fronte di perturbazioni dell'intorno. Dal punto di vista metodologico peraltro emerge ancora una volta la necessità di rivedere gli strumenti oggi in uso per valutare la biodiversità stessa, a scale diverse.
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