Mygalomorphs are an infraorder of spiders found in temperate and tropical areas around the world. They are difficult to observe due to their particular lifestyle: thanks to specific morphological adaptations, they live in burrows dug into the ground, which they close on the surface with a silk trapdoor. This behavior, which has led to them being called trapdoor-spiders, allows them to colonize very different habitats, where they can survive for a long time even in adverse seasons. Like all spiders, mygalomorphs are also little considered from a conservationist point of view, in fact in Europe only 4 of the 146 species are currently protected. In this thesis we focused on the 32 species of Italian mygalomorphs, in particular on the georeferencing of their points of presence, based on direct observations (reports) found in scientific literature, on the estimate of their distribution areas in Italy, expressed as AOO (Area of occupancy) and EOO (Extent of occurrence), and on their degree of knowledge. The AOO and EOO values allowed us to attribute threat categories to each species, in order to have a clearer scenario of their risk of extinction. The search for information has led to the outline of taxonomic knowledge, highlighting how for half of the Italian species there is enough data to confirm their presence in Italy while for the other half the knowledge is fragmentary and in several cases of dubious taxonomic validity. The latter in fact do not have complete descriptions, are not known for both sexes, have been reported in Italy a few times and/or in remote times, are known only for the typical locality or have been the subject of misidentifications. For the 16 species, whose presence is confirmed, it was instead possible to make overall considerations, on their global and regional Italian distribution, on their preferred habitats, on their taxonomic diversity, on the size of their ranges and on their potential risk of extinction. In particular, it is emphasized that the species most widely distributed in the country are the only ones protected by legislation, while those with a smaller range and therefore the IUCN category most at risk are not protected.
I migalomorfi sono un infraordine di ragni diffuso nelle aree temperate e tropicali di tutto il mondo. Difficilmente si riescono a osservare a causa del particolare stile di vita che adottano: grazie a specifici adattamenti morfologici vivono in cunicoli scavati nel terreno, che chiudono in superficie con una botola di seta. Questo comportamento, che ha portato a chiamarli trapdoor-spiders, permette loro di colonizzare habitat anche molto diversi, dove possono sopravvivere a lungo anche in stagioni avverse. Come tutti i ragni, anche i migalomorfi sono poco considerati dal punto di vista conservazionistico, infatti in Europa solo 4 delle 146 specie sono attualmente salvaguardate. In questa tesi ci si è focalizzati sulle 32 specie di migalomorfi italiani, in particolare sulla georeferenziazione dei loro punti di presenza, basati su osservazioni dirette (segnalazioni) reperite in letteratura scientifica, sulla stima dei loro areali di distribuzione in Italia, espressi come AOO (Area of occupancy) ed EOO (Extent of occurrence), e sul loro grado di conoscenza. I valori AOO ed EOO hanno permesso di attribuire categorie di minaccia a ciascuna specie, in modo da avere uno scenario più chiaro del loro rischio di estinzione. La ricerca delle informazioni ha portato a delineare il quadro delle conoscenze tassonomiche, evidenziando come per metà delle specie italiane ci siano abbastanza dati per confermare la loro presenza in Italia mentre per l’altra metà le conoscenze siano frammentarie e in diversi casi di dubbia validità tassonomica. Queste ultime infatti non hanno descrizioni complete, non si conoscono per entrambi i sessi, sono state segnalate in Italia poche volte e/o in tempi remoti, si conoscono unicamente per la località tipica oppure sono state oggetto di misidentificazioni. Per le 16 specie, la cui presenza è confermata, si sono potute invece effettuare delle considerazioni di insieme, sulla loro distribuzione globale e regionale italiana, sugli habitat preferiti, sulla loro diversità tassonomica, sulle dimensioni degli areali e sul loro potenziale rischio di estinzione. In particolare, si sottolinea come le specie maggiormente distribuite nel Paese siano le uniche protette da legislazione, mentre quelle con areale minore e quindi categoria IUCN più a rischio non siano invece tutelate.
Ecologia e distribuzione dei ragni migalomorfi italiani.
MERLO, MICOL
2023/2024
Abstract
I migalomorfi sono un infraordine di ragni diffuso nelle aree temperate e tropicali di tutto il mondo. Difficilmente si riescono a osservare a causa del particolare stile di vita che adottano: grazie a specifici adattamenti morfologici vivono in cunicoli scavati nel terreno, che chiudono in superficie con una botola di seta. Questo comportamento, che ha portato a chiamarli trapdoor-spiders, permette loro di colonizzare habitat anche molto diversi, dove possono sopravvivere a lungo anche in stagioni avverse. Come tutti i ragni, anche i migalomorfi sono poco considerati dal punto di vista conservazionistico, infatti in Europa solo 4 delle 146 specie sono attualmente salvaguardate. In questa tesi ci si è focalizzati sulle 32 specie di migalomorfi italiani, in particolare sulla georeferenziazione dei loro punti di presenza, basati su osservazioni dirette (segnalazioni) reperite in letteratura scientifica, sulla stima dei loro areali di distribuzione in Italia, espressi come AOO (Area of occupancy) ed EOO (Extent of occurrence), e sul loro grado di conoscenza. I valori AOO ed EOO hanno permesso di attribuire categorie di minaccia a ciascuna specie, in modo da avere uno scenario più chiaro del loro rischio di estinzione. La ricerca delle informazioni ha portato a delineare il quadro delle conoscenze tassonomiche, evidenziando come per metà delle specie italiane ci siano abbastanza dati per confermare la loro presenza in Italia mentre per l’altra metà le conoscenze siano frammentarie e in diversi casi di dubbia validità tassonomica. Queste ultime infatti non hanno descrizioni complete, non si conoscono per entrambi i sessi, sono state segnalate in Italia poche volte e/o in tempi remoti, si conoscono unicamente per la località tipica oppure sono state oggetto di misidentificazioni. Per le 16 specie, la cui presenza è confermata, si sono potute invece effettuare delle considerazioni di insieme, sulla loro distribuzione globale e regionale italiana, sugli habitat preferiti, sulla loro diversità tassonomica, sulle dimensioni degli areali e sul loro potenziale rischio di estinzione. In particolare, si sottolinea come le specie maggiormente distribuite nel Paese siano le uniche protette da legislazione, mentre quelle con areale minore e quindi categoria IUCN più a rischio non siano invece tutelate.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/164169