In patriarchal societies, individual identity is not an autonomous element but rather the product of an external construction regulated by power dynamics. Female subjectivity develops in relation to the male gaze, through either adherence to or rejection of imposed standards, while male identity is structured through practices of dominance and emotional control. Both genders are thus engaged in distinct competitive mechanisms: women seek validation by competing for male recognition, while men measure themselves against each other for access to power. This process falls within the logic of identity negotiation, a central concept in my analysis of The Left Bank. The characters do not possess a fixed or self-determined identity; rather, they develop it through interactions with others, maintaining a constant balance dictated by social order. The individual, therefore, does not exist independently but within asymmetrical relationships that reflect and reinforce the patriarchal structure. In the short stories, this dynamic emerges in the interactions between characters, highlighting how identity is continuously redefined according to dominant norms and power relations. This thesis aims to analyse gender politics and the search for identity in Jean Rhys’s short story collection The Left Bank, shedding light on how the author, through her narrative, provides a critical reflection not only on the condition of Otherness—understood in terms of gender, race, and social class—but also on the construction of individual identity within a context dominated by a white supremacist patriarchy. The objective is to demonstrate how this collection is not merely a modernist literary experiment but also a precursor to key themes in postcolonial and feminist criticism, questioning both the representations of the Other in the urban space of 1920s Paris and the figures embodying normative power. The paper is structured into three chapters. The first contextualises Jean Rhys within the twentieth-century literary landscape, focusing on modernist influences and the relationship between her stylistically innovative writing and autobiography. It also explores the tensions related to her Creole identity, how these are reflected in her literary production, and her positioning regarding the feminist movement. The second chapter is dedicated to the theoretical analysis of the short story, with particular attention to the concept of disunity theorised by Dominic Head, in contrast to Edgar Allan Poe’s theory of unity, and to the fragmentation of modernist short fiction as an expression of the existential condition of the twentieth century. The study then introduces The Left Bank, analysing its genesis, the influence of Ford Madox Ford’s preface to the first 1927 edition, and the main themes of the stories. The third chapter focuses on the construction of gender roles within the collection, examining the power dynamics between those who uphold the patriarchal norm and those excluded from it. Through the analysis of selected short stories, key issues emerge, such as the relationship between money, the female body, and desire, as well as the representation of models of masculinity and male stoicism.

Nel contesto delle società patriarcali, l’identità individuale non è un elemento autonomo, bensì il prodotto di una costruzione esterna regolata da dinamiche di potere. La soggettività femminile si sviluppa in funzione dello sguardo maschile, attraverso l’adesione o il rifiuto dei canoni imposti, mentre l’identità maschile si struttura mediante pratiche di dominio e controllo emotivo. Entrambi i generi si trovano così coinvolti in meccanismi competitivi distinti: le donne cercano validazione competendo per il riconoscimento maschile, mentre gli uomini si misurano tra loro per l’accesso al potere. Questo processo rientra nella logica della negoziazione identitaria, un concetto centrale nella mia analisi di The Left Bank. I personaggi non possiedono un’identità fissa o autodeterminata, ma la sviluppano attraverso il confronto con l’altro, in un costante equilibrio imposto dall’ordine sociale. L’individuo, dunque, non si costituisce in maniera indipendente, bensì all’interno di relazioni asimmetriche che riflettono e rafforzano la struttura patriarcale. Nei racconti, questa dinamica si manifesta nelle interazioni tra i personaggi, evidenziando il modo in cui l’identità venga continuamente ridefinita in base alle norme e ai rapporti di potere dominanti. La presente tesi si propone dunque di analizzare le politiche di genere e la ricerca identitaria nella raccolta di racconti The Left Bank di Jean Rhys, mettendo in luce come l’autrice, attraverso la narrazione, offra uno spunto per una riflessione critica non soltanto sulla condizione di Otherness– intesa in termini di genere, razza e classe sociale – ma sulla costruzione dell’identità di ciascun individuo che abita un contesto dominato da un patriarcato bianco e suprematista. L’obiettivo è dimostrare come questa raccolta non rappresenti soltanto un esperimento letterario modernista, ma anche un testo anticipatore di tematiche centrali della critica postcoloniale e femminista, che si interroga sia sulle rappresentazioni dell’Altro nello spazio urbano della Parigi degli anni Venti, sia sulle figure che incarnano il potere normativo. L’elaborato si articola in tre capitoli. Il primo contestualizza Jean Rhys all’interno del panorama letterario novecentesco, soffermandosi sulle influenze moderniste e sul rapporto tra la sua scrittura, stilisticamente innovativa, e l’autobiografia. Si indagano inotre le tensioni legate alla sua identità creola, il modo in cui queste si riflettono nella sua produzione letteraria, e il posizionamento dell’autrice nei confronti del movimento femminista. Il secondo capitolo è dedicato all’analisi teorica della short story, con particolare attenzione al concetto di disunity teorizzato da Dominic Head, in opposizione alla teoria dell’unità formulata da Edgar Allan Poe, e alla frammentarietà della narrazione breve modernista come espressione della condizione esistenziale del Novecento. Successivamente, viene introdotta la raccolta The Left Bank, analizzandone la genesi, l’influenza della prefazione di Ford Madox Ford alla prima edizione del 1927 e le principali tematiche dei racconti. Il terzo capitolo si concentra sulla costruzione dei ruoli di genere all’interno della raccolta, esaminando le dinamiche di potere tra chi detiene la norma patriarcale e chi ne è escluso. Attraverso l’analisi di alcune short stories selezionate, emergono questioni centrali quali il rapporto tra denaro, corpo e desiderio femminile, nonché la rappresentazione di modelli di virilità e stoicismo maschile.

Jean Rhys, The Left Bank: politiche di genere e ricerca identitaria

MECCHIA, ANNALISA
2023/2024

Abstract

Nel contesto delle società patriarcali, l’identità individuale non è un elemento autonomo, bensì il prodotto di una costruzione esterna regolata da dinamiche di potere. La soggettività femminile si sviluppa in funzione dello sguardo maschile, attraverso l’adesione o il rifiuto dei canoni imposti, mentre l’identità maschile si struttura mediante pratiche di dominio e controllo emotivo. Entrambi i generi si trovano così coinvolti in meccanismi competitivi distinti: le donne cercano validazione competendo per il riconoscimento maschile, mentre gli uomini si misurano tra loro per l’accesso al potere. Questo processo rientra nella logica della negoziazione identitaria, un concetto centrale nella mia analisi di The Left Bank. I personaggi non possiedono un’identità fissa o autodeterminata, ma la sviluppano attraverso il confronto con l’altro, in un costante equilibrio imposto dall’ordine sociale. L’individuo, dunque, non si costituisce in maniera indipendente, bensì all’interno di relazioni asimmetriche che riflettono e rafforzano la struttura patriarcale. Nei racconti, questa dinamica si manifesta nelle interazioni tra i personaggi, evidenziando il modo in cui l’identità venga continuamente ridefinita in base alle norme e ai rapporti di potere dominanti. La presente tesi si propone dunque di analizzare le politiche di genere e la ricerca identitaria nella raccolta di racconti The Left Bank di Jean Rhys, mettendo in luce come l’autrice, attraverso la narrazione, offra uno spunto per una riflessione critica non soltanto sulla condizione di Otherness– intesa in termini di genere, razza e classe sociale – ma sulla costruzione dell’identità di ciascun individuo che abita un contesto dominato da un patriarcato bianco e suprematista. L’obiettivo è dimostrare come questa raccolta non rappresenti soltanto un esperimento letterario modernista, ma anche un testo anticipatore di tematiche centrali della critica postcoloniale e femminista, che si interroga sia sulle rappresentazioni dell’Altro nello spazio urbano della Parigi degli anni Venti, sia sulle figure che incarnano il potere normativo. L’elaborato si articola in tre capitoli. Il primo contestualizza Jean Rhys all’interno del panorama letterario novecentesco, soffermandosi sulle influenze moderniste e sul rapporto tra la sua scrittura, stilisticamente innovativa, e l’autobiografia. Si indagano inotre le tensioni legate alla sua identità creola, il modo in cui queste si riflettono nella sua produzione letteraria, e il posizionamento dell’autrice nei confronti del movimento femminista. Il secondo capitolo è dedicato all’analisi teorica della short story, con particolare attenzione al concetto di disunity teorizzato da Dominic Head, in opposizione alla teoria dell’unità formulata da Edgar Allan Poe, e alla frammentarietà della narrazione breve modernista come espressione della condizione esistenziale del Novecento. Successivamente, viene introdotta la raccolta The Left Bank, analizzandone la genesi, l’influenza della prefazione di Ford Madox Ford alla prima edizione del 1927 e le principali tematiche dei racconti. Il terzo capitolo si concentra sulla costruzione dei ruoli di genere all’interno della raccolta, esaminando le dinamiche di potere tra chi detiene la norma patriarcale e chi ne è escluso. Attraverso l’analisi di alcune short stories selezionate, emergono questioni centrali quali il rapporto tra denaro, corpo e desiderio femminile, nonché la rappresentazione di modelli di virilità e stoicismo maschile.
Gender politics and the search for identity in Jean Rhys, The Left Bank
In patriarchal societies, individual identity is not an autonomous element but rather the product of an external construction regulated by power dynamics. Female subjectivity develops in relation to the male gaze, through either adherence to or rejection of imposed standards, while male identity is structured through practices of dominance and emotional control. Both genders are thus engaged in distinct competitive mechanisms: women seek validation by competing for male recognition, while men measure themselves against each other for access to power. This process falls within the logic of identity negotiation, a central concept in my analysis of The Left Bank. The characters do not possess a fixed or self-determined identity; rather, they develop it through interactions with others, maintaining a constant balance dictated by social order. The individual, therefore, does not exist independently but within asymmetrical relationships that reflect and reinforce the patriarchal structure. In the short stories, this dynamic emerges in the interactions between characters, highlighting how identity is continuously redefined according to dominant norms and power relations. This thesis aims to analyse gender politics and the search for identity in Jean Rhys’s short story collection The Left Bank, shedding light on how the author, through her narrative, provides a critical reflection not only on the condition of Otherness—understood in terms of gender, race, and social class—but also on the construction of individual identity within a context dominated by a white supremacist patriarchy. The objective is to demonstrate how this collection is not merely a modernist literary experiment but also a precursor to key themes in postcolonial and feminist criticism, questioning both the representations of the Other in the urban space of 1920s Paris and the figures embodying normative power. The paper is structured into three chapters. The first contextualises Jean Rhys within the twentieth-century literary landscape, focusing on modernist influences and the relationship between her stylistically innovative writing and autobiography. It also explores the tensions related to her Creole identity, how these are reflected in her literary production, and her positioning regarding the feminist movement. The second chapter is dedicated to the theoretical analysis of the short story, with particular attention to the concept of disunity theorised by Dominic Head, in contrast to Edgar Allan Poe’s theory of unity, and to the fragmentation of modernist short fiction as an expression of the existential condition of the twentieth century. The study then introduces The Left Bank, analysing its genesis, the influence of Ford Madox Ford’s preface to the first 1927 edition, and the main themes of the stories. The third chapter focuses on the construction of gender roles within the collection, examining the power dynamics between those who uphold the patriarchal norm and those excluded from it. Through the analysis of selected short stories, key issues emerge, such as the relationship between money, the female body, and desire, as well as the representation of models of masculinity and male stoicism.
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