Mentre il tema del riscaldamento globale e dei mutamenti climatici ha vasta eco nel mondo scientifico e sui mezzi d'informazione, il dibattito sul cambiamento climatico indotto dall'isola di calore urbana, è assai limitato. Per poter effettuare lo studio su tali effetti è stata utilizzata la serie di dati meteorologici della città di Torino, in quanto presenta una delle più lunghe serie storiche d'Italia con osservazioni termo-pluviometriche quasi ininterrotte per circa 250 anni. Vista l'ampia disponibilità di dati, questo lavoro si inserisce nel progetto internazionale ME.DA.RE. (MEditerranean climate Data Rescue) nato sotto l'egida del WMO. Al fine di compiere l'analisi climatica è stato necessario sottoporre i dati termo-pluviometrici raccolti e digitalizzati, ad un processo di controllo di qualità mediante il software RClimdex. I dati di temperatura, inoltre, sono stati sottoposti ad una successiva fase di omogeneizzazione mediante la metodologia SPLIDHOM. L'analisi climatica svolta è stata effettuata sia prendendo in considerazione tutto il periodo storico a disposizione (1870-2009), sia individuando due sottoperiodi: il periodo 1925-2009 posto dopo la più ampia lacuna nella serie ed il periodo 1971-2000 corrispondente al trentennio di riferimento stabilito dal WMO (1983). I parametri sono stati analizzati in una prima fase separatamente e successivamente sono stati messi in relazione al fine di svolgere una sintesi climatica ed infine ne sono stati identificati i trend e gli indici climatici. Tutti i valori di tendenza calcolati, sono stati valutati mediante il test di Mann-Kendall che ha evidenziato una significatività statistica soltanto per i trend relativi alle temperature. I risultati ottenuti mostrano un aumento delle temperature a partire dalla metà del '900 con un incremento, per l'intero periodo considerato (140 anni), relativamente più consistente per le temperature massime (0.016± 0.002°C/anno), rispetto alle minime (0.013± 0.001°C/anno). I dati delle precipitazioni hanno permesso di definire il regime pluviometrico come continentale alpino e le tendenze rilevate mostrano un andamento negativo sia per le cumulate e sia per il numero di giorni piovosi. In ultimo si è cercato di comprendere se i cambiamenti climatici occorsi siano da ricondursi a naturali variazioni del clima o ad effetti caratteristici dell'urbanizzazione, in grado di alterare il microclima cittadino. Per tal motivo sono state identificate quattro stazioni rurali per metterne in confronto i dati meteorologici registrati con i dati di origine urbana. L'analisi dell'isola di calore mostra che i valori di temperatura della città sono quasi costantemente più alti di alcuni gradi centigradi rispetto ai valori rurali. Infine si sono posti in relazione i fattori di tipo climatico con i dati raccolti in letteratura in merito all'espansione urbana, l'aumento demografico e l'aumento del numero dei mezzi di trasporto. I risultati ottenuti, benché necessitino di ulteriori approfondimenti, mostrano una possibile relazione tra gli aumenti di temperatura e la crescita demografica ed industriale della città. Appare dunque necessario che lo studio dell'ambiente urbano diventi uno dei principali strumenti per la tutela della salute del cittadino e dell'ambiente e che tramite esso si possano individuare le migliori politiche necessarie al raggiungimento di tali obiettivi.
Analisi della serie climatica di Torino dal 1870 al 2009 e considerazioni sull'isola di calore urbana
GARZENA, DIEGO
2009/2010
Abstract
Mentre il tema del riscaldamento globale e dei mutamenti climatici ha vasta eco nel mondo scientifico e sui mezzi d'informazione, il dibattito sul cambiamento climatico indotto dall'isola di calore urbana, è assai limitato. Per poter effettuare lo studio su tali effetti è stata utilizzata la serie di dati meteorologici della città di Torino, in quanto presenta una delle più lunghe serie storiche d'Italia con osservazioni termo-pluviometriche quasi ininterrotte per circa 250 anni. Vista l'ampia disponibilità di dati, questo lavoro si inserisce nel progetto internazionale ME.DA.RE. (MEditerranean climate Data Rescue) nato sotto l'egida del WMO. Al fine di compiere l'analisi climatica è stato necessario sottoporre i dati termo-pluviometrici raccolti e digitalizzati, ad un processo di controllo di qualità mediante il software RClimdex. I dati di temperatura, inoltre, sono stati sottoposti ad una successiva fase di omogeneizzazione mediante la metodologia SPLIDHOM. L'analisi climatica svolta è stata effettuata sia prendendo in considerazione tutto il periodo storico a disposizione (1870-2009), sia individuando due sottoperiodi: il periodo 1925-2009 posto dopo la più ampia lacuna nella serie ed il periodo 1971-2000 corrispondente al trentennio di riferimento stabilito dal WMO (1983). I parametri sono stati analizzati in una prima fase separatamente e successivamente sono stati messi in relazione al fine di svolgere una sintesi climatica ed infine ne sono stati identificati i trend e gli indici climatici. Tutti i valori di tendenza calcolati, sono stati valutati mediante il test di Mann-Kendall che ha evidenziato una significatività statistica soltanto per i trend relativi alle temperature. I risultati ottenuti mostrano un aumento delle temperature a partire dalla metà del '900 con un incremento, per l'intero periodo considerato (140 anni), relativamente più consistente per le temperature massime (0.016± 0.002°C/anno), rispetto alle minime (0.013± 0.001°C/anno). I dati delle precipitazioni hanno permesso di definire il regime pluviometrico come continentale alpino e le tendenze rilevate mostrano un andamento negativo sia per le cumulate e sia per il numero di giorni piovosi. In ultimo si è cercato di comprendere se i cambiamenti climatici occorsi siano da ricondursi a naturali variazioni del clima o ad effetti caratteristici dell'urbanizzazione, in grado di alterare il microclima cittadino. Per tal motivo sono state identificate quattro stazioni rurali per metterne in confronto i dati meteorologici registrati con i dati di origine urbana. L'analisi dell'isola di calore mostra che i valori di temperatura della città sono quasi costantemente più alti di alcuni gradi centigradi rispetto ai valori rurali. Infine si sono posti in relazione i fattori di tipo climatico con i dati raccolti in letteratura in merito all'espansione urbana, l'aumento demografico e l'aumento del numero dei mezzi di trasporto. I risultati ottenuti, benché necessitino di ulteriori approfondimenti, mostrano una possibile relazione tra gli aumenti di temperatura e la crescita demografica ed industriale della città. Appare dunque necessario che lo studio dell'ambiente urbano diventi uno dei principali strumenti per la tutela della salute del cittadino e dell'ambiente e che tramite esso si possano individuare le migliori politiche necessarie al raggiungimento di tali obiettivi.File | Dimensione | Formato | |
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