In questo scritto si è voluto indicare come si sia evoluto il diritto dei consumatori con particolare riferimento al tema della pubblicità nella realtà italiana e spagnola. Si parla di società dei consumi a partire dagli anni Settanta, quando un gruppo di ¿consumatori consapevoli¿, percepì il proprio status nella società in uno scenario di evoluzioni e progressi. La scoperta del consumatore come soggetto sociale, portatore di diritti, è piuttosto recente. Il grado di difesa del consumatore, rappresenta l'indicatore di benessere di un paese e il livello di democrazia in cui si rivela la volontà di riconoscere e sostenere quei nuovi diritti preposti all'attenzione collettiva. Il caso italiano, considerato nel contesto europeo, si presenta caratterizzato da un notevole ritardo nello sviluppo di una politica pubblica a tutela dei consumatori. Solo in tempi recenti con la raccolta di disposizioni nazionali in un codice di settore si ha la nascita del Codice del Consumo, (d. lgs 6 settembre del 2005, nr. 206) elaborato in considerazione degli interessi dei consumatori (beni) e degli utenti (servizi). Più chiara e meno frastagliata risulta essere la disciplina così come trattata nell'ordinamento giuridico spagnolo. Già a partire dalla Costituzione del 1978, negli articoli 51 co. 1 e 2, si afferma il principio legislativo fondamentale per la protezione dei consumatori ed utenti, un dettato che assumerà sempre maggiore rilievo normativo prima con la Legge 26/1984, del 19 luglio, Ley General para la defensa de los Consumidores y Usuarios, sino dal Texto Refundido approvato con Real Decreto legislativo del 1/2007 del 16 novembre, che riunisce in un unico testo normativo le precedenti disposizioni emanate in materia. Nell'ambito commerciale, spesso il consumatore si trova a contatto con realtà informative asimmetriche. La pubblicità si inserisce in questo processo, in quanto costituisce un'importante modalità attraverso cui il consumatore assume informazioni sui beni disponibili, sulle loro caratteristiche e sui loro prezzi; mettono ogni giorno il consumatore nel ruolo di dover valutare la qualità dell'informazione e la sua veridicità e correttezza. Il legislatore, mosso dall'impulso comunitario, interviene con norme volte ad evitare gli effetti distorsivi sulle scelte dei consumatori. Tale presa d'atto, nel sistema italiano, viene presentata nell'art. 5 del Codice del Consumo che individua nelle informazioni ai consumatori uno dei pilastri fondamentali nella loro tutela. A tal proposito, negli anni precedenti, l'assenza di una normativa specifica italiana, prevedeva come uniche forme di garanzie gli artt. 2598 e 2043 c.c., con cui si regolavano gli atti di concorrenza sleale e la responsabilità per fatto illecito. Ma sono i d. lgs 74/1992 e 67/2000, seguiti dal d.lgs 145/2007 che, recependo le Direttive 97/55/CE e 2005/29/CE, dettano una regolamentazione della materia nella sua specificità. Nel contesto spagnolo, la Direttiva 84/450/CEE riceve attuazione con la Ley General de Publicidad dell'11 novembre 1988, e con la Ley 3/1991 de Competencia Desleal del 10 gennaio, riformate dalla legge 29/2009 del 30 dicembre, in armonizzazione del diritto spagnolo con le Direttive CE 2005/29 e la più recente 2006/114/CE del 12 dicembre 2006, la pubblicità ingannevole e comparativa.

I DIRITTI FONDAMENTALI DEI CONSUMATORI spunti comparativi tra sistema italiano e spagnolo

BELLOCCI, ROBERTA
2009/2010

Abstract

In questo scritto si è voluto indicare come si sia evoluto il diritto dei consumatori con particolare riferimento al tema della pubblicità nella realtà italiana e spagnola. Si parla di società dei consumi a partire dagli anni Settanta, quando un gruppo di ¿consumatori consapevoli¿, percepì il proprio status nella società in uno scenario di evoluzioni e progressi. La scoperta del consumatore come soggetto sociale, portatore di diritti, è piuttosto recente. Il grado di difesa del consumatore, rappresenta l'indicatore di benessere di un paese e il livello di democrazia in cui si rivela la volontà di riconoscere e sostenere quei nuovi diritti preposti all'attenzione collettiva. Il caso italiano, considerato nel contesto europeo, si presenta caratterizzato da un notevole ritardo nello sviluppo di una politica pubblica a tutela dei consumatori. Solo in tempi recenti con la raccolta di disposizioni nazionali in un codice di settore si ha la nascita del Codice del Consumo, (d. lgs 6 settembre del 2005, nr. 206) elaborato in considerazione degli interessi dei consumatori (beni) e degli utenti (servizi). Più chiara e meno frastagliata risulta essere la disciplina così come trattata nell'ordinamento giuridico spagnolo. Già a partire dalla Costituzione del 1978, negli articoli 51 co. 1 e 2, si afferma il principio legislativo fondamentale per la protezione dei consumatori ed utenti, un dettato che assumerà sempre maggiore rilievo normativo prima con la Legge 26/1984, del 19 luglio, Ley General para la defensa de los Consumidores y Usuarios, sino dal Texto Refundido approvato con Real Decreto legislativo del 1/2007 del 16 novembre, che riunisce in un unico testo normativo le precedenti disposizioni emanate in materia. Nell'ambito commerciale, spesso il consumatore si trova a contatto con realtà informative asimmetriche. La pubblicità si inserisce in questo processo, in quanto costituisce un'importante modalità attraverso cui il consumatore assume informazioni sui beni disponibili, sulle loro caratteristiche e sui loro prezzi; mettono ogni giorno il consumatore nel ruolo di dover valutare la qualità dell'informazione e la sua veridicità e correttezza. Il legislatore, mosso dall'impulso comunitario, interviene con norme volte ad evitare gli effetti distorsivi sulle scelte dei consumatori. Tale presa d'atto, nel sistema italiano, viene presentata nell'art. 5 del Codice del Consumo che individua nelle informazioni ai consumatori uno dei pilastri fondamentali nella loro tutela. A tal proposito, negli anni precedenti, l'assenza di una normativa specifica italiana, prevedeva come uniche forme di garanzie gli artt. 2598 e 2043 c.c., con cui si regolavano gli atti di concorrenza sleale e la responsabilità per fatto illecito. Ma sono i d. lgs 74/1992 e 67/2000, seguiti dal d.lgs 145/2007 che, recependo le Direttive 97/55/CE e 2005/29/CE, dettano una regolamentazione della materia nella sua specificità. Nel contesto spagnolo, la Direttiva 84/450/CEE riceve attuazione con la Ley General de Publicidad dell'11 novembre 1988, e con la Ley 3/1991 de Competencia Desleal del 10 gennaio, riformate dalla legge 29/2009 del 30 dicembre, in armonizzazione del diritto spagnolo con le Direttive CE 2005/29 e la più recente 2006/114/CE del 12 dicembre 2006, la pubblicità ingannevole e comparativa.
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