Humans, as we know them today, and all the relationships they currently have with animals exist thanks to domestication. This process, born by case, following a mutual advantage between humans and animals, has evolved over time to become the deepest and most emotionally charged relationship that humans have with their pets. Over time, people have always wondered what the place of animals was in the human moral sphere, including or excluding them, until the birth, in the second half of the twentieth century, of animal ethics. It examines all the relationships between humans and animals and how the latter should be treated, in fact it is widely used to analyze the use of animals in human nutrition and experimentation. However, even a relationship that at first glance does not seem to have problems, domestication, has them when it is with exotic animals. Standard animal ethics analyzes relationships using rationality and seeks to abolish all practices that cause animals to suffer, but analyzing the relationship that humans have with their pets, it is necessary to use sentimental ethics, based on feelings. In fact, this relationship is centered on the latter and cannot be ignored. By showing the gaps in the welfare of exotic animals both in trade and in their detention at home, we try to make people understand the damage that these animals suffer and to move those feelings so that changes are made. As for legal trade, the biggest challenge is to ensure that it is sustainable, to do so negative lists are used, such as CITES, which prohibit the trade of some species that, for example, are at risk of extinction. However, the lack of data necessary to assess the risks is a very important obstacle and determines the exclusion from the lists of most of the species traded. Illegal trade is also harmful to species, but it is favored both by the legislative gaps in legal trade and by the lack of awareness of the suffering of the animals involved. Poor welfare conditions exist for both animals taken from the wild and those bred and do not improve either in shops or after being purchased. Nowadays, animal welfare is not only based on ensuring they have minimum requirements such as water, food and a suitable environment, but also takes into account their ability to act and engage in behaviors that they are voluntarily motivated to perform. Yet for exotic animals, which have specific needs related to natural habitats that are very different from those in captivity, both in terms of home range and space, already ensuring the minimum requirements is a serious difficulty. In fact, high mortality rates, high levels of stress and negative mental experiences are observed for these animals. The desire to own an exotic animal must not depend on selfish feelings or pride and it is social acceptability that plays an important role in deciding whether it is appropriate to sell and buy exotic animals. Through increased awareness of the negative effects of the trade and keeping of exotic animals, and through the implementation of legislation based on positive lists (where only species for which there is sufficient scientific evidence to demonstrate that they are suitable as pets are listed), changes can be made to this relationship.
Questo processo nato casualmente, a seguito di un vantaggio reciproco tra l’uomo e gli animali, si è poi evoluto nel tempo sino a diventare la relazione più profonda e ricca di emozioni che l’uomo prova con i propri animali domestici. Nel corso del tempo, ci si è sempre chiesto quale fosse il posto degli animali nella sfera morale umana, includendoli o escludendoli, fino alla nascita, nella seconda metà del XX secolo, dell’etica animale. Essa esamina tutte le relazioni tra l’uomo e gli animali e come questi ultimi dovrebbero essere trattati, infatti è molto utilizzata per analizzare l’uso degli animali nell’alimentazione umana e nella sperimentazione. Tuttavia anche una relazione che ad un primo sguardo non sembra avere problemi, la domesticazione, quando è con gli animali esotici li possiede. L’etica animale standard analizza le relazioni usando la razionalità e cerca di abolire tutte le pratiche che causano agli animali sofferenze, ma analizzando la relazione che l’uomo ha con i propri animali domestici, occorre utilizzare l’etica sentimentalista, basata sui sentimenti. Su questi ultimi infatti, è incentrata questa relazione e non possono essere ignorati. Mostrando le lacune del benessere degli animali esotici sia nel commercio, che nella loro detenzione in casa, si cerca di far comprendere i danni che questi animali subiscono e far muovere quei sentimenti affinché vengano apportati cambiamenti. Per quanto riguarda il commercio legale, la sfida più grande è garantire che questo sia sostenibile, per farlo si utilizzano elenchi negativi, come la CITES, che proibiscono il commercio di alcune specie che, ad esempio, sono a rischio di estinzione. Tuttavia, la mancanza dei dati necessari per valutarne i rischi, è un ostacolo molto importante e determina l’esclusione dagli elenchi della maggior parte delle specie commercializzate. Anche il commercio illegale è deleterio per le specie, ma è favorito sia delle lacune legislative del commercio legale, sia dalla mancanza di consapevolezza delle sofferenze degli animali che ne sono coinvolti. Le scarse condizioni di benessere si hanno sia per gli animali prelevati in natura, sia per quelli allevati e non migliorano né nei negozi, né dopo essere stati acquistati. Al giorno d’oggi il benessere degli animali non è basato solo sul garantire loro i requisiti minimi come acqua, cibo e un ambiente adatto, ma tiene conto anche della loro capacità di agire e impegnarsi in comportamenti che sono volontariamente motivati a eseguire. Eppure per gli animali esotici, che presentano specifiche esigenze legate agli habitat naturali che sono molto diversi da quelli in cattività, sia in termini di home range che di spazio, già garantire i requisiti minimi è una seria difficoltà. Si osservano infatti elevati tassi di mortalità, elevati livelli di stress ed esperienze mentali negative per questi animali. La volontà di possedere un animale esotico non deve dipendere da sentimenti egoistici o di vanto ed è l’accettabilità sociale che gioca un ruolo importante nel decidere se è opportuno vendere e acquistare gli animali esotici. Attraverso una maggiore sensibilizzazione degli effetti negativi del commercio, della detenzione degli animali esotici e attuando un’applicazione della legislatura basata sugli elenchi positivi (dove si elencano solo le specie di cui si hanno prove scientifiche sufficienti a dimostrare sono adatte come animali domestici), si possono apportare modifiche a questa relazione.
Etica e benessere animale: gli animali domestici esotici
GULMINI, ELISABETTA
2023/2024
Abstract
Questo processo nato casualmente, a seguito di un vantaggio reciproco tra l’uomo e gli animali, si è poi evoluto nel tempo sino a diventare la relazione più profonda e ricca di emozioni che l’uomo prova con i propri animali domestici. Nel corso del tempo, ci si è sempre chiesto quale fosse il posto degli animali nella sfera morale umana, includendoli o escludendoli, fino alla nascita, nella seconda metà del XX secolo, dell’etica animale. Essa esamina tutte le relazioni tra l’uomo e gli animali e come questi ultimi dovrebbero essere trattati, infatti è molto utilizzata per analizzare l’uso degli animali nell’alimentazione umana e nella sperimentazione. Tuttavia anche una relazione che ad un primo sguardo non sembra avere problemi, la domesticazione, quando è con gli animali esotici li possiede. L’etica animale standard analizza le relazioni usando la razionalità e cerca di abolire tutte le pratiche che causano agli animali sofferenze, ma analizzando la relazione che l’uomo ha con i propri animali domestici, occorre utilizzare l’etica sentimentalista, basata sui sentimenti. Su questi ultimi infatti, è incentrata questa relazione e non possono essere ignorati. Mostrando le lacune del benessere degli animali esotici sia nel commercio, che nella loro detenzione in casa, si cerca di far comprendere i danni che questi animali subiscono e far muovere quei sentimenti affinché vengano apportati cambiamenti. Per quanto riguarda il commercio legale, la sfida più grande è garantire che questo sia sostenibile, per farlo si utilizzano elenchi negativi, come la CITES, che proibiscono il commercio di alcune specie che, ad esempio, sono a rischio di estinzione. Tuttavia, la mancanza dei dati necessari per valutarne i rischi, è un ostacolo molto importante e determina l’esclusione dagli elenchi della maggior parte delle specie commercializzate. Anche il commercio illegale è deleterio per le specie, ma è favorito sia delle lacune legislative del commercio legale, sia dalla mancanza di consapevolezza delle sofferenze degli animali che ne sono coinvolti. Le scarse condizioni di benessere si hanno sia per gli animali prelevati in natura, sia per quelli allevati e non migliorano né nei negozi, né dopo essere stati acquistati. Al giorno d’oggi il benessere degli animali non è basato solo sul garantire loro i requisiti minimi come acqua, cibo e un ambiente adatto, ma tiene conto anche della loro capacità di agire e impegnarsi in comportamenti che sono volontariamente motivati a eseguire. Eppure per gli animali esotici, che presentano specifiche esigenze legate agli habitat naturali che sono molto diversi da quelli in cattività, sia in termini di home range che di spazio, già garantire i requisiti minimi è una seria difficoltà. Si osservano infatti elevati tassi di mortalità, elevati livelli di stress ed esperienze mentali negative per questi animali. La volontà di possedere un animale esotico non deve dipendere da sentimenti egoistici o di vanto ed è l’accettabilità sociale che gioca un ruolo importante nel decidere se è opportuno vendere e acquistare gli animali esotici. Attraverso una maggiore sensibilizzazione degli effetti negativi del commercio, della detenzione degli animali esotici e attuando un’applicazione della legislatura basata sugli elenchi positivi (dove si elencano solo le specie di cui si hanno prove scientifiche sufficienti a dimostrare sono adatte come animali domestici), si possono apportare modifiche a questa relazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/163988