Artificial intelligence (AI) is at the crossroads of futuristic scenarios that oscillate between utopian and dystopian extremes. On the one hand, optimistic visions propose a world in which AI addresses and solves some of humanity’s greatest challenges, such as managing natural resources, optimizing health systems, and democratizing access to education and knowledge. These scenarios presuppose a harmonious integration of AI into society, where advanced technologies work in the service of man, improving quality of life and freeing individuals from repetitive and costly jobs. On the other side of the spectrum, there are dystopian visions influenced by fiction and cinema, where AI escapes human control, becomes autonomously intelligent in unexpected ways, and potentially threatening to human existence itself. These scenarios are fuelled by real fears about the speed of development of these technologies and the lack of adequate regulation, which could lead to intelligent systems operating with logics not aligned with human interests. This rise not only raises practical questions about regulation and employment, but also raises profound philosophical questions about the nature of consciousness, identity and morality. AI challenges our traditional understanding of intelligence and thought, leading to the question whether a machine can ever possess a "mind" in the human sense of the word or whether it can exercise some kind of moral autonomy. The distinction between intelligence and consciousness is central to these discussions. While intelligence is about the ability to learn, reason and solve problems, consciousness implies a sense of self-awareness and subjectivity. Currently, AI can exhibit advanced forms of intelligence but does not demonstrate consciousness. However, the progress of technology may one day blur these distinctions, prompting philosophers to reconsider what it means to be "aware".
L’intelligenza artificiale (IA) si trova al crocevia di scenari futuristici che oscillano tra estremi utopici e distopici. Da una parte, le visioni ottimistiche propongono un mondo in cui l’IA affronta e risolve alcune delle sfide più grandi dell’umanità, come la gestione delle risorse naturali, l’ottimizzazione dei sistemi sanitari, e la democratizzazione dell’accesso all’istruzione e al sapere. Questi scenari presuppongono un’integrazione armoniosa dell’IA nella società, dove le tecnologie avanzate lavorano a favore dell’uomo, migliorando la qualità della vita e liberando gli individui da lavori ripetitivi e onerosi. Dall’altra parte dello spettro, vi sono visioni distopiche influenzate da narrativa e cinema, dove l’IA sfugge al controllo umano, diventa autonomamente intelligente in modi non previsti, e potenzialmente minacciosa per la stessa esistenza umana. Questi scenari sono alimentati da timori reali legati alla velocità di sviluppo di queste tecnologie e alla mancanza di una regolamentazione adeguata, che potrebbero portare a sistemi intelligenti che operano con logiche non allineate agli interessi umani. Questa ascesa non solo pone questioni pratiche legate alla regolamentazione e all’impiego, ma solleva anche profondi interrogativi filosofici riguardanti la natura della coscienza, l’identità e la moralità. L’IA sfida la nostra comprensione tradizionale dell’intelligenza e del pensiero, portando alla domanda se una macchina possa mai possedere una “mente” nel senso umano del termine o se possa esercitare un tipo di autonomia morale. La distinzione tra intelligenza e coscienza è centrale in queste discussioni. Mentre l’intelligenza riguarda la capacità di apprendere, ragionare e risolvere problemi, la coscienza implica un senso di auto-consapevolezza e soggettività. Attualmente, l’IA può esibire forme di intelligenza avanzata, ma non dimostra coscienza. Tuttavia, l’avanzamento delle tecnologie potrebbe un giorno sfumare queste distinzioni, spingendo i filosofi a riconsiderare cosa significa essere “consapevoli”.
Etica e Regolamentazioni sull'Intelligenza Artificiale
CHIARELLO, BIAGIO
2023/2024
Abstract
L’intelligenza artificiale (IA) si trova al crocevia di scenari futuristici che oscillano tra estremi utopici e distopici. Da una parte, le visioni ottimistiche propongono un mondo in cui l’IA affronta e risolve alcune delle sfide più grandi dell’umanità, come la gestione delle risorse naturali, l’ottimizzazione dei sistemi sanitari, e la democratizzazione dell’accesso all’istruzione e al sapere. Questi scenari presuppongono un’integrazione armoniosa dell’IA nella società, dove le tecnologie avanzate lavorano a favore dell’uomo, migliorando la qualità della vita e liberando gli individui da lavori ripetitivi e onerosi. Dall’altra parte dello spettro, vi sono visioni distopiche influenzate da narrativa e cinema, dove l’IA sfugge al controllo umano, diventa autonomamente intelligente in modi non previsti, e potenzialmente minacciosa per la stessa esistenza umana. Questi scenari sono alimentati da timori reali legati alla velocità di sviluppo di queste tecnologie e alla mancanza di una regolamentazione adeguata, che potrebbero portare a sistemi intelligenti che operano con logiche non allineate agli interessi umani. Questa ascesa non solo pone questioni pratiche legate alla regolamentazione e all’impiego, ma solleva anche profondi interrogativi filosofici riguardanti la natura della coscienza, l’identità e la moralità. L’IA sfida la nostra comprensione tradizionale dell’intelligenza e del pensiero, portando alla domanda se una macchina possa mai possedere una “mente” nel senso umano del termine o se possa esercitare un tipo di autonomia morale. La distinzione tra intelligenza e coscienza è centrale in queste discussioni. Mentre l’intelligenza riguarda la capacità di apprendere, ragionare e risolvere problemi, la coscienza implica un senso di auto-consapevolezza e soggettività. Attualmente, l’IA può esibire forme di intelligenza avanzata, ma non dimostra coscienza. Tuttavia, l’avanzamento delle tecnologie potrebbe un giorno sfumare queste distinzioni, spingendo i filosofi a riconsiderare cosa significa essere “consapevoli”.File | Dimensione | Formato | |
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