Introdution. Burns represent one of the most severe and traumatic injuries globally, with an annual incidence of approximately 11 million cases and around 180,000 deaths, according to the World Health Organization. The most at-risk populations include children, the elderly, and workers exposed to specific risks. Despite medical advancements, the management of burn wounds remains a significant clinical challenge, requiring advanced skills and continuous training for healthcare professionals, as well as the implementation and study of new technologies and treatments, such as Negative Pressure Wound Therapy (NPWT). This thesis aims to explore and analyze the use and effectiveness of negative pressure wound therapy in burn patients, comparing it with standard dressings and other advanced treatments. Additionally, it seeks to define the role of the nurse and the necessary competencies required for the management of these advanced dressings. Materials and Methods. To develop this thesis, a bibliographic research was conducted using the PubMed and CINAHL databases. Only articles published after 2014 were consulted to ensure the inclusion of the most recent and reliable scientific evidence. The analysis focused on articles that examine the use of negative pressure wound therapy in adult patients with second- or third-degree burns. Results. The literature review indicates that, although NPWT does not significantly reduce healing time compared to standard dressings, it offers several advantages. It provides better management of granulation tissue and re-epithelialization, promoting more effective wound healing. Additionally, it reduces the frequency of dressing changes, improving patient comfort and minimizing pain. The therapy also lowers the risk of infections due to the continuous suction of exudates and cellular debris, enhances graft adherence with fewer post-operative complications, and allows for home-based treatment, which helps reduce hospital costs and improve patients' quality of life.Despite these benefits, NPWT presents some challenges, including high initial costs, the need for specialized training for healthcare professionals, and potential discomfort for patients due to the presence of the suction device, which may limit mobility and adherence to treatment. Conclusion. Although NPWT is not yet the absolute gold standard and requires further studies to explore its applications, it stands out as an innovative and advantageous therapeutic option in burn management. In this context, the nurse plays a crucial role, from patient preparation to caregiver training. Advanced education and the acquisition of specialized skills through postgraduate training, including specific master's programs, guidelines, and dedicated training courses, are essential to ensuring safe and effective care and treatment pathways.
Introduzione. Le ustioni rappresentano una delle lesioni traumatiche e più gravi a livello globale con un'incidenza annua secondo l’Organizzazione Mondiale di Sanità di circa 11 milioni di casi e di circa 180 000 casi di decesso. Le categorie più a rischio sono i bambini, gli anziani e i lavoratori esposti a rischi specifici. La gestione delle ferite da ustione, nonostante i progressi, rimane una sfida clinica significativa che richiede competenze avanzate e un continuo aggiornamento da parte del personale sanitario, l'impiego e lo studio di nuove tecnologie e trattamenti come la terapia a pressione negativa (NPWT- Negative Pressure Wound Therapy). Questo elaborato di tesi si propone di approfondire e analizzare l’utilizzo e l’efficacia della terapia a pressione negativa nei pazienti ustionati confrontandola con medicazioni standard e altri trattamenti avanzati e di definire il ruolo dell’infermiere e le competenze necessarie alla gestione di queste medicazioni avanzate. Materiali e Metodi. Per svolgere l'elaborato è stata effettuata una ricerca bibliografica utilizzando le banche dati Pubmed e CINAHL. Sono stati consultati solo articoli pubblicati dopo il 2014 per avere evidenze scientifiche più recenti e affidabili, e sono stati analizzati articoli che trattano l’impiego della terapia a pressione negativa su pazienti adulti con ustioni di secondo o terzo grado. Risultati. Dalla revisione della letteratura emerge che, sebbene la NPWT non riduca significativamente il tempo di guarigione rispetto alle medicazioni standard, presenta numerosi vantaggi, tra cui una miglior gestione del tessuto di granulazione e della riepitelizzazione, favorendo una guarigione più efficace; una riduzione della frequenza dei cambi di medicazione, migliorando il comfort del paziente e riducendo il dolore; una diminuzione del rischio di infezioni, grazie all’aspirazione continua di essudati e detriti cellulari; una migliore attecchimento degli innesti cutanei, con minori complicanze post-operatorie; la possibilità di gestione domiciliare della terapia, riducendo i costi ospedalieri e migliorando la qualità di vita del paziente. Nonostante questi benefici, la NPWT presenta alcune criticità, tra cui un costo iniziale elevato, la necessità di formazione specifica per il personale sanitario e il disagio per il paziente dovuto alla presenza della pompa di aspirazione, che può limitare la mobilità e l’aderenza al trattamento. Conclusione. Sebbene la NPWT non rappresenti ancora il gold standard assoluto e necessiti di ulteriori studi per approfondirne le applicazioni, si configura come un’opzione terapeutica innovativa e vantaggiosa nella gestione delle ustioni. In questa gestione risulta cruciale il ruolo dell’infermiere dalla preparazione del paziente all’addestramento dei caregivers, come risulta fondamentale una formazione avanzata e l’acquisizione di competenze avanzate attraverso una formazione post base che comprendono master specifici, linee guida e corsi di formazione dedicati per garantire un'assistenza e un percorso di cura sicuro ed efficace.
Le medicazioni avanzate nel paziente ustionato: una revisione di letteratura
BENZI, LUCA
2023/2024
Abstract
Introduzione. Le ustioni rappresentano una delle lesioni traumatiche e più gravi a livello globale con un'incidenza annua secondo l’Organizzazione Mondiale di Sanità di circa 11 milioni di casi e di circa 180 000 casi di decesso. Le categorie più a rischio sono i bambini, gli anziani e i lavoratori esposti a rischi specifici. La gestione delle ferite da ustione, nonostante i progressi, rimane una sfida clinica significativa che richiede competenze avanzate e un continuo aggiornamento da parte del personale sanitario, l'impiego e lo studio di nuove tecnologie e trattamenti come la terapia a pressione negativa (NPWT- Negative Pressure Wound Therapy). Questo elaborato di tesi si propone di approfondire e analizzare l’utilizzo e l’efficacia della terapia a pressione negativa nei pazienti ustionati confrontandola con medicazioni standard e altri trattamenti avanzati e di definire il ruolo dell’infermiere e le competenze necessarie alla gestione di queste medicazioni avanzate. Materiali e Metodi. Per svolgere l'elaborato è stata effettuata una ricerca bibliografica utilizzando le banche dati Pubmed e CINAHL. Sono stati consultati solo articoli pubblicati dopo il 2014 per avere evidenze scientifiche più recenti e affidabili, e sono stati analizzati articoli che trattano l’impiego della terapia a pressione negativa su pazienti adulti con ustioni di secondo o terzo grado. Risultati. Dalla revisione della letteratura emerge che, sebbene la NPWT non riduca significativamente il tempo di guarigione rispetto alle medicazioni standard, presenta numerosi vantaggi, tra cui una miglior gestione del tessuto di granulazione e della riepitelizzazione, favorendo una guarigione più efficace; una riduzione della frequenza dei cambi di medicazione, migliorando il comfort del paziente e riducendo il dolore; una diminuzione del rischio di infezioni, grazie all’aspirazione continua di essudati e detriti cellulari; una migliore attecchimento degli innesti cutanei, con minori complicanze post-operatorie; la possibilità di gestione domiciliare della terapia, riducendo i costi ospedalieri e migliorando la qualità di vita del paziente. Nonostante questi benefici, la NPWT presenta alcune criticità, tra cui un costo iniziale elevato, la necessità di formazione specifica per il personale sanitario e il disagio per il paziente dovuto alla presenza della pompa di aspirazione, che può limitare la mobilità e l’aderenza al trattamento. Conclusione. Sebbene la NPWT non rappresenti ancora il gold standard assoluto e necessiti di ulteriori studi per approfondirne le applicazioni, si configura come un’opzione terapeutica innovativa e vantaggiosa nella gestione delle ustioni. In questa gestione risulta cruciale il ruolo dell’infermiere dalla preparazione del paziente all’addestramento dei caregivers, come risulta fondamentale una formazione avanzata e l’acquisizione di competenze avanzate attraverso una formazione post base che comprendono master specifici, linee guida e corsi di formazione dedicati per garantire un'assistenza e un percorso di cura sicuro ed efficace.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/163916