Central venous catheters (CVCs) are devices characterized by the placement of their tip at the cavoatrial junction and are used for prolonged intravenous therapies, blood sampling, and hemodynamic monitoring. Nurses play a key role in managing CVCs, selecting the most appropriate device for the patient, and preventing complications. One of the main catheter-related complications is Catheter-Related Bloodstream Infection (CRBSI), which can be prevented and treated with Antimicrobial Lock Therapy (ALT). This technique involves instilling an antimicrobial solution into the catheter when it is not in use. Taurolidine, known for its broad-spectrum antimicrobial properties, is one of the most commonly used substances for ALT. The aim of this retrospective observational study is to describe the epidemiology of CVC-related infections and the use of Antimicrobial Lock Therapy in the Dietetics and Clinical Nutrition Unit of Molinette Hospital in Turin. Specifically, 75 CVCs placed in 2024 were included in the study, 25 of which underwent prophylactic ALT with taurolidine. Among these, 1 case of CRBSI (4%) was identified. The results suggest the effectiveness of prophylactic ALT with taurolidine. However, no conclusions were drawn regarding the use of ALT for the treatment of CRBSIs.
I cateteri venosi centrali (CVC) sono dispositivi caratterizzati dal posizionamento della punta in giunzione atrio-cavale e utilizzati per la somministrazione di terapie endovenose prolungate, per l’esecuzione di prelievi ematici e per il monitoraggio emodinamico. Gli infermieri rivestono un ruolo centrale nella gestione dei CVC, nella scelta della tipologia di device più adatto al paziente e nella prevenzione delle complicanze. Le Catheter-Related BloodStream Infection (CRBSI) rappresentano una delle principali complicanze catetere-correlate e possono essere prevenute e trattate con l’Antimicrobial Lock Therapy (ALT), ovvero attraverso la somministrazione “lock” di una soluzione antimicrobica quando il catetere non è in uso. La taurolidina, dotata di proprietà antimicrobiche ad ampio spettro, è una delle sostanze più utilizzate per l’ALT. L’obiettivo di questo studio osservazionale retrospettivo è descrivere l’ epidemiologia delle infezioni correlate ai CVC e l’utilizzo dell’Antimicrobial Lock Therapy nel reparto di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’ospedale Molinette di Torino. Nello specifico, sono stati inclusi 75 CVC posizionati durante il 2024, di cui 25 sottoposti ad ALT di profilassi con taurolidina. Tra questi è stato identificato 1 caso di CRBSI (4%). I risultati ottenuti suggeriscono l’efficacia dell’ALT con taurolidina a scopo profilattico; non sono stati ottenuti risultati sull’impiego dell’ALT per il trattamento delle CRBSI.
Esperienza pratica di Antimicrobial Lock Therapy presso Città della Salute e della Scienza di Torino: metodologia e risultati
SCOZZARO, SHARON
2023/2024
Abstract
I cateteri venosi centrali (CVC) sono dispositivi caratterizzati dal posizionamento della punta in giunzione atrio-cavale e utilizzati per la somministrazione di terapie endovenose prolungate, per l’esecuzione di prelievi ematici e per il monitoraggio emodinamico. Gli infermieri rivestono un ruolo centrale nella gestione dei CVC, nella scelta della tipologia di device più adatto al paziente e nella prevenzione delle complicanze. Le Catheter-Related BloodStream Infection (CRBSI) rappresentano una delle principali complicanze catetere-correlate e possono essere prevenute e trattate con l’Antimicrobial Lock Therapy (ALT), ovvero attraverso la somministrazione “lock” di una soluzione antimicrobica quando il catetere non è in uso. La taurolidina, dotata di proprietà antimicrobiche ad ampio spettro, è una delle sostanze più utilizzate per l’ALT. L’obiettivo di questo studio osservazionale retrospettivo è descrivere l’ epidemiologia delle infezioni correlate ai CVC e l’utilizzo dell’Antimicrobial Lock Therapy nel reparto di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’ospedale Molinette di Torino. Nello specifico, sono stati inclusi 75 CVC posizionati durante il 2024, di cui 25 sottoposti ad ALT di profilassi con taurolidina. Tra questi è stato identificato 1 caso di CRBSI (4%). I risultati ottenuti suggeriscono l’efficacia dell’ALT con taurolidina a scopo profilattico; non sono stati ottenuti risultati sull’impiego dell’ALT per il trattamento delle CRBSI.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/163912