La finalità dello studio effettuato è stata quella di operare una sintesi dei dati paleontologici attualmente disponibili per una potente successione sedimentaria, di età compresa tra i 4 e i 2 milioni di anni fa, esposta nell'alveo del Torrente Cervo e di inquadrare il contesto paleoambientale delle principali località fossilifere, per favorirne la conoscenza e la fruizione a scopi didattici e divulgativi (nell'ambito della valorizzazione e tutela del territorio). Il filone principale lungo il quale si è sviluppata la tesi è di tipo paleobotanico, infatti molti dei dati analizzati ed elaborati derivano dall'esame dei resti vegetali (soprattutto semi, frutti e megaspore) rinvenuti nei diversi siti fossiliferi. Le indagini condotte sono state rivolte alla raccolta di tutte le informazioni utili per descrivere la successione e per ¿raccontare¿ come si è evoluto il paleoambiente a partire degli strati più antichi (di età stimata intorno ai 4 milioni di anni fa), fino a quelli più giovani (di età stimata intorno ai 2,2-1,5 milioni di anni fa). Per avere un quadro complessivo di tutte le informazioni, le documentazioni presenti in letteratura sono state integrate a quelle raccolte durante lo svolgimento della tesi. In particolare sono state svolte indagini sul terreno ed osservazioni dei campioni in laboratorio. Per una maggior completezza delle informazioni, sono risultato molto prezioso l'apporto di conoscenze da parte di ottimi conoscitori del territorio biellese. La tesi è suddivisa in una prima parte relativa all'inquadramento dell'area di studio da un punto di vista geografico, geologico e paleobotanico. In questa sezione si trova anche la descrizione della successione sedimentaria con particolare riferimento ai dati lito-sedimentologici e quelli paleontologici. Nella seconda parte della tesi, per le principali località fossilifere, è stato fatto un tentativo di ricostruzione della paleovegetazione attraverso l'utilizzo dei ¿Plant Community Scenarios¿ (PCS). I PCS sono dei grafici artificiali che permettono di illustrare, in modo standardizzato, alcune caratteristiche della paleovegetazione e del paleoambiente. In questa seconda parte, vengono anche proposte le tabelle relative alle entità paleofloristiche identificate in laboratorio, di cui viene proposta la documentazione fotografica, almeno per le associazioni ritenute più significative. Nella terza parte, infine, i PCS vengono messi in relazione con il profilo della successione sedimentaria e le paleoflore raffigurate nei diversi grafici vengono confrontate tra loro; questo permette di fare delle ipotesi su quale fosse il paleoclima e fare delle considerazioni di tipo biostratigrafico. In questa ultima sezione, inoltre, vengono commentati i vari paleoambienti che si sono susseguiti lungo una successione caratterizzata da diverse fasi di ingressione e regressione marina. Gli affioramenti che si osservano, infatti, sono ricchi di resti sia di origine vegetale che animale; questi ultimi, rappresentati per lo più da Molluschi, sono una testimonianza che, in passato, l'area del Biellese era occupata dal mare. Per spiegare in maniera più chiara come si presentava l'area biellese da ca. 4 a 2,2 milioni di anni fa, i commenti ai vari paleoambienti vengono proposti insieme a delle ricostruzioni paleogeografiche ottenute a partire da un immagine tratta da Google Earth a cui sono state sovraimposte delle figure che indicano le variazione della linea di costa.
La successione tardo-cenozoica del Torrente Cervo (Biella): sintesi dei dati paleontologici, ricostruzione della paleovegetazione e ipotesi sull'evoluzione del paleoambiente
FESTA, CRISTINA
2009/2010
Abstract
La finalità dello studio effettuato è stata quella di operare una sintesi dei dati paleontologici attualmente disponibili per una potente successione sedimentaria, di età compresa tra i 4 e i 2 milioni di anni fa, esposta nell'alveo del Torrente Cervo e di inquadrare il contesto paleoambientale delle principali località fossilifere, per favorirne la conoscenza e la fruizione a scopi didattici e divulgativi (nell'ambito della valorizzazione e tutela del territorio). Il filone principale lungo il quale si è sviluppata la tesi è di tipo paleobotanico, infatti molti dei dati analizzati ed elaborati derivano dall'esame dei resti vegetali (soprattutto semi, frutti e megaspore) rinvenuti nei diversi siti fossiliferi. Le indagini condotte sono state rivolte alla raccolta di tutte le informazioni utili per descrivere la successione e per ¿raccontare¿ come si è evoluto il paleoambiente a partire degli strati più antichi (di età stimata intorno ai 4 milioni di anni fa), fino a quelli più giovani (di età stimata intorno ai 2,2-1,5 milioni di anni fa). Per avere un quadro complessivo di tutte le informazioni, le documentazioni presenti in letteratura sono state integrate a quelle raccolte durante lo svolgimento della tesi. In particolare sono state svolte indagini sul terreno ed osservazioni dei campioni in laboratorio. Per una maggior completezza delle informazioni, sono risultato molto prezioso l'apporto di conoscenze da parte di ottimi conoscitori del territorio biellese. La tesi è suddivisa in una prima parte relativa all'inquadramento dell'area di studio da un punto di vista geografico, geologico e paleobotanico. In questa sezione si trova anche la descrizione della successione sedimentaria con particolare riferimento ai dati lito-sedimentologici e quelli paleontologici. Nella seconda parte della tesi, per le principali località fossilifere, è stato fatto un tentativo di ricostruzione della paleovegetazione attraverso l'utilizzo dei ¿Plant Community Scenarios¿ (PCS). I PCS sono dei grafici artificiali che permettono di illustrare, in modo standardizzato, alcune caratteristiche della paleovegetazione e del paleoambiente. In questa seconda parte, vengono anche proposte le tabelle relative alle entità paleofloristiche identificate in laboratorio, di cui viene proposta la documentazione fotografica, almeno per le associazioni ritenute più significative. Nella terza parte, infine, i PCS vengono messi in relazione con il profilo della successione sedimentaria e le paleoflore raffigurate nei diversi grafici vengono confrontate tra loro; questo permette di fare delle ipotesi su quale fosse il paleoclima e fare delle considerazioni di tipo biostratigrafico. In questa ultima sezione, inoltre, vengono commentati i vari paleoambienti che si sono susseguiti lungo una successione caratterizzata da diverse fasi di ingressione e regressione marina. Gli affioramenti che si osservano, infatti, sono ricchi di resti sia di origine vegetale che animale; questi ultimi, rappresentati per lo più da Molluschi, sono una testimonianza che, in passato, l'area del Biellese era occupata dal mare. Per spiegare in maniera più chiara come si presentava l'area biellese da ca. 4 a 2,2 milioni di anni fa, i commenti ai vari paleoambienti vengono proposti insieme a delle ricostruzioni paleogeografiche ottenute a partire da un immagine tratta da Google Earth a cui sono state sovraimposte delle figure che indicano le variazione della linea di costa.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/16383