Near Pollenzo, in the locality of Gorei di Verduno, there is a site of geological and paleontological interest of the Messinian. On the banks of the Tanaro, at the "Spiaggia dei Cristalli", abundant fossil remains have emerged. In the third-year Natural Sciences educational excursions, where possible, fossil material was recovered that would otherwise be eroded by the river. The recovered paleontological samples, being fragile, must be treated and cataloged. In this thesis I classified and prepared the fossils collected in recent years. The macropaleontological material is first recovered from the outcrops, as the legislation provides for the need to save the paleontological assets at risk of destruction. The fossils, in our case plants, are then cleaned, photographed and, if necessary, consolidated with PEG 4000 or vinyl glue to preserve their morphological data. Subsequently, the sample is identified in two phases, the preliminary and then the final in the laboratory. After recognition, a provisional number is assigned to facilitate cataloguing, in my case RicCas ***. Following classification, fossils can undergo other morphometric, climatic and micromorphological studies, preparing cuticles for microscopic observation. The material is not always kept at the university, but in some cases also at the Regional Museum of Natural Sciences and the Eusebio Museum in Alba. The outcrops are from the Messinian Age, Miocene Age, approximately between 7 and 5 million years ago. In this Crono, the Mediterranean basin was very different from today, the MSC Messinian Salinity Crisis was preponderant. Because of this geological phenomenon, the sea level was much lower than it is today. The causes of this condition are probably to be found in the closure of the Strait of Gibraltar. Sedimentation therefore took place in a deep basin with abnormal salinity. With the Zancleano the sea was restored, creating conditions more similar to today's. The outcrops, characterized by typical blue marls rich in gypsum and the Balatini gypsum themselves, are rich in evidence of salt precipitation in the Messinian. These sedimentary rocks form the matrix of all the fossil remains we classify. The systematics I use is wide and varied, with over 50 taxa recognized and studied, exploiting numerous descriptions by different authors. The systematic citations have been reported verbatim to preserve the original spirit of simple cataloguing and compilation analysis. The cataloguing allows us to synthesize the provenance of the material from various parts of the stratigraphic succession and the typology of taxa. It also allows us to prepare and preserve the material so that in the future it will be easier to entrust it to museums, use it for educational purposes or for future scientific studies, in which it will also be possible to deepen the aforementioned climatic analyses and the analysis of the cuticles, as a contribution to the definition of the paleoenvironmental conditions of the Messinian in that region.
Vicino a Pollenzo, in località Gorei di Verduno, è presente un sito d’interesse geologico e paleontologico del Messiniano. Sulle sponde del Tanaro, presso la “Spiaggia dei Cristalli”, sono affiorati abbondanti resti fossili. Nelle escursioni didattiche di Scienze Naturali del terzo anno sono stati operati, ove possibile, recuperi di materiale fossile che altrimenti andrebbe eroso dal fiume. I campioni paleontologici recuperati, essendo fragili, vanno trattati e catalogati. In questa tesi ho classificato e preparato i fossili raccolti negli ultimi anni. Il materiale macropaleontologico viene in primis recuperato dagli affioramenti, in quanto la legislazione prevede la necessità di mettere in salvo i beni paleontologici a rischio di distruzione. I fossili, nel nostro caso vegetali, vengono quindi puliti, fotografati e, se necessario, consolidati con PEG 4000 o colla vinilica per preservarne i dati morfologici. Successivamente viene operata una identificazione del campione in due momenti, la preliminare e successivamente la definitiva in laboratorio. Dopo il riconoscimento viene assegnato un numero provvisorio per facilitare la catalogazione, nel mio caso RicCas ***. In seguito alla classificazione i fossili possono subire altri studi di tipo morfometrico, climatico e micromorfologico, preparando cuticole per osservazione al microscopio. Il materiale non è sempre conservato all'università, ma in alcuni casi anche al Museo regionale di Scienze Naturali e al Museo Eusebio di Alba. Gli affioramenti sono del Messiniano, Età del Miocene, all'incirca tra i 7 e i 5 milioni di anni fà. In questo Crono il bacino mediterraneo era molto differente dall’odierno, la Crisi di Salinità (MSC Messinian Salinity Crisis) era preponderante. A causa di tale fenomeno geologico il livello marino era molto più basso dell'attuale. Le cause di tale condizione sono probabilmente da ricercarsi nella chiusura dello Stretto di Gibilterra. La sedimentazione avveniva perciò in un bacino profondo a salinità anomala. Con lo Zancleano il mare fu ripristinato, creando condizioni più simili alle odierne. Gli affioramenti, caratterizzati da tipiche marne azzurre ricche di gessi e gli stessi gessi balatini, sono ricchi di prove della precipitazione di sali nel Messiniano. Queste rocce sedimentarie costituiscono la matrice di tutti i resti fossili da noi classificati. La sistematica da me adoperata è ampia e variegata, con oltre 50 taxa riconosciuti e studiati, sfruttando numerose descrizioni di diversi autori. Le citazioni sistematiche sono state riportate testualmente per conservare lo spirito originale di semplice catalogazione ed analisi compilativa. La catalogazione ci consente di sintetizzare la provenienza del materiale da varie parti della successione stratigrafica e la tipologia dei taxa. Inoltre ci permette di preparare e preservare il materiale in modo che in futuro sia più agevole affidarlo in cura a musei, utilizzarlo per fini didattici o per futuri studi scientifici, nei quali si potranno approfondire anche le succitate analisi climatiche e l’analisi delle cuticole, come contributo alla definizione delle condizioni paleoambientali del Messiniano in quella regione.
Analisi tassonomica di fossili di vegetali del sito Gorei di Verduno (Messiniano) recuperati in occasione di attività didattiche interdisciplinari di Scienze Naturali
CASANOVA, RICCARDO
2023/2024
Abstract
Vicino a Pollenzo, in località Gorei di Verduno, è presente un sito d’interesse geologico e paleontologico del Messiniano. Sulle sponde del Tanaro, presso la “Spiaggia dei Cristalli”, sono affiorati abbondanti resti fossili. Nelle escursioni didattiche di Scienze Naturali del terzo anno sono stati operati, ove possibile, recuperi di materiale fossile che altrimenti andrebbe eroso dal fiume. I campioni paleontologici recuperati, essendo fragili, vanno trattati e catalogati. In questa tesi ho classificato e preparato i fossili raccolti negli ultimi anni. Il materiale macropaleontologico viene in primis recuperato dagli affioramenti, in quanto la legislazione prevede la necessità di mettere in salvo i beni paleontologici a rischio di distruzione. I fossili, nel nostro caso vegetali, vengono quindi puliti, fotografati e, se necessario, consolidati con PEG 4000 o colla vinilica per preservarne i dati morfologici. Successivamente viene operata una identificazione del campione in due momenti, la preliminare e successivamente la definitiva in laboratorio. Dopo il riconoscimento viene assegnato un numero provvisorio per facilitare la catalogazione, nel mio caso RicCas ***. In seguito alla classificazione i fossili possono subire altri studi di tipo morfometrico, climatico e micromorfologico, preparando cuticole per osservazione al microscopio. Il materiale non è sempre conservato all'università, ma in alcuni casi anche al Museo regionale di Scienze Naturali e al Museo Eusebio di Alba. Gli affioramenti sono del Messiniano, Età del Miocene, all'incirca tra i 7 e i 5 milioni di anni fà. In questo Crono il bacino mediterraneo era molto differente dall’odierno, la Crisi di Salinità (MSC Messinian Salinity Crisis) era preponderante. A causa di tale fenomeno geologico il livello marino era molto più basso dell'attuale. Le cause di tale condizione sono probabilmente da ricercarsi nella chiusura dello Stretto di Gibilterra. La sedimentazione avveniva perciò in un bacino profondo a salinità anomala. Con lo Zancleano il mare fu ripristinato, creando condizioni più simili alle odierne. Gli affioramenti, caratterizzati da tipiche marne azzurre ricche di gessi e gli stessi gessi balatini, sono ricchi di prove della precipitazione di sali nel Messiniano. Queste rocce sedimentarie costituiscono la matrice di tutti i resti fossili da noi classificati. La sistematica da me adoperata è ampia e variegata, con oltre 50 taxa riconosciuti e studiati, sfruttando numerose descrizioni di diversi autori. Le citazioni sistematiche sono state riportate testualmente per conservare lo spirito originale di semplice catalogazione ed analisi compilativa. La catalogazione ci consente di sintetizzare la provenienza del materiale da varie parti della successione stratigrafica e la tipologia dei taxa. Inoltre ci permette di preparare e preservare il materiale in modo che in futuro sia più agevole affidarlo in cura a musei, utilizzarlo per fini didattici o per futuri studi scientifici, nei quali si potranno approfondire anche le succitate analisi climatiche e l’analisi delle cuticole, come contributo alla definizione delle condizioni paleoambientali del Messiniano in quella regione.File | Dimensione | Formato | |
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