Wetlands are critically important ecosystems, the proper management of which has cascading positive impacts, providing many different ecosystem services. Temporary wetlands support high biodiversity, and are threatened by many anthropogenic activities. Odonates are considered valuable indicators of the health of temporary wetlands. In this work, I set out to investigate the odonate assemblages of three types of temporary wetlands in Piedmont (natural heathland ponds, restored wetlands, and rice fields) and to characterize their environmental and anthropogenic management traits most relevant to dragonflies. The assemblages were studied along 37 transects divided among rice field areas, restored wetlands and heathland ponds, repeated three times between May and August 2024. In each transect, all observed odonate species in a 2-meter buffer were surveyed. In total, I observed 33 species of odonates. Specific richness was significantly higher in natural ponds and restored wetlands than in rice fields, while abundance showed no significant differences. Diversity was significantly higher in natural ponds than in the other two environmental types, while equiriparation was higher in natural ponds and rice fields than in restored ares. The community composition analysis (NMDS and ANOSIM) showed that the assemblages in natural ponds are well distinguished and characterized by species of ephemeral environments, while the assemblages in restorations and paddy fields show more overlap and are dominated by generalist species. The restored wetlands, while having greater specific richness than the rice fields, have a smaller species pool than the rice fields and are predominantly characterized by generalist species. The small size of these environments and their proximity to rice fields make them particularly susceptible to the same anthropogenic disturbances (i.e., fertilizers, phytosanitary treatments, pollution) as croplands, limiting their mitigating effect on the biodiversity for which they were originally designed. These results indicate that environmental restorations are highly disturbed environments and in some respects still similar to surrounding rice fields. However, the rice-growing district is home to species of conservation interest such as Sympecma paedisca and Sympetrum depressiusculum, which also use restorations to reproduce and are now threatened by the transition of rice fields to “dry” cultivation. Temporary heathland ponds are threatened by reforestation and excessive disturbance from trampling by grazing livestock. Further studies are needed to quantify reproductive success in heavily disturbed environments such as rice fields and environmental restoration.

Le zone umide sono ecosistemi di fondamentale importanza, la cui corretta gestione ha ricadute positive a cascata, offrendo molti servizi ecosistemici di varia natura. Le zone umide temporanee sostengono un’elevata biodiversità, e sono ad oggi minacciate da molte attività antropiche. Gli odonati sono considerati dei validi indicatori dello stato di salute delle zone umide temporanee. In questo lavoro mi sono occupata di indagare le comunità di odonati di tre tipologie di zone umide temporanee del Piemonte (stagni naturali, ripristini e risaia) e di caratterizzarne i tratti ambientali e di gestione antropica maggiormente rilevanti per le libellule. Le comunità sono state studiate lungo 37 transetti divisi tra aree di risaia, zone umide ripristinate e stagni di brughiera, ripetuti tre volte tra maggio e agosto 2024. In ogni transetto sono state censite tutte le specie di odonati osservate in un buffer di 2 metri. In totale, ho osservato 33 specie di odonati. La ricchezza specifica è risultata significativamente più alta negli stagni naturali e nei ripristini rispetto alla risaia, mentre l’abbondanza non ha mostrato differenze significative. La diversità è risultata significativamente più alta negli stagni naturali rispetto alle altre due tipologie ambientali, mentre l’equiripartizione più alta negli stagni naturali e in risaia rispetto ai ripristini. L’analisi di composizione della comunità (NMDS e ANOSIM) ha mostrato come le comunità degli stagni naturali siano ben distinte e caratterizzate da specie di ambienti effimeri, mentre le comunità di ripristini e risaie presentino una maggior sovrapposizione e siano dominate da specie generaliste. I ripristini, pur avendo una ricchezza specifica maggiore rispetto alle risaie, presentano un pool di specie più ridotto rispetto a queste ultime e caratterizzato in prevalenza da specie generaliste. Le ridotte dimensioni di queste ambienti e la vicinanza alle risaie li rendono particolarmente suscettibili agli stessi disturbi antropici (i.e. fertilizzanti, trattamenti fitosanitari, inquinamento) dei coltivi, limitandone l’effetto mitigatore per la biodiversità per cui sono stati originariamente pensati. Questi risultati indicano come i ripristini ambientali siano ambienti molto disturbati e per alcuni aspetti ancora simili alle risaie circostanti. Nel distretto risicolo sono tuttavia presenti specie di interesse conservazionistico come Sympecma paedisca e Sympetrum depressiusculum, che utilizzano anche i ripristini per riprodursi e che sono oggi minacciate dalla transizione delle risaie verso la coltivazione “in asciutta”. Gli stagni temporanei delle brughiere sono minacciati dal rimboschimento e dal disturbo eccessivo recato dal calpestio del bestiame al pascolo. Ulteriori studi sono necessari per quantificare il successo riproduttivo in ambienti fortemente disturbati come le risaie e i ripristini ambientali.

L’importanza delle zone umide temporanee per la conservazione delle comunità di Odonati

CADIN, MARTINA
2023/2024

Abstract

Le zone umide sono ecosistemi di fondamentale importanza, la cui corretta gestione ha ricadute positive a cascata, offrendo molti servizi ecosistemici di varia natura. Le zone umide temporanee sostengono un’elevata biodiversità, e sono ad oggi minacciate da molte attività antropiche. Gli odonati sono considerati dei validi indicatori dello stato di salute delle zone umide temporanee. In questo lavoro mi sono occupata di indagare le comunità di odonati di tre tipologie di zone umide temporanee del Piemonte (stagni naturali, ripristini e risaia) e di caratterizzarne i tratti ambientali e di gestione antropica maggiormente rilevanti per le libellule. Le comunità sono state studiate lungo 37 transetti divisi tra aree di risaia, zone umide ripristinate e stagni di brughiera, ripetuti tre volte tra maggio e agosto 2024. In ogni transetto sono state censite tutte le specie di odonati osservate in un buffer di 2 metri. In totale, ho osservato 33 specie di odonati. La ricchezza specifica è risultata significativamente più alta negli stagni naturali e nei ripristini rispetto alla risaia, mentre l’abbondanza non ha mostrato differenze significative. La diversità è risultata significativamente più alta negli stagni naturali rispetto alle altre due tipologie ambientali, mentre l’equiripartizione più alta negli stagni naturali e in risaia rispetto ai ripristini. L’analisi di composizione della comunità (NMDS e ANOSIM) ha mostrato come le comunità degli stagni naturali siano ben distinte e caratterizzate da specie di ambienti effimeri, mentre le comunità di ripristini e risaie presentino una maggior sovrapposizione e siano dominate da specie generaliste. I ripristini, pur avendo una ricchezza specifica maggiore rispetto alle risaie, presentano un pool di specie più ridotto rispetto a queste ultime e caratterizzato in prevalenza da specie generaliste. Le ridotte dimensioni di queste ambienti e la vicinanza alle risaie li rendono particolarmente suscettibili agli stessi disturbi antropici (i.e. fertilizzanti, trattamenti fitosanitari, inquinamento) dei coltivi, limitandone l’effetto mitigatore per la biodiversità per cui sono stati originariamente pensati. Questi risultati indicano come i ripristini ambientali siano ambienti molto disturbati e per alcuni aspetti ancora simili alle risaie circostanti. Nel distretto risicolo sono tuttavia presenti specie di interesse conservazionistico come Sympecma paedisca e Sympetrum depressiusculum, che utilizzano anche i ripristini per riprodursi e che sono oggi minacciate dalla transizione delle risaie verso la coltivazione “in asciutta”. Gli stagni temporanei delle brughiere sono minacciati dal rimboschimento e dal disturbo eccessivo recato dal calpestio del bestiame al pascolo. Ulteriori studi sono necessari per quantificare il successo riproduttivo in ambienti fortemente disturbati come le risaie e i ripristini ambientali.
The importance of temporary wetlands for the conservation of Odonate assemblages
Wetlands are critically important ecosystems, the proper management of which has cascading positive impacts, providing many different ecosystem services. Temporary wetlands support high biodiversity, and are threatened by many anthropogenic activities. Odonates are considered valuable indicators of the health of temporary wetlands. In this work, I set out to investigate the odonate assemblages of three types of temporary wetlands in Piedmont (natural heathland ponds, restored wetlands, and rice fields) and to characterize their environmental and anthropogenic management traits most relevant to dragonflies. The assemblages were studied along 37 transects divided among rice field areas, restored wetlands and heathland ponds, repeated three times between May and August 2024. In each transect, all observed odonate species in a 2-meter buffer were surveyed. In total, I observed 33 species of odonates. Specific richness was significantly higher in natural ponds and restored wetlands than in rice fields, while abundance showed no significant differences. Diversity was significantly higher in natural ponds than in the other two environmental types, while equiriparation was higher in natural ponds and rice fields than in restored ares. The community composition analysis (NMDS and ANOSIM) showed that the assemblages in natural ponds are well distinguished and characterized by species of ephemeral environments, while the assemblages in restorations and paddy fields show more overlap and are dominated by generalist species. The restored wetlands, while having greater specific richness than the rice fields, have a smaller species pool than the rice fields and are predominantly characterized by generalist species. The small size of these environments and their proximity to rice fields make them particularly susceptible to the same anthropogenic disturbances (i.e., fertilizers, phytosanitary treatments, pollution) as croplands, limiting their mitigating effect on the biodiversity for which they were originally designed. These results indicate that environmental restorations are highly disturbed environments and in some respects still similar to surrounding rice fields. However, the rice-growing district is home to species of conservation interest such as Sympecma paedisca and Sympetrum depressiusculum, which also use restorations to reproduce and are now threatened by the transition of rice fields to “dry” cultivation. Temporary heathland ponds are threatened by reforestation and excessive disturbance from trampling by grazing livestock. Further studies are needed to quantify reproductive success in heavily disturbed environments such as rice fields and environmental restoration.
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