The research analyzes the social and housing context of the "yellow houses" in Mercenasco, a residential complex predominantly inhabited by Nigerians, highlighting how housing and citizenship practices become forms of reclaiming and resisting urban marginalization and Italian migratory governance. The study explores the theme of migrant living in Mercenasco, focusing on margins, reclamation, migrant citizenship practices, agency, and revitalization strategies, emphasizing their creative and political potential. It reveals how residents transform residual spaces into laboratories of active citizenship, striving to overcome social exclusion dynamics. Methodologically, the research employs ethnography as an analytical tool, complemented by a narrative style that connects the social phenomenon with the lived experiences of those inhabiting these spaces. The field observation aims to recount the daily life and projects of the people living among the yellow houses, within a process aimed at inhabiting, creating, and redefining spaces. Mercenasco, a residual space of active planning, emerges as an example of reclaiming spaces and rights.
La ricerca analizza il contesto sociale e abitativo delle "case gialle" di Mercenasco, un complesso abitativo a prevalenza nigeriana, evidenziando come le pratiche abitative e di cittadinanza diventino forme di riappropriazione e resistenza alle logiche urbane marginalizzanti e alla governamentalità migratoria italiana. Lo studio esplora il tema dell’abitare migrante a Mercenasco, tra margine, riappropriazione, pratiche di cittadinanza migranti, agency e strategie di rilancio messe in campo, valorizzandone il potenziale creativo e politico. Lo studio rivela come gli abitanti trasformino spazi residuali in laboratori di cittadinanza attiva, cercando di superare dinamiche di esclusione sociale. Dal punto di vista metodologico questo elaborato utilizza l’etnografia come strumento di analisi, oltre ad uno stile narrativo che consente di creare un legante tra il fenomeno sociale e il vissuto di chi abita questi luoghi. L’osservazione di campo è volta a raccontare la quotidianità e le progettualità delle persone che vivono tra le case gialle, all’interno di un processo che ha come obiettivo l’abitare e la creazione e risignificazione degli spazi. Mercenasco, uno spazio residuale di progettazione attiva, diventa un esempio di riappropriazione di spazi e diritti.
OLTRE LE CASE GIALLE. Uno sguardo antropologico su Mercenasco, tra le logiche dell'Abitare e le storie di chi le abita
TODESCO, FRANCESCA
2023/2024
Abstract
La ricerca analizza il contesto sociale e abitativo delle "case gialle" di Mercenasco, un complesso abitativo a prevalenza nigeriana, evidenziando come le pratiche abitative e di cittadinanza diventino forme di riappropriazione e resistenza alle logiche urbane marginalizzanti e alla governamentalità migratoria italiana. Lo studio esplora il tema dell’abitare migrante a Mercenasco, tra margine, riappropriazione, pratiche di cittadinanza migranti, agency e strategie di rilancio messe in campo, valorizzandone il potenziale creativo e politico. Lo studio rivela come gli abitanti trasformino spazi residuali in laboratori di cittadinanza attiva, cercando di superare dinamiche di esclusione sociale. Dal punto di vista metodologico questo elaborato utilizza l’etnografia come strumento di analisi, oltre ad uno stile narrativo che consente di creare un legante tra il fenomeno sociale e il vissuto di chi abita questi luoghi. L’osservazione di campo è volta a raccontare la quotidianità e le progettualità delle persone che vivono tra le case gialle, all’interno di un processo che ha come obiettivo l’abitare e la creazione e risignificazione degli spazi. Mercenasco, uno spazio residuale di progettazione attiva, diventa un esempio di riappropriazione di spazi e diritti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/163585