This is a qualitative anthropological research thesis aimed at investigating the role of pain in the Italian prison experience. The main objective of the research was to investigate the possible presence of pain and its pervasiveness in the Italian prison context, as well as its possible relevance in the processes of rehabilitation and reintegration of prisoners. Experiences regarding the presence of pain in prisons were collected through a number of in-depth interviews, structured from about ten questions, non-static in form and order of administration, which served as a guideline for the topics covered within the interviews. The field construction to select the interviewees was carried out mainly by word of mouth, starting from some pre-existing relationships, which the author had, with some people in the prison environment. Finally, twenty-four interviewees were selected, of whom nine are professionals and volunteers, working in Italian prisons, and fifteen are people who have experienced imprisonment in the past or are still serving a prison sentence in Italy. The research shows that the experience of pain and suffering inside prisons is widespread and experienced, albeit in different ways, by both prisoners and staff. The causes of the experience of suffering within the prison environment are multiple: some concern structural and managerial elements of the prisons themselves, while others relate to the processes of change, at the level of identity and relationships, that inmates face in prison. It appears from the interviews that the experience of pain, in all its forms, is one of the most significant obstacles to the rehabilitation and reintegration of prisoners, processes, those of rehabilitation and reintegration, declared by the penitentiary institution as the primary goals of prison sentencing. Finally, the research reveals the many contradictions that exist between the proposals of the prison institution and their implementation, as well as how pain, as an integral part of the prison environment, tends to be incorporated and reproduced by both inmates and the prison institution itself.

Questa è una tesi antropologica di ricerca qualitativa, volta ad indagare il ruolo del dolore nell’esperienza detentiva italiana. Il principale obbiettivo della ricerca è stato quello di indagare l’eventuale presenza del dolore e la sua pervasività nel contesto penitenziario italiano, nonché la sua eventuale rilevanza nei processi di riabilitazione e reinserimento dei detenuti. Le esperienze che riguardano la presenza del dolore nelle carceri sono state raccolte tramite alcune interviste in profondità, strutturate a partire da una decina di domande, non statiche nella forma e nell’ordine di somministrazione, che hanno fatto da linea giuda per gli argomenti trattati all’interno delle interviste. La costruzione del campo per selezionare gli intervistati è stata svolta principalmente tramite il passaparola, partendo da alcune relazioni pre-esistenti, che l’autrice aveva, con alcune persone nell’ambiente penitenziario. Sono infine stati selezionati ventiquattro intervistati, dei quali nove sono professionisti e volontari, che lavorano nelle carceri italiane, e quindici sono persone che hanno fatto esperienza della detenzione in passato o che ancora oggi stanno scontando una pena detentiva in Italia. Dalla ricerca emerge che l’esperienza di dolore e sofferenza all’interno delle carceri sia molto diffusa e vissuta, se pur in modo diverso, sia dai detenuti che dal personale. Le cause dell’esperienza di sofferenza all’interno dell’ambiente penitenziario sono molteplici: alcune riguardano elementi strutturali e gestionali dei penitenziari stessi, mentre altre riguardano i processi di cambiamento, a livello d’identità e di relazioni, che i detenuti affrontano in carcere. Dalle interviste risulta che l’esperienza di dolore, in tutte le sue forme, sia uno degli ostacoli più significativi alla riabilitazione e al reinserimento dei detenuti, processi, quelli riabilitativi e di reinserimento, dichiarati dall’istituzione penitenziaria come obbiettivi primari della pena detentiva. Infine dalla ricerca emergono le molteplici contraddizioni esistenti tra le proposte dell’istituzione penitenziaria e la loro applicazione, nonché come il dolore, in quanto parte integrante dell’ambiente penitenziario, tenda ad essere incorporato e riprodotto sia dai detenuti che dall’istituzione carceraria stessa.

Il ruolo del dolore nell'esperienza detentiva italiana

DI CESARE, LINDA
2023/2024

Abstract

Questa è una tesi antropologica di ricerca qualitativa, volta ad indagare il ruolo del dolore nell’esperienza detentiva italiana. Il principale obbiettivo della ricerca è stato quello di indagare l’eventuale presenza del dolore e la sua pervasività nel contesto penitenziario italiano, nonché la sua eventuale rilevanza nei processi di riabilitazione e reinserimento dei detenuti. Le esperienze che riguardano la presenza del dolore nelle carceri sono state raccolte tramite alcune interviste in profondità, strutturate a partire da una decina di domande, non statiche nella forma e nell’ordine di somministrazione, che hanno fatto da linea giuda per gli argomenti trattati all’interno delle interviste. La costruzione del campo per selezionare gli intervistati è stata svolta principalmente tramite il passaparola, partendo da alcune relazioni pre-esistenti, che l’autrice aveva, con alcune persone nell’ambiente penitenziario. Sono infine stati selezionati ventiquattro intervistati, dei quali nove sono professionisti e volontari, che lavorano nelle carceri italiane, e quindici sono persone che hanno fatto esperienza della detenzione in passato o che ancora oggi stanno scontando una pena detentiva in Italia. Dalla ricerca emerge che l’esperienza di dolore e sofferenza all’interno delle carceri sia molto diffusa e vissuta, se pur in modo diverso, sia dai detenuti che dal personale. Le cause dell’esperienza di sofferenza all’interno dell’ambiente penitenziario sono molteplici: alcune riguardano elementi strutturali e gestionali dei penitenziari stessi, mentre altre riguardano i processi di cambiamento, a livello d’identità e di relazioni, che i detenuti affrontano in carcere. Dalle interviste risulta che l’esperienza di dolore, in tutte le sue forme, sia uno degli ostacoli più significativi alla riabilitazione e al reinserimento dei detenuti, processi, quelli riabilitativi e di reinserimento, dichiarati dall’istituzione penitenziaria come obbiettivi primari della pena detentiva. Infine dalla ricerca emergono le molteplici contraddizioni esistenti tra le proposte dell’istituzione penitenziaria e la loro applicazione, nonché come il dolore, in quanto parte integrante dell’ambiente penitenziario, tenda ad essere incorporato e riprodotto sia dai detenuti che dall’istituzione carceraria stessa.
The role of pain in the Italian's detention experiece
This is a qualitative anthropological research thesis aimed at investigating the role of pain in the Italian prison experience. The main objective of the research was to investigate the possible presence of pain and its pervasiveness in the Italian prison context, as well as its possible relevance in the processes of rehabilitation and reintegration of prisoners. Experiences regarding the presence of pain in prisons were collected through a number of in-depth interviews, structured from about ten questions, non-static in form and order of administration, which served as a guideline for the topics covered within the interviews. The field construction to select the interviewees was carried out mainly by word of mouth, starting from some pre-existing relationships, which the author had, with some people in the prison environment. Finally, twenty-four interviewees were selected, of whom nine are professionals and volunteers, working in Italian prisons, and fifteen are people who have experienced imprisonment in the past or are still serving a prison sentence in Italy. The research shows that the experience of pain and suffering inside prisons is widespread and experienced, albeit in different ways, by both prisoners and staff. The causes of the experience of suffering within the prison environment are multiple: some concern structural and managerial elements of the prisons themselves, while others relate to the processes of change, at the level of identity and relationships, that inmates face in prison. It appears from the interviews that the experience of pain, in all its forms, is one of the most significant obstacles to the rehabilitation and reintegration of prisoners, processes, those of rehabilitation and reintegration, declared by the penitentiary institution as the primary goals of prison sentencing. Finally, the research reveals the many contradictions that exist between the proposals of the prison institution and their implementation, as well as how pain, as an integral part of the prison environment, tends to be incorporated and reproduced by both inmates and the prison institution itself.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/163557